Goduria verticale sul Becco della Tribolazione
Ivo Ferrari e la via Machetto - Re sul Becco Meridionale della Tribolazione, 3360m (Gran Paradiso), aperta da Guido Machetto, Beppe Re e Bruno Tajana nel 1965.
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Via Machetto - Re, Becco Meridionale della Tribolazione 3360m, Gran Paradiso
Ivo Ferrari
"Attento!"... tutto in una frazione di secondo, mi sono addormentato... niente di male se non stessi guidando! Adrenalina a palla, gli occhi che si spalancano e il sonno che scompare lasciandomi zeppo di paura. È andata bene, per poco non finivamo fuori strada, è andata bene e con il radiatore in ebollizione (devo decidermi a portarla dal meccanico) arriviamo "freschi" come due rose nel parcheggio della Diga di Teleccio.
L’idea di andare al Becco di Valsoera scompare dopo appena cinque minuti. Troppo freddo per due "freddolosi", un cielo azzurro con la solita nuvoletta sopra la nostra testa. Sole, ci vuole sole per riscaldare le ossa, la testa e... le dita!
Dalla parte opposta della Valle c’è il fantastico e fotogenico Becco della Tribolazione, guida alla mano decidiamo che oggi la via Machetto-Re-Taiana fa al caso nostro: niente spit ma vecchi chiodi e con una piccola serie di friends e lo zaino sempre troppo pesante ci riscaldiamo lungo il ripido sentiero rivolto a Sud. Da lontano ci vedo ancora bene, e un numero indefinito di persone stanno "arrancando" alla base dello zoccolo della splendida Montagna: è il corso d’alpinismo della Gervasutti di Torino.
Raggiungiamo, superiamo e veniamo scavalcati in questo bellissimo ambiente da arrampicatori dai mille colori, tra i sassi un bel po’ di Stambecchi liberi e spensierati (credo!).
Cordate sulla Grassi - Re, cordate sull’elegante e rettilineo spigolo Malvassora, cordate sulla moderna "Conto fino a Zero" e... Ho letto il magnifico libro di Guido Machetto, conosco un pochino il "personaggio"... Calcagno, Gogna, Machetto... l’alpinismo di ricerca.
Siamo gli unici sotto la linea, forse dimenticata col tempo, è rimasta lì, libera dagli spit, vicina alle "mode", lontana dalle voglie! La roccia è fantastica, la Montagna è stupenda e i raggi del Sole ci aiutano a goderla, le prime "facili" lunghezze lasciano il posto a filate entusiasmanti, vecchi chiodi (da ribattere) e "libera" sostenuta (per noi!).
Millenovecentosessantacinque: sono passati cinquant’anni dalla prima salite e lei, la via è rimasta com’era, lineare, logica e da fare!
Per due "Dolomitisti" ogni movimento suscita la sensazione che "la scarpetta scivoli", che "la lama si stacchi", la forza (poca) va continuamente scaricata sui piedi: è un gioco vecchio, che ogni volta sembra "nuovo". Paolo non aveva mai scalato sul Becco e, ad ogni lunghezza, rimane senza parole! Salutiamo gli "amici" vicini impegnati sulle altre vie, parliamo e ci divertiamo. Sulla cima la vista spazia verso l’infinito, Gran Paradiso, Vallone di Noaschetta, lago ghiacciato… Meraviglioso.
La discesa oggi è complicata lungo la normale. Così approfittiamo del "moderno" e scendiamo lungo la linea di "Conto fino a Zero", rimango impressionato dalla sua bellezza, solo spit alle soste, tutta da proteggere e non sul facile! BRAVISSIMI!!! (Manlio Miotto e Rinaldo Sartore 1997), la prossima volta ci proviamo.
1400 metri dopo ci sediamo in macchina, guido io? Guidi tu?... toccherà fermarci ogni tanto!
di Ivo Ferrari
24/07/2013 - Sulla via Diamante pazzo al Becco Meridionale della Tribolazione, di Ivo Ferrari
>>> Tutte le news di Ivo Ferrari
L’idea di andare al Becco di Valsoera scompare dopo appena cinque minuti. Troppo freddo per due "freddolosi", un cielo azzurro con la solita nuvoletta sopra la nostra testa. Sole, ci vuole sole per riscaldare le ossa, la testa e... le dita!
Dalla parte opposta della Valle c’è il fantastico e fotogenico Becco della Tribolazione, guida alla mano decidiamo che oggi la via Machetto-Re-Taiana fa al caso nostro: niente spit ma vecchi chiodi e con una piccola serie di friends e lo zaino sempre troppo pesante ci riscaldiamo lungo il ripido sentiero rivolto a Sud. Da lontano ci vedo ancora bene, e un numero indefinito di persone stanno "arrancando" alla base dello zoccolo della splendida Montagna: è il corso d’alpinismo della Gervasutti di Torino.
Raggiungiamo, superiamo e veniamo scavalcati in questo bellissimo ambiente da arrampicatori dai mille colori, tra i sassi un bel po’ di Stambecchi liberi e spensierati (credo!).
Cordate sulla Grassi - Re, cordate sull’elegante e rettilineo spigolo Malvassora, cordate sulla moderna "Conto fino a Zero" e... Ho letto il magnifico libro di Guido Machetto, conosco un pochino il "personaggio"... Calcagno, Gogna, Machetto... l’alpinismo di ricerca.
Siamo gli unici sotto la linea, forse dimenticata col tempo, è rimasta lì, libera dagli spit, vicina alle "mode", lontana dalle voglie! La roccia è fantastica, la Montagna è stupenda e i raggi del Sole ci aiutano a goderla, le prime "facili" lunghezze lasciano il posto a filate entusiasmanti, vecchi chiodi (da ribattere) e "libera" sostenuta (per noi!).
Millenovecentosessantacinque: sono passati cinquant’anni dalla prima salite e lei, la via è rimasta com’era, lineare, logica e da fare!
Per due "Dolomitisti" ogni movimento suscita la sensazione che "la scarpetta scivoli", che "la lama si stacchi", la forza (poca) va continuamente scaricata sui piedi: è un gioco vecchio, che ogni volta sembra "nuovo". Paolo non aveva mai scalato sul Becco e, ad ogni lunghezza, rimane senza parole! Salutiamo gli "amici" vicini impegnati sulle altre vie, parliamo e ci divertiamo. Sulla cima la vista spazia verso l’infinito, Gran Paradiso, Vallone di Noaschetta, lago ghiacciato… Meraviglioso.
La discesa oggi è complicata lungo la normale. Così approfittiamo del "moderno" e scendiamo lungo la linea di "Conto fino a Zero", rimango impressionato dalla sua bellezza, solo spit alle soste, tutta da proteggere e non sul facile! BRAVISSIMI!!! (Manlio Miotto e Rinaldo Sartore 1997), la prossima volta ci proviamo.
1400 metri dopo ci sediamo in macchina, guido io? Guidi tu?... toccherà fermarci ogni tanto!
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24/07/2013 - Sulla via Diamante pazzo al Becco Meridionale della Tribolazione, di Ivo Ferrari
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