Archil Badriashvili perde la vita sul Monte Shkhelda in Georgia

L'alpinista georgiano Archil Badriashvili, vincitore del Piolet d’Or 2022, ha person la vita il 10 agosto 2024 mentre scendeva dal Monte Shkhelda nel Caucaso.
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Shkhara parete sud: Archil Badriashvili e Giorgi Tepnadze
Archil Badriashvili, Giorgi Tepnadze

L'alpinista georgiano Archil Badriashvili ha perso la vita scalando il Monte Shkhelda, la montagna di 4388 metri nel Caucaso, al confine tra la Georgia e la Russia. Il 34enne è caduto in discesa mentre era insieme a tre compagni di cordata, che hanno immediatamente lanciato l’allarme. Secondo le prime informazioni, le condizioni meteorologiche erano peggiorate notevolmente e un fulmine caudto vicino a Badriashvili gli avrebbe fatto perdere l’equilibrio. È stata immediatamente avviata un’operazione di soccorso, purtroppo invano, e il suo corpo è stato recuperato il giorno successivo a 3800 metri.

Badriashvili era un membro carismatico della piccola e unita comunità alpinistica georgiana, e molto conosciuto nel suo paese. Le sue salite negli ultimi due decenni avevano spinto i limiti non solo dell’alpinismo georgiano, e nel 2017 lui e il suo paese hanno esultato quando, insieme a Giorgi Tepnadze e Bakar Gelashvili, ha completato l'apertura della prima via georgiana in Himalaya, sul Larkya Main. Badriashvili era, giustamente, orgoglioso di questo traguardo e, come ci aveva spiegato all'epoca, la spedizione era arrivata dopo che l’Himalaya era stato nascosto a loro dietro "la cortina di ferro, poi i decenni di indipendenza ma anche tempi difficili…" La nuova via sulla parete sud-est della montagna era stata aperta in 6 lunghi giorni, ma il successo su questa "parete straordinaria" non è mai stato in dubbio. Questa era una "rara opportunità di viaggiare in Himalaya" e il trio non aveva intenzione di farsela sfuggire.

L’esperienza di 13 giorni sul Larkya Main ha aumentato notevolmente la loro autostima e gli alpinisti erano ora "pronti a tentare la più lunga via della nostra vita, questa volta appunto nel Caucaso." Nel febbraio 2018, Badriashvili e Tepnadze hanno realizzato un’impressionante prima salita in stile alpino in 8 giorni sul Monte Shkhara, la montagna più alta della Georgia e una delle più alte dell’intero Caucaso. In questo modo, la cordata ha anche realizzato la prima salita invernale della parete sud della montagna, alta 2300 metri. La salita non è passata inosservata ed è stata menzionata nella lista preliminare dei Piolets d’Or delle salite più significative e innovative dell’anno.

Nel 2019, Badriashvili è tornato in Himalaya con i suoi abituali compagni di cordata Gelashvili e Tepnadze, dove i tre hanno realizzato la prima salite, non senza difficoltà, del Panpoche I (6.620 m) attraverso la cresta nord.

Tuttavia, il grande amore di Badriashvili erano le montagne di casa, e nel 2020 ha riportato la Georgia all’attenzione internazionale con nuove vie sulla splendida parete sud-ovest dell’Ailama (4.547 m) e sulla bellissima parete nord-ovest dell’Ushba. Entrambe queste salite, proprio come il Panpoche I, sono state imprese eccezionali e menzionate nella lista dei Piolets d’Or.

Nel settembre 2021, Badriashvili, Gelashvili e Tepnadze si sono recati nell’Hindu Kush pakistano per realizzare la prima salita della parete nord-ovest del Saraghrar Nord-ovest. Questa impegnativa via, aperta in puro stile alpino, su un’alta vetta inviolata in un’area poco conosciuta, è stata premiata con il Piolets d’Or 2022, il più prestigioso premio alpinistico mondiale. In meno di due decenni, Badriashvili e i suoi compagni di cordata hanno messo saldamente la Georgia sulla mappa internazionale dell’alpinismo. La sua dedizione alle salite in stile alpino, e la sua capacità di sorridere nonostante le difficoltà, mancheranno a lungo.




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