Due ripetizioni per Centercourt, la nuova via su cascata di ghiaccio della Gasteinertal
Centercourt, la nuova cascata test salita per la prima volta da Albert Leichtfried e Benedikt Purner all'inizio di gennaio, è stata ripetuta prima dagli sloveni Aljaz Anderle e Klemen Premrl e quindi dagli austriaci Rudolf Hauser e Helmut Holleis.
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Aljaz Anderle durante la prima ripetizione di Centercourt, Gasteinertal, Austria
Josef Inhöger
Prima di leggere le testimonianze dei ripetitori, ancora una volta vorremmo ricordare quanto sia difficile stabilire il grado di una via di ghiaccio. Tanto difficile, quanto misurare l'inconsistenza della materaia prima che la compone. Si sa: le condizioni dei flussi congelati possono cambiare di giorno in giorno, persino di ora in ora, mutando sia la progressione (le difficoltà tecniche), sia le possibilità di protezione (le difficoltà psicologiche). E' quasi impossibile quindi dare un reale termine di paragone o vivere la stessa esperienza. Soprattutto quando il ghiaccio è molto sottile, come nel caso di Centercourt... Una via che, come forse vi ricorderete, Albert Leichtfried, dall'alto della sua indubitabile esperienza di grande ice climber, ha definito la cascata di ghiaccio più difficile che avesse mai salito.
Dopo la prima ripetizione Anderle ci ha raccontato: "Sembrava una linea molto interessante, una di quelle che si formano una volta ogni chissà quanti anni, quindi dovevamo andarci. Prima di questa via ho salito un paio di altre cascate con difficoltà simili, ma nessuna aveva sezioni di ghiaccio così fragili. Credo che il grado proposto sia quindi giusto, anche se con più ghiaccio sarebbe stata molto più facile. Salirla è stato un gioco di nervi ma anche di polpacci che “urlavano”. Il trucco è stato salire in maniera molto precisa e con calma: non potevo permettermi di scivolare o colpire il ghiaccio in maniera troppo forte. Le protezioni erano marginali, con tre chiodi da ghiaccio corti ed un Friend in basso, ma lo spit piantato da Albert ha alleviato la tensione. A prescindere da questo però, una caduta dal lungo run-out avrebbe potuto avere conseguenze molto serie."
Dal canto suo Hauser - che recentemente ha fatto parlare di sé con la prima salita della vicina Gamsstubenfall (800m, WI7) e la salita senza corda e in 5 ore e mezza della classica Supervisor (270m, WI6) - ha commentato così la sua esperienza su Centercourt: "Complessivamente le condizioni non erano buone e la salita è stata sicuramente una questione psicologica. Sul tiro chiave sono riuscito a piazzare un friend ed un buon nut prima di raggiungere lo spit, poi le cose sono diventate più delicate e difficili, la via si è trasformata in qualcosa di molto scozzese. Ganci delicati su roccia mi hanno portato sul ghiaccio sottile del tetto, e pochi minuti dopo sono riuscito a stabilirmi sul soprastante scudo di ghiaccio, dello spessore di un paio di centimetri soltanto. Lo spit rende la via un po' meno pericolosa, ma perde poco del suo carattere alpino e nel complesso Centercourt è un via di livello mondiale, per me paragonabile in difficoltà a Good Spirit, il capolavoro di 230m nel Stubachtal salito da Christophe Moulin e Max Berger e gradato WI7- M6+."
Dopo la prima ripetizione Anderle ci ha raccontato: "Sembrava una linea molto interessante, una di quelle che si formano una volta ogni chissà quanti anni, quindi dovevamo andarci. Prima di questa via ho salito un paio di altre cascate con difficoltà simili, ma nessuna aveva sezioni di ghiaccio così fragili. Credo che il grado proposto sia quindi giusto, anche se con più ghiaccio sarebbe stata molto più facile. Salirla è stato un gioco di nervi ma anche di polpacci che “urlavano”. Il trucco è stato salire in maniera molto precisa e con calma: non potevo permettermi di scivolare o colpire il ghiaccio in maniera troppo forte. Le protezioni erano marginali, con tre chiodi da ghiaccio corti ed un Friend in basso, ma lo spit piantato da Albert ha alleviato la tensione. A prescindere da questo però, una caduta dal lungo run-out avrebbe potuto avere conseguenze molto serie."
Dal canto suo Hauser - che recentemente ha fatto parlare di sé con la prima salita della vicina Gamsstubenfall (800m, WI7) e la salita senza corda e in 5 ore e mezza della classica Supervisor (270m, WI6) - ha commentato così la sua esperienza su Centercourt: "Complessivamente le condizioni non erano buone e la salita è stata sicuramente una questione psicologica. Sul tiro chiave sono riuscito a piazzare un friend ed un buon nut prima di raggiungere lo spit, poi le cose sono diventate più delicate e difficili, la via si è trasformata in qualcosa di molto scozzese. Ganci delicati su roccia mi hanno portato sul ghiaccio sottile del tetto, e pochi minuti dopo sono riuscito a stabilirmi sul soprastante scudo di ghiaccio, dello spessore di un paio di centimetri soltanto. Lo spit rende la via un po' meno pericolosa, ma perde poco del suo carattere alpino e nel complesso Centercourt è un via di livello mondiale, per me paragonabile in difficoltà a Good Spirit, il capolavoro di 230m nel Stubachtal salito da Christophe Moulin e Max Berger e gradato WI7- M6+."
Note:
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Centercourt WI7+, nuova super cascata di ghiaccio per Leichtfried e Purner | |
Links Expo.Planetmountain | |
Expo Petzl | |
Links www | |
www.anderle.info |
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