Centercourt WI7+, nuova super cascata di ghiaccio per Leichtfried e Purner

Il 07/01/2010 Albert Leichtfried e Benedikt Purner hanno effettuato la prima salita dei 300m di "Centercourt" nel Gasteinertal (Austria). Il grado WI7+ proposto dai primi salitori, ne fa la via di ghiaccio puro più difficile dell'Austria ed una delle più difficili al mondo.
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Albert Leichtfried sale il secondo tiro di Centercourt (300m, WI7+), Gasteinertal, Austria
arch Leichtfried

Dopo essersi legati assieme all'inizio di dicembre per salire l'immensa nuova via Moonwalk (1000m, WI6/M7), mercoledì scorso le due guide alpine austriache Albert Leichtfried e Benedikt Purner hanno deciso di verificare le condizioni del ghiaccio nella valle di Anlauftal, vicina al Gasteinertal e alle porte della località turistica Bad Gastein. Mentre stavano salendo in velocità due cascate classiche della zona, Supervisor" (270m, WI6) e "Seidenraupe Direkt" (200m, WI5), la loro attenzione è stata attirata da una linea posta tra 'Land under' e 'Rodeo'. Poche ore dopo il local Hans Zlöbl, che nel 1998 salì l'ancora irripetuta Landunder WI7-, ha confermato che da anni stava osservando quella linea e soprattutto che non era mai stata salita. Da quel momento, il match per il giorno successivo era chiaro ad entrambi.

La mattina successiva Purner ha aperto il primo set arrampicando direttamente verso difficoltà sostenute. La placca apparentemente invalicabile si è rivelata essere estremamente difficile, ma comunque scalabile. Un po' di creatività, alcuni Specter, Pecker e piccoli Friends hanno offerto un po' di protezione seppur distanziate fra loro, mentre la sosta su tre C3 è stata "qualcosa per il nostro album fotografico".

Poi è toccato a Leichtfried servire per il successivo set. La linea l'ha portato ripidamente su sottili frange di ghiaccio che non erano del tutto attaccate alla roccia - soltanto con fatica Leichtfried è riuscito a scovare protezioni su roccia e ghiaccio. Poi è arrivato un breve tratto strapiombante e praticamente privo di ghiaccio. Sembrava impossibile continuare e una caduta da qui sulla precaria vite da ghiaccio non sarebbe finito bene. A questo punto il 33enne ha tirato fuori un asso dalla manica, o meglio, un Rocpec dall'imbrago: 15 minuti più tardi è riuscito a piantare uno spit, per poi continuare con lo snervante gioco. Ma il passaggio chiave non si è arreso facilmente, dimostrandosi tenace e su ghiaccio estremamente sottile: una vite da 6 centimetri, avvitata soltanto a metà, gli ha offerto una protezione a dir poco debole, ma dopo la sequenza con il fiato sospeso Leichtfried è finalmente riuscito ad avvitare una prima buona vite e, con un sospiro di rilievo, ha raggiunto la sosta. Questo set pericoloso è durato 1 ora e mezza e non a caso Leichtfried ha commentato così il suo : "una caduta dal passaggio chiave su ghiaccio estremamente sottile avrebbe avuto conseguenze gravi e doveva essere evitata a tutti i costi."

Purner ha poi iniziato il terzo set e, dopo una sequenza ripida su ghiaccio a cavolfiori, ha raggiunto una fragile tendina di ghiaccio sotto un tetto. Il ghiaccio rimaneva sottile e spesso le sue picche hanno raschiato la roccia sottostante, ma grazie ad un paio di viti da ghiaccio e a una motivazione intensa il 27enne ice climber è riuscito a superare il tetto e raggiungere una cengia. Due tiri un po' più facili, comunque non da sottovalutare, li hanno poi portati in cima. Da dove i due sono poi scesi facilmente lungo la via normale, a sinistra delle colate.

Leichtfried ha descritto Centercourt come "una linea incredibile di immensa difficoltà" e ci ha spiegato che: "come al solito è difficile dare un grado, soprattutto quando si entra in un livello di difficoltà diverso. Quello che è certo è che questa è la via su ghiaccio più dura che io abbia mai salito. Non riesco ad immaginare che ci sia un'altra via che richiede così tanta capacità arrampicatoria come Centercourt. Fisicamente i miei avambracci si sentivano come se fossero su una via di M8/9, ma gli agganci erano su ghiaccio, non su roccia, mentre psicologicamente quasi mi sentivo di fare la via senza corda. In realtà la via richiede una raffinata abilità di salita su vie di misto, sia per avere la resistenza sufficiente per pensare in maniera corretta i ganci nel ghiaccio sottile sia per di eseguire ogni movimento in maniera precisa. Anche il più piccolo degli errori si poteva tradurre in una caduta, e una caduta nel punto sbagliato sarebbe stata davvero molto lunga. Conosco soltanto due altre vie che sono state classificate WI7+: "Second choice" di Will Gadd in Norvegia e la mio "Senda reale" in Cile.. Anche se questa seconda via è più difficile fisicamente, psicologicamente è notevolmente più facile, e nel complesso la reputo più facile che Centercourt, quindi... Se la devo confrontare con alcune delle mie prime salite, direi che per me ha significato quanto Illuminati nelle Dolomiti. Forse anche un po' di più, perché Centercourt è una salita di ghiaccio puro..."





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