Cervino, Via Casarotto - Grassi al Pic Tyndall per Farina, Cazzanelli e Ferraris
Di nuovo sul Cervino, di nuovo la stessa cordata, io, Francois e Roby. E' la terza via che facciamo insieme nel cuore della "Gran Becca", dentro questa immensa parete sud. Questa volta è la via che nel 1983 Renato Casarotto e Giancarlo Grassi aprirono sul triangolo, che fa da scudo al Pic Tyndall, in piena parete.
Dopo aver preso qualche informazione frammentaria sulla via (avendo solo due ripetizioni in 29 anni...) l'indomani decidiamo di partire alle 05:00 con gli sci da Cervinia, nelle nostre teste sapevamo solo una cosa, la giornata sarebbe stata lunga !
Arrivati alla base, abbiamo attaccato il canale che da accesso alla parete, un imbuto di roccia e ghiaccio con un dislivello di 600m con pendenze fino ai 70°, non particolarmente difficile, dato che abbiamo trovato il tempo di chiacchierare del più e del meno... Dopo due ore di misto, togliamo i ramponi e le piccozze per dar spazio alla roccia, una parete di 400mt che si staglia contro il cielo.
La prima parte, un concentrato di placche verglassate ci ha portato davanti ad un muro dove abbiamo trovato il primo chiodo di via. Superato la sezione più difficile, con un lungo traverso verso destra ci siamo portati alla base di un diedro poco marcato, superato quest'ultimo verso destra su roccia più sana, anche se più difficile e poco proteggibile, ci siamo trovati alla base di un terrazzo con un diedro fessurato e due chiodi rossi ad una decina di metri d'altezza.
Nella seconda parte, dopo l'uscita del diedro, la parete si presentava più appoggiata, ma scalando ci siamo portati più a destra proprio in piena parete, trovando difficoltà abbastanza impegnative per la pessima qualità della roccia. Rallentati da un imprevisto, siamo arrivati in cresta alle 16.00, sapendo di poter godere ancora di un'ora di luce per salire verso la testa del Tyndall e ridiscendere fino a valle.
Usciti sulla cresta De Amicis, gli ultimi raggi di sole ci hanno regalato un spettacolo di luci e ombre su tutte le montagne che circondano il Cervino. Sulla via normale (Cresta del Leone ) il fascio di luce delle nostre frontali ci ha accompagnati fino agli sci e poi giù fino in paese. Che dire... una giornata lunga ma sicuramente con un bagaglio di emozioni in più ed un buon allenamento come inizio stagione.
Marco Farina