Una cavalcata nella storia dell’alpinismo: le Tre Cime di Lavaredo in giornata

Il report di Diego Dellai che domenica 4 agosto insieme a Marco Toldo ha concatenato le Tre Cime di Lavaredo salendo di seguito la via Comici - Dimai sulla Cima Grande, la via Cassin sulla Cima Ovest e lo Spigolo Giallo sulla Cima Piccola. Una lunga giornata in Dolomiti inseguendo la storia dell’alpinismo.
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Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti: sulla via Comici - Dimai sulla Cima Grande
Diego Dellai

Non sono ancora le 5 del mattino quando iniziamo a salire i facili tiri iniziali della via Comici-Dimai sulla cima Grande di Lavaredo.

"Porca miseria che freddo alle mani, si sta proprio bene con il secondo paio di pantaloni!"

Albeggia, l'ambiente che ci circonda è surreale, soffia un leggero vento e la frontale di Marco si muove in continuazione alla ricerca di appoggi e chiodi. I tiri si fanno più impegnativi, mi blocco su un passaggio delicato, una placca di pochi metri che termina su un piccolo tetto: ma come avrà fatto a passare di qui Comici? Lo immagino indossare dei grossi scarponi di cuoio un bel maglione color pecora e la corda di canapa in vita, piena di chiodi e moschettoni pesantissimi...

Uno strattone alla corda interrompe le mie perplessità e mi ricorda che non c'è tempo da perdere, tiro un vecchio cordone e passo su. Non sto rispettando le poche regole che avevamo in testa ma non c'eravamo mai detti: il primo ha il diritto di salire garantendo la giusta sicurezza e il secondo ha il dovere di essere veloce.

Alle 9 in punto scattiamo alcune foto sulla croce di vetta, al sole si sta decisamente meglio, una guida di Sesto raggiunge la cima con due clienti saliti dalla via normale, chiediamo alcune info per la discesa e poi via giù. In breve raggiungiamo la forcella tra la Ovest e la Grande dove il giorno prima avevamo depositato in una grotta di guerra da bere, panini e qualche snack. "Proprio buono sto panino con la porchetta o no Diego?" "Speciale! Ci voleva proprio." Lasciamo li i vestiti di troppo e scendiamo di corsa alla base della Cima Ovest.

La Cassin è una via "spaventevole", il vuoto all'inizio del traverso ti inghiotte, l'esposizione è massima ma poi ti abitui, non ci sono storie ti devi abituare, più sei veloce e prima finisce! Siamo entrambi impressionati dalla grandiosità di questa linea e dell'audacia dei due apritori, Vittorio Ratti e Riccardo Cassin nel lontano 1935. Oltre il grande traverso nonostante qualche tratto bagnato, l'arrampicata si fa più veloce e spensierata, i tiri passano veloci e in poco tempo arriviamo in cima. Qualche settimane fa ero stato per la prima volta quassù, una bandiera addobbava la croce di vetta, per fortuna ora non c'è più, le montagne non appartengono a stati, popoli o persone, sono di tutti e nessuno, si fanno conquistare ogni giorno o meglio sono loro a conquistare noi!

È pomeriggio, un sacco di gente giù in basso passeggia, ammira e fotografa queste meraviglie, noi attraversiamo alto il ghiaione per raggiungere la Cima Piccola. La chiamano Piccola ma personalmente la definirei "magra", è stretta, gialla e slanciata verso il cielo! Alla base della parete mentre Marco riordina il materiale mi sdraio a terra chiudo gli occhi per qualche minuto e resto lì in pace come il telefono in ricarica. Sullo Spigolo Giallo, altro capolavoro di Comici, "non servono tante relazioni e tracciati" ci dicevano, ma se non l'hai mai fatto non ti viene proprio spontaneo ritornare sul filo dello spigolo in piena esposizione!

Sull'ultima sosta mentre la luce cala, siamo circondati dalla nebbia, Marco mi guarda: "inizio a essere un po' stanco, forse questa via era di troppo!" "Dai Marco che se troviamo subito le doppie di discesa in un attimo siamo giù, ho già in mente dove andare a mangiare la pizza!"

Sono le 22, in pizzeria a Misurina la cameriera ci chiede se abbiamo passato una bella giornata: "Tre Cime?" - Sorrido, passa un istante: "Sì, siamo stati in Tre Cime!"

Un ringraziamento particolare a Simon Kehrer per gli utili consigli sulla logistica, e Camp Cassin e il negozio Valli Sport di Schio.

di Diego Dellai


CIMA GRANDE DI LAVAREDO
Via Comici - Dimai
Primi salitori: Emilio Comici, Giovanni & Angelo Dimai, 13-14/08/1933
Via “simbolo” dell’arrampicata in Dolomiti. Impegnativa, soprattutto se percorsa in libera, è molto frequentata per la bellezza dell’arrampicata e l’eleganzza della linea. La via è ben chiodata portare nuts e friends.

CIMA OVEST
Via Cassin
Primi salitori: Riccardo Cassin, Vittorio Ratti, 1935
Bellissima salita, una delle più classiche delle Dolomiti. Arrampicata esposta e continua su roccia ormai solida con difficoltà in libera attorno al 7a

CIMA PICCOLA
Spigolo Giallo
Primi salitori: Emilio Comici, Mary Varale, Renato Zanutti, 1933
Lo Spigolo Giallo con la sua forma perfetta attira ogni anno moltissimi arrampicatori. Pochi itinerari sono così ambiti e frequentati, vi consigliamo pertanto di salire quest’itinerario fuori stagione e possibilmente non nei fine settimana. La via offre una bella arrampicata, con tratti difficili all’inizio e nella parte superiore, dove la via sale in prossimità dello spigolo. Più facile e meno bella la zona intermedia sulla parete a destra dello spigolo. La via è ben attrezzata, portare una normale dotazione di materiale.

LINK: Vai a tutte le vie delle Tre Cime di Lavaredo nel database di planetmountain.com




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