Dolce Attesa sulla Cima Nord dei Ferùch liberata da Mirco Grasso e Santi Padros

Il report di Mirco Grasso che insieme a Santiago Padros ha effettuato la prima ripetizione, e prima libera, di Dolce Attesa alla Cima Nord dei Ferùch (Monti del Sole, Dolomiti Bellunesi). La via di 450 metri era stata aperta da Diego Toigo, Francesco Fent e Alberto Maschio nel 2017 e ora offre un’arrampicata in libera fino al IX-.
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Mirco Grasso sul tiro chiave di Dolce Attesa sulla Cima Nord dei Ferùch, Monti del Sole, Dolomiti Bellunesi, durante la prima ripetizione e prima libera con Santi Padros
Ruggero Arena

Siamo in macchina lungo l’Agordina, dopo una tranquilla giornata di scalata, ad un certo punto Diego Toigo si ferma su una piazzola e mi fa cenno di guardare quella lontana parete gialla e grigia, la Parete Nord Est dei Feruch.

Mi spiega che un paio d’anni prima aveva aperto lì in mezzo una via bellissima assieme a dei suoi compagni di Feltre, Francesco Fent e Alberto Maschi. Una via alpinistica aperta con uno stile moderno, quindi con alcuni spit in qualche sosta e degli spit su un paio di tiri lì dove non è proteggibile, così da renderla più comoda per il rientro e sicura per un’ottica di arrampicata libera. Ad una via aperta in questo stile però non può mancare la libera completa ed è proprio questo che mi propone.

Tre settimane dopo, in una super giornata d’Ottobre, finalmente siamo davanti a questa paretona che sbuca dal nulla dopo ore di combattimenti con mughi e alberi caduti. Siamo in quattro, oltre a me e Diego ci sono il Santi Padros e Ruggero Arena, il piano è di scalare tutti fino alla fine dei tiri duri per fare qualche foto, poi solo io e il Santi avremmo finito di salire tutta la via mentre gli altri si divertivano alla base della parete con il drone. Tutto fila liscio, riusciamo nella libera, e cosa importantissima, a rientrare in tempo per la cena alla Stanga!!

Io non me ne intendo molto delle vie esistenti in quella zona, forse però la maggior parte degli scalatori dei giorni d’oggi, a cui piace arrampicare in libera su bella roccia, magari con un po’ di ingaggio tecnico, rimangono alla larga da queste montagne perché come lo pensavo io in queste zone non sono presenti, o non sono minimamente conosciute, vie che rispettino questi standard "moderni". Ecco, questa è una perfetta salita alpinistica, assolutamente non sportiva, che offre un’arrampicata continua e su roccia super in tutti i tiri, che può invogliare questa fascia di scalatori ad inoltrarsi in queste fantastiche zone selvagge pur non rinunciando ad una buona dose di ghisa!

di Mirco Grasso

Mirco ringrazia Karpos e Ruggero Arena per le splendide foto: www.ruggeroarena.com




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