Aguja Poincenot, Patagonia, ripetuta la via del 40esimo dei Ragni

Il racconto di Matteo Della Bordella che, insieme a Matteo Bernasconi e Matteo Pasquetto, ha ripetuto la via del 40esimo dei Ragni di Lecco sulla parete nord dell'Aguja Poincenot, aperta nel 1986 da Mario Panzeri, Paolo Vitali, Marco Della Santa e Daniele Bosisio. Si tratta probabilmente della prima ripetizione, sicuramente un gran viaggio di 800 metri lungo ‘una via fantastica’ salita tutta in libera e a vista.
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Matteo Della Bordella durante la ripetizione della Via del 40° dei Ragni di Lecco su Aguja Poincenot in Patagonia insieme a Matteo Bernasconi e Matteo Pasquetto. La via era stata aperta nel 1986 da Mario Panzeri, Paolo Vitali, Marco Della Santa e Daniele Bosisio
Matteo Bernasconi, Matteo Della Bordella, Matteo Pasquetto

Siamo rientrati da poco a El Chalten dopo essere tornati in azione i giorni scorsi. Anche questa volta non abbiamo avuto la possibilità di tentare il nostro progetto sul Cerro Torre; quest’anno purtroppo le condizioni per la nostra via non sono per nulla buone, per farla breve è troppo pericolosa! Rinunciare senza provare è la cosa che più mi è difficile, ma le alte temperature dei giorni scorsi sommate alla parete ancora carica di ghiaccio sono un mix potenzialmente letale.

Il nostro "piano B" questa volta è stato scalare l’Aguja Poincenot (ca. 3000 m), per la via del 40esimo dei Ragni di Lecco. Un itinerario affascinante e misterioso aperto da Mario Panzeri, Paolo Vitali, Marco Della Santa e Daniele Bosisio nel 1986 e (per quanto ne sappiamo noi) mai ripetuto. La via si sviluppa per circa 800 metri sulla parete Nord della Poincenot e fu aperta in due giorni in stile alpino con alcuni passaggi in artificiale.

Dopo la decisione di rinunciare al Cerro Torre il primo giorno abbiamo solamente percorso il lungo avvicinamento ed i primi tiri della via (fissandoli con le nostre corde di scalata) per poi scendere alla base e bivaccare. Il secondo giorno poi siamo ripartiti abbastanza presto e siamo riusciti a percorrere tutta la via in giornata. Avevamo l’obiettivo di percorrere la via in completa arrampicata libera, così io e Matteo Pasquetto ci siamo alternati al comando della cordata, scalando entrambi e recuperando un saccone con il materiale, Matteo Bernasconi invece si è sacrificato ed ha fatto il lavoro sporco, salendo come terzo, trasportando il resto della nostra attrezzatura.

Alla fine i tiri scorrevano in modo naturale uno dietro l’altro, seguendo una logicissima linea di camini talvolta un po’ ghiacciati e fessure più pulite. Sia io che Matteo siamo riusciti nella completa salita in libera della via, a vista e pensiamo sia una via fantastica, lunga esigente e continua anche se mai particolarmente dura come difficoltà.

Dopo esserci goduti uno spettacolare bivacco sull’anticima della Aguja Poincenot, il terzo giorno abbiamo proseguito lungo la cresta finale fino alla cima vera e propria della montagna e poi… quando già la tensione e la concentrazione della via si stavano allentando e nella testa iniziavano a farsi largo i pensieri "ma se fossimo andati al Torre….chissà…" abbiamo sentito un boato, e voltando lo sguardo verso la parete Est di quest’ultimo abbiamo assistito al distacco di un enorme fungo di ghiaccio, il quale si è frantumato in mille pezzi, provocando una nuvola di neve che ha investito completamente la parete sia del Torre che della Torre Egger. Abbiamo avuto giusto il tempo di fotografare la fase finale di questo crollo (che inzialmente era 4 volte più grande di ciò che si vede in foto) ed essere consapevoli che la nostra scelta è stata molto saggia questa volta e che dovrà assolutamente esserlo anche nelle occasioni future.

Tornando alla via in questione ci teniamo a fare i complimenti agli apritori (allora giovanissimi) per l’intuizione avuta nello scalare per primi la parete Nord della Poincenot seguendo questa linea. Se non fosse per il lungo e scomodo avvicinamento siamo convinti che al giorno d’oggi questa via potrebbe diventare molto ripetuta ed ambita, per la qualità della scalata e le difficoltà che non superano mai il 6c. Siamo assolutamente soddisfatti di questa nuova avventura, vissuta in modo semplice e come piace a noi: con gli amici a scalare in uno degli angoli meno frequentati di queste montagne.

di Matteo Della Bordella

SCHEDA: via del 40esimo dei Ragni di Lecco, Aguja Poincenot, Patagonia

Link: ragnilecco.comwww.pataclimb.com, FB Matteo Della Bordella, KarposKongSCARPAVibram




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