Voyage selon Gulliver - Grand Capucin
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Voyage selon Gulliver
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Michel Piola e Patrick Steiner, 07/1982
Autore scheda
Roberto Rossi
Versante
Sud
Lunghezza dislivello
300m
Difficoltà
ED, 7a+ max
Difficoltà obbligatoria
6b
Questa via è un vero "viaggio" che si snoda lungo un oceano di granito. E’ sicuramente la via di roccia moderna sul Grand Capucin più ambita e corteggiata. Il tipo di arrampicata è decisamente più tecnica che atletica, ed è necessario avere una buona confidenza con il proteggersi, soprattutto nelle lunghezze n°8 e n°9.
Accesso
Dal Rifugio Torino (3375m) si traversa in direzione ovest puntando verso il Col des Flambeaux. Da qui, passando sotto i cavi della funivia, si scende verso sinistra per poi proseguire in quota verso l’inconfodibile profilo del Grand Capucin, posto di fronte alla Touronde.Dalle terrazze della via Bonatti reperire una fessura che, dopo pochi metri, è interrotta da un piccolo tetto (chiodo con fettuccia bianca in posto). In alternativa s può anche attaccare salendo i primi tre tiri di “Elixir” (consigliato). Discesa
In doppia lungo le calate ottimamente attrezzate a destra della via (le prime tre), e poi sulla via stessa. Materiale
Nuts (piccoli e medi) e friends fino al n°3 (doppi lo 0.5, lo 0.75, l’1 ed il 2).
Dal Rifugio Torino (3375m) si traversa in direzione ovest puntando verso il Col des Flambeaux. Da qui, passando sotto i cavi della funivia, si scende verso sinistra per poi proseguire in quota verso l’inconfodibile profilo del Grand Capucin, posto di fronte alla Touronde.Dalle terrazze della via Bonatti reperire una fessura che, dopo pochi metri, è interrotta da un piccolo tetto (chiodo con fettuccia bianca in posto). In alternativa s può anche attaccare salendo i primi tre tiri di “Elixir” (consigliato). Discesa
In doppia lungo le calate ottimamente attrezzate a destra della via (le prime tre), e poi sulla via stessa. Materiale
Nuts (piccoli e medi) e friends fino al n°3 (doppi lo 0.5, lo 0.75, l’1 ed il 2).
Commenti
18/10/2009 alessio zambello
Meraviglia: finisce e ne vorresti ancora. Di ogni tiro ricordo i passi.
Ripetizione in 4 ore e 30, 1999. Grazie V. Folco, nella mia piccolezza sottoscrivo. Le pareti non sono infinite. Spit(con tristezza) ma certamente con pudore. Ma erano tempi di rottura, ricordate Marco Pedrini? Un matto grande!
23/09/2004 maurizio zara
Bellissima via, sicuramente più tecnica che atletica. Il tiro dei 2 pendoli mi è sembrato difficile rispetto ai gradi delle placche sottostanti
05/08/2003 Sandro De Toni
Poco da dire: semplicemente spettacolare. Gradi strani (ho trovato facili alcuni tratti dichiarati difficili e viceversa), forse per il mio maggiore allenamento su placca che nelle fessure ad incastro.
20/07/2003 Valerio Folco
Quì voglio fare una provocazione.Avendo girato tutto l'arco alpino e avendo salito vie molto difficili su molte pareti io oggi dico che Voyage è stata "l'inizio della fine", perchè secondo me si poteva salire senza spit e così facendo si sarebbe ritardato o meglio si sarebbe dato un imput diverso alla chiodatura sul granito del Bianco; ( vedi la storia in Marmolada ).
Bellezza
Primi salitori
Michel Piola e Patrick Steiner, 07/1982
Autore scheda
Roberto Rossi
Versante
Sud
Lunghezza dislivello
300m
Difficoltà
ED, 7a+ max
Difficoltà obbligatoria
6b
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