Everest in inverno: iniziato il tentativo di vetta di Alex Txikon e Co

E’ iniziato oggi il tentativo della spedizione spagnola guidata dall'alpinista basco Alex Txikon di salire l’Everest in inverno e senza ossigeno supplementare. Tra il 14 al 18 febbraio 2017 è prevista una finestra di bel tempo.
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Durante il tentativo della spedizione spagnola guidata da Alex Txikon di salire Everest in inverno e senza ossigeno supplementare
archive Alex Txikon

Il momento atteso e preparato a lungo è finalmente arrivato: è iniziato da poco il tentativo decisivo della spedizione spagnola guidata da Alex Txikon di salire in inverno l’Everest. Il 35enne alpinista basco, insieme al 28enne Carlos Rubio, aveva raggiunto il campo base della montagna più alta della terra il 5 gennaio con l’intento di raggiungere gli 8850m della vetta senza ossigeno supplementare nella stagione più fredda. Finora questa impresa è riuscita ad una persona soltanto, ovvero ad Ang Rita Sherpa che ha cavalcato la vetta il 22 dicembre 1987 alle ore 15:20 (l’inverno ufficialmente era iniziato quell'anno alle ore 4:45 dello stesso giorno). C’è da dire che anche con ossigeno l’impresa è più che ardua: sono 25 anni che l’Everest non è più stato salito in inverno. Ricordiamo inoltre che la prima invernale dell’Everest, per mano dei polacchi Krzystof Wielicki e Leszek Cichy il 17 febbraio 1980, aveva fatto storia e contemporaneamente aperto una nuova epoca dell’alpinismo himalayano, visto che fu il primo ottomila ad essere salito nella stagione più fredda.

Tornando invece ai giorni nostri, sin dall’inizio Txikon e la sua spedizione composta da nove Sherpa ha dovuto affrontare non soltanto il grande freddo, ma anche non poche difficoltà. Gli alpinisti hanno superato l’Icefall, trovando una strada attraverso il labirinto di seracchi e crepacci e fissando le corde per installare, il 16 gennaio scorso, il Campo 1 a 6050m. Il giorno successivo la spedizione è stata colpita da una tragedia: l’ufficiale di collegamento Padam Jung Rai è stato colpito dal mal di montagna e, pur essendo stato portato rapidamente a quote più basse, è deceduto. Nonostante questo terribile colpo il team ha ripreso la salita e già il 19 gli alpinisti sono ripartiti verso l’alto, per stabilire Campo 2 attorno a 6390m. Pochi giorni più tardi invece Carlos Rubio si è ammalato di polmonite ed è stato trasportato in elicottero a Kathmandu, mentre la spedizione è tornata al campo base per ricaricarsi prima di colmare i mille metri di dislivello che dal Campo 2 li hanno condotti al Campo 3, a 7350m. Infine, la scorsa settimana l'alpinista basco, insieme a cinque Sherpa, è riuscito a raggiungere il Colle Sud dove ha depositato 15 chili di materiale con l’idea di montare il Campo 4 a 7950m e trascorre una notte acclimatandosi nella “zona della morte”, ma poi tutti sono scesi fino a Campo Base per evitare il maltempo.

Adesso gli alpinisti sono nuovamente sulla montagna, impegnati nel tentativo forse risolutivo. È prevista una finestra di bel tempo dal 14 al 18 febbraio e stando al GPS tracker, un primo gruppo ha oggi raggiunto il Campo 2. Txikon è accompagnato da Aitor Barez e Pablo Magister, e dai sei Sherpa: Norbu, Nuri, Chhepal, Furba, Lakpa e Pemba. Norbu è salito sette volte in cima all’Eversest, Nuri tre, e Txikon - ricordiamolo - ha effettuato la storica prima invernale del Nanga Parbat lo scorso febbraio insieme a Simone Moro, Ali Sadpara mentre, pochi metri più in basso, si era fermata Tamara Lunger. Sull’Everest in inverno la sfida da affrontare è molto grande e, come sempre, è piena di incognite. Poco prima di partire Txikon ha twittato: “ho bisogno di voi con me adesso più che mai”. Incrociamo le dita per tutti!



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