A Philipp Angelo, un ricordo
Philipp Angelo è precipitato e se n’è andato per sempre ieri mentre saliva in solitaria la Via Cassin sullo Sperone Walker delle Grandes Jorasses. Angelo, guida alpina di Bolzano, era un uomo riservato ma considerato da molti come uno dei più forti alpinisti della sua generazione.
Il 36enne aveva aperto nuove vie soprattutto nelle Dolomiti, dove spiccano le prime salite delle vie di ghiaccio e misto L'Onda di Hokusai sulla montagna di casa, il Catinaccio e All-in sul Gran Vernel, spesso però si ritagliava del tempo per dedicarsi alle grande vie in alta montagna, soprattutto nel massiccio del Monte Bianco.
Troppe le sue salite per elencarle tutte, ma spiccano per ovvi motivi le ripetizioni in Patagonia della Via dei Ragni sul Cerro Torre e Supercanaleta sul Fitz Roy, nonchè nel massiccio del Monte Bianco la ripetizione del Pilastro Centrale del Frêney nel 2015, la free solo della Bonatti Oggioni sul Pilier Rouge du Brouillard nell'agosto 2016 seguita poi, poche settimane più tardi, dalla free solo del Pilastro Gervasutti sul Mont Blanc du Tacul.
Nella stessa stagione insieme allo spagnolo Marc Toralles aveva poi ripetuto la via Manitoa sul Pilastro Croz delle Grandes Jorasses. Sempre sulle Jorasses aveva già salito in solitaria la via dei Polacchi nel 2014, e dopo quella esperienza ci aveva scritto "Sono sfatto, ma soddisfatto, quasi troppo stanco per dormire beatamente ma contento di essere riuscito a realizzare un mio piccolo sogno, di aver colto e vissuto l’attimo."
Philipp ieri stava probabilmente inseguendo quello che avrebbe definito un altro suo piccolo sogno. Ti salutiamo nel tuo dialetto: Pfiati, Philipp. Che Dio ti protegga.