Dispersi sul K2 Juan Pablo Mohr, Muhammad Ali Sadpara, John Snorri

Sul K2 non si hanno più notizie degli alpinisti Juan Pablo Mohr, Muhammad Ali Sadpara e John Snorri, impegnati nel tentativo di vetta invernale della seconda montagna più alta della terra.
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L'elicottero dell'esercito pachistano vola sopra il K2 in cerca degli alpinisti Juan Pablo Mohr, Muhammad Ali Sadpara e John Snorri, domenica 07/02/2021
Chhang Dawa Sherpa / Seven Summits

08/02/2021
Tutti gli aggiornamenti sulla pagina 'Dispersi sul K2 Juan Pablo Mohr, Muhammad Ali Sadpara, John Snorri'

Aggiornamento ore 12:45 del 07/02/2021
Novità non incoraggianti arrivano direttamente da Chhang Dawa Sherpa, leader della spedizione Seven Summits che sta coordinano gli sforzi di soccorso per Juan Pablo Mohr, Muhammad Ali Sadpara e John Snorri, dispersi sul K2. “Oggi, 2 elicotteri dell'esercito (insieme a Saijd e io) hanno effettuato un volo di ricerca (con ricognizione aerea) per un'ora fino al suo limite massimo: nuovamente fino a 7800 m per localizzare gli alpinisti Ali, John Snorri e Juan Pablo Mohr dispersi sul K2. Il team ha analizzato lo Sperone Abruzzi e altre vie, avevamo una ridotta visibilità sopra il Campo 4, purtroppo non abbiamo visto alcun segno. Il vento sopra i 6400m è ancora di 40 km/h.”

Aggiornamento ore 18:30 del 06/02/2021
Il leader della spedizione Seven Summits Chhang Dawa Sherpa ha comunicato che Sajid Ali Sadpara, figlio di Muhammad Ali Sadpara, è sceso fino a Campo Base. Purtroppo non ci sono ulteriori aggiornamenti.

Aggiornamento ore 11:50 del 06/02/2021
Il leader della spedizione Seven Summits Chhang Dawa Sherpa ha comunicato "L'elicottero dell'esercito ha effettuato un volo di ricerca fino a quasi 7000m ed è tornato indietro a Skardu, purtroppo non è riuscito a trovare nulla e le condizioni in montagna e anche al campo base stanno peggiorando." Intanto, Sajid Ali Sadpara è sceso fino a Campo Base Avanzato.

Pubblicato sabato 6 febbraio 2021 ore 08:55
Sono ore molto difficili sul K2 dove si teme per la sorte del cileno Juan Pablo Mohr, del pakistano Muhammad Ali Sadpara e dell'islandese John Snorri Sigurjonsson, i tre alpinisti di cui non si hanno più notizie da ieri quando hanno cercato di raggiungere la vetta del K2. I tre stavano salendo insieme a Sajid Ali Sadpara, ma il 21enne figlio di Muhammad era stato costretto a tornare indietro dal Collo di Bottiglia per il malfunzionamento del regolatore dell'ossigeno supplementare.

I Sadpara e John Snorri erano stati tra i primi ad arrivare al K2 all'inizio di dicembre 2020 e puntavano ovviamente alla storica prima invernale, effettuata poi dal team di 10 Nepalesi lo scorso 16 gennaio 2021. Questo successo non ha per nulla smorzato il desiderio di raggiungere gli 8611 metri della cima nella stagione più fredda e dopo un altro tentativo abortito causa i forti venti, sono ripartiti presto la mattina del 3 febbraio, raggiungendo il C2 lo stesso giorno e il Campo 3 alle 13:00 del 4 febbraio.

Stando alle notizie pubblicate dal portavoce di John Snorri che ha citato lo stesso Sajid Ali Sadpara come fonte, gli alpinisti avevano raggiunto il Collo di Bottiglia il 5 febbraio verso le 10 di mattina ore locali, e stavano salendo ad un buon ritmo. "John Snorri, Ali e il cileno J Pablo saliranno insieme per la cima." era stato l'ultimo messaggio, poi per interminabile ore, per tutta la notte, non si è più saputo nulla.

Sajid Ali era rimasto al Campo 3 nella speranza di vedere qualche luce, purtroppo questo non è accaduto e un'ora fa Chhang Dawa Sherpa, il leader della spedizione Seven Summits, ha comunicato che dopo 20 ore di attesa Sajid ha iniziato a scendere "è stato in quota per troppo tempo, sarà troppo esausto e non potrà aiutarli se tornano. Ho detto a 2 sherpa (Temba Bhote e Phurbu Kusang) della nostra squadra di restare in attesa al Campo I per preparare cibo e acqua calda per Sajid e anche nel caso in cui Sajid avesse bisogno di aiuto sulla via del ritorno."

Chhang Dawa Sherpa ha anche comunicato che sta aspettando l’arrivo di due elicotteri, dell'esercito Pakistano che sta inviando anche due alpinisti per tentare un soccorso. "Il pilota è stato incaricato di volare il più alto possibile, la temperatura è molto bassa e il vento è di 35+ KM sopra i 6500 m. Al campo base abbiamo preparato bombole di ossigeno, viveri per la quota, maschere e regolatori per 2 alpinisti pakistani (HAP)."

Come è ben noto, Muhammad Ali Sadpara ha firmato la prima invernale del Nanga Parbat insieme a Simone Moro e Alex Txikon nel 2016. Questo successo era arrivato dopo la salita del Gasherbrum II nel 2006, del Nanga Parbat sia nel 2008 che nel 2009, e del Gasherbrum I nel 2010, mentre tra il 2017 e il 2019 si è aggiudicato il Broad Peak, il Nanga Parbat nuovamente, K2, Lhotse, Makalu e Manaslu. Il 47enne pachistano è considerato uno dei più forti ed accreditati alpinisti in circolazione. Sajid Ali Sadpara invece è salito in cima al K2 il 25 luglio 2019, diventando il più giovane salitore della montagna selvaggia. I due fanno parte della spedizione di John Snorri Sigurjonsson che aveva salito il Lhotse nella primavera del 2017, l'accoppiata K2 e Broad Peak nella stessa estate, e il Manaslu nel 2019. L'islandese aveva tentato di salire il K2 in inverno anche l'anno scorso ma era stato costretto a tornare indietro da quota 6600 metri.

Il 33enne cileno Juan Pablo Mohr ha al suo attivo l'Annapurna nel 2017 e il Manaslu nel 2018. Nel maggio del 2019 ha salito in soli 6 giorni senza ossigeno supplementare l'accoppiata Lhotse - Everest, mentre nell'autunno dello stesso anno è salito in cima al Dhaulagiri. E' arrivato al K2 quest'inverno insieme a Sergi Mingote ed era insieme allo spagnolo quando questo è precipitato perdendo la vita il 16 febbraio. Dopo lo smarrimento iniziale, Mohr aveva deciso di continuare il tentativo, insieme all'alpinista italiana Tamara Lunger, proprio per ricordare Mingote. Tamara aveva rinunciato al tentativo di vetta e ora si trova al Campo Base.




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