Della velocità, dei record e dell'alpinismo. Di Ivo Ferrari
L'alpinismo della velocità e dei record visto (e vissuto) da Ivo Ferrari.

Dani Arnold il 22/04/2015 durante la sua salita in velocità della via Schmid sul Cervino in 1:46.
Sono fermo, immobile all’inizio del ripido sentiero. Al polso il mio nuovo orologio comprato d’occasione: lui, l’orologio è capace di fare tutto... così si legge nel manuale d’istruzioni, un malloppo di 99 pagine! Memorizza la salita, la discesa, i miei battiti cardiaci, distanza, media, ecc. ecc.
A me invece di fare tutte quelle cose descritte non mi riesce proprio, o forse nemmeno m’interessa! Però oggi sono qui, mille metri di dislivello più a valle della Croce di vetta. Devo solo premere il tasto "start" e questo gioco col tempo partirebbe, un gioco che il mio orologio nuovo fiammante aiuterebbe a fare meglio, portando lo stimolo al mio cervello. Ieri sera ho visto un breve filmato sul nuovo record alla Nord del Cervino: bello, interessante, un tempo sbalorditivo, i miei complimenti... forse avrà anche lui il mio stesso orologio!
Un commento, molti commenti hanno attirato la mia attenzione: "Cosa centra con l’alpinismo la velocità?" e tanti altri commenti che davano del buffone all’alpinista di turno detentore di un nuovo "sforzo". Sì, perché si tratta comunque di uno sforzo preparato attentamente e alimentato da una capacità sicuramente elevata. Non dimentichiamoci che è un serio e preparato professionista che, in comune con noi meno seri, ha la passione e la possibilità di fare quello che vuole.
Sono sotto il pendio e non mi decido a partire. Mi piacciono le gare, quelle in compagnia, sulle piste in tartan e quelle solitarie in montagna, contro se stessi e contro questi benedetti orologi costosi. Da sempre seguo le "imprese" di chi è capace di compierle e da sempre leggo di chi è capace di denigrarle... il bello forse è questo, essere sempre gelosi e scontrosi... forse semplicemente con noi stessi.
Ho visto mio Padre alzarsi velocemente dalla sedia e gridare al vento quando la Freccia del Sud alzò il dito a Città del Messico, un nuovo record, tutto italiano! Un record destinato ad essere battuto, ma pur sempre un record... Per noi il record più bello! Ho visto Kilian arrivare felice dopo aver "polverizzato" il tempo sul Cervino, ho visto persone contente, entusiasmate dalla sua galoppata, applaudire, cercare autografi. La sera poi, tutti a correre, chi lungo i marciapiedi delle caotiche città, chi nei prati verdeggianti e chi lungo ripide mulattiere, per rilassarsi e mettersi alla prova, stimolati anche da quello che avevano visto.
I record sono così, si fanno e portano la voglia di farli, batterli ed essere battuti, ecco perché oggi io sono qui, per provare a me stesso qualcosa che non cambia nulla, se non la bellezza di provare. Sono felice del nuovo record sulla nord, sono felice e spero tanto che si possa migliorare: l’alpinismo è come la vita, un’infinita di sfaccettature, di stili e di pensieri. Schiaccio start e parto, devo fare più in fretta possibile: oggi ho promesso ai bambini di portarli al cinema!
di Ivo Ferrari
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A me invece di fare tutte quelle cose descritte non mi riesce proprio, o forse nemmeno m’interessa! Però oggi sono qui, mille metri di dislivello più a valle della Croce di vetta. Devo solo premere il tasto "start" e questo gioco col tempo partirebbe, un gioco che il mio orologio nuovo fiammante aiuterebbe a fare meglio, portando lo stimolo al mio cervello. Ieri sera ho visto un breve filmato sul nuovo record alla Nord del Cervino: bello, interessante, un tempo sbalorditivo, i miei complimenti... forse avrà anche lui il mio stesso orologio!
Un commento, molti commenti hanno attirato la mia attenzione: "Cosa centra con l’alpinismo la velocità?" e tanti altri commenti che davano del buffone all’alpinista di turno detentore di un nuovo "sforzo". Sì, perché si tratta comunque di uno sforzo preparato attentamente e alimentato da una capacità sicuramente elevata. Non dimentichiamoci che è un serio e preparato professionista che, in comune con noi meno seri, ha la passione e la possibilità di fare quello che vuole.
Sono sotto il pendio e non mi decido a partire. Mi piacciono le gare, quelle in compagnia, sulle piste in tartan e quelle solitarie in montagna, contro se stessi e contro questi benedetti orologi costosi. Da sempre seguo le "imprese" di chi è capace di compierle e da sempre leggo di chi è capace di denigrarle... il bello forse è questo, essere sempre gelosi e scontrosi... forse semplicemente con noi stessi.
Ho visto mio Padre alzarsi velocemente dalla sedia e gridare al vento quando la Freccia del Sud alzò il dito a Città del Messico, un nuovo record, tutto italiano! Un record destinato ad essere battuto, ma pur sempre un record... Per noi il record più bello! Ho visto Kilian arrivare felice dopo aver "polverizzato" il tempo sul Cervino, ho visto persone contente, entusiasmate dalla sua galoppata, applaudire, cercare autografi. La sera poi, tutti a correre, chi lungo i marciapiedi delle caotiche città, chi nei prati verdeggianti e chi lungo ripide mulattiere, per rilassarsi e mettersi alla prova, stimolati anche da quello che avevano visto.
I record sono così, si fanno e portano la voglia di farli, batterli ed essere battuti, ecco perché oggi io sono qui, per provare a me stesso qualcosa che non cambia nulla, se non la bellezza di provare. Sono felice del nuovo record sulla nord, sono felice e spero tanto che si possa migliorare: l’alpinismo è come la vita, un’infinita di sfaccettature, di stili e di pensieri. Schiaccio start e parto, devo fare più in fretta possibile: oggi ho promesso ai bambini di portarli al cinema!
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