Via Ferrata delle Bocchette Alte - Cima Brenta
La straordinaria Via Ferrata delle Bocchette Alte è la ferrata più famosa delle Dolomiti del Brenta. Un itinerario che non delude e regala panorami impareggiabili. Il percorso attraversa le Bocchette su una serie di cengie esposte toccando i 3000 metri di quota. Sempre interessante e nel complesso impegnativo, richiede una buona preparazione fisica e alpinistica.
Madonna di Campiglio.
AccessoDa Madonna di Campiglio ci sono due possibilità per raggiungere il Rifugio del Tuckett.
1. in macchina fino al parcheggio del Rifugio Vallesinella (1513m), proseguire a piedi lungo il facile sentiero n.317 al Rifugio Casinei (1825m) e continuare fino al Rifugio del Tuckett (2271m) in circa 2 ore.
2. con gli impianti fino al Rifugio Grosté (2261m) e poi per il facile sentiero n.316 traversando in quota fino al Rifugio del Tuckett.
Dal Rifugio del Tuckett s’imbocca il sentiero n.303 e si raggiunge per nevaio l’omonima forcella. Da qui si prosegue verso destra e, seguendo le indicazioni, per rocce gradinate si sale all’evidente attacco della ferrata. Cavi e scale in ferro percorrono la cresta in faticosa salita, quindi altre verticali scale permettono di raggiunge la cengia vera e propria. Questo primo faticoso tratto, freddo esposto al vento, richiede ramponi e piccozza per il superamento dei tratti innevati, specialmente ad inizio stagione. Rimanendo in quota si continua seguendo la cengia, esposta ma ben attrezzata, che percorre il lato orientale della Cima Brenta. Dopo una leggera salita a zig-zag si raggiunge una placca dove s’incrocia la via Normale che per facili roccette e camini (ometti) raggiunge la Cima Vallesinella e la Cima Brenta (3151m – 1 ora) richiede comunque attenzione). La ferrata, invece, con scalette scende in una buia e bagnata gola fino ad un piccolo nevaio. In questo tratto, considerato il passaggio chiave della via, occorre prestare molto attenzione visto che il cavo, specialmente ad inizio stagione, può essere ricoperto dalla neve o molto lasco. Una volta superato il nevaio (possibili code) si continua più facilmente per cengie, e dopo vari sali e scendi si raggiunge un’ampia terrazza da dove si gode la stupenda vista sul piatto Spallone dei Massodi (a sud) e l’imponente Cima Brenta (a nord). Si lascia questo punto di sosta panoramico scendendo bruscamente per cavi e scale alla Bocca Alta dei Massodi. Si sale, quindi, per la famosa “Scala degli amici”, esposta e lunga circa 30m, al ‘ventoso’ Spallone (3000m). Da qui, seguendo le indicazione, si scende ad un canalone e poi con sentiero detritico alle scale in ferro che portano giù alla forcella (Bocca Bassa dei Massodi) sotto la Cima Molveno (2917 m). Poco prima è anche possibile scendere a destra per la Via Ferrata Oliva Detassis. Il nostro itinerario invece scende a sinistra alla biforaczione, attraversa la esposta forcella e risale alla Cima Molveno, prima di scendere facilmente al nevaio del Vedretta dei Sfulmini e al Rifugio Alimonta (2580m).
DiscesaSe non si prevede di pernottare al Rifugio Alimonta (per proseguire con la via delle Bocchette Centrali il giorno successivo) si scende per sentiero ben segnato al Rifugio dei Brentei (2182m – 1 ora). Da qui si prosegue per raggiungere, in circa 1 ora e mezzo, il Rifugio Vallesinella ed il parcheggio.
MaterialeNormale dotazione da ferrata. Piccozza e ramponi ad inizio stagione.
NoteIn caso di maltempo è da preferire il Sentiero SOSAT. Assolutamente consigliabile il pernottamento al rifugio.
CartografiaDolomiti e Brenta Guida alle ferrate
Oltre 120 vie ferrate di Eugen E Huesler
Editrice Frasnelli-Keitsch
Vie Ferrate nelle Dolomiti
di Hans Kammerer
Tappeiner Casa Editrice
Percorso non particolarmente difficile tecnicamente ma a tratti esposto. Attrezzato ottimamente, raggiunge i 3000m: con vento conviene coprirsi bene, soprattutto per la salita iniziale fino alle prime cengie sopra la Bocca del Tuckett.
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