Via ferrata degli Alpini - Col dei Bos

Enrico Maioni, Guida Alpina
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Via ferrata degli Alpini: Foto Enrico Maioni
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
Enrico Maioni, Guida Alpina
Versante
Sud-Ovest
Dislivello salita
500m
Dislivello ferrata
300m
Quota
2559m
Orario
Avvicinamento: 35 minuti. Ferrata: 2 ore circa. Discesa: 1 ora circa (itinerario I)
Frequentazione
Media

Percorso



Nel novembre 2007 il Comando delle Truppe Alpine di Bolzano ha dato inizio alla posa in opera di un itinerario attrezzato sul Col dei Bos (o Col dei Bois); la via ferrata degli Alpini ripercorre tracce di un precedente percorso, ed i lavori sono terminati nel novembre 2008.
La via ferrata percorre la parete meridionale della Piramide del Col dei Bos ed è costituita da cavo di acciaio, da innovativi coni anticaduta che ottimizzano il posizionamento dei moschettoni in caso di caduta, e da particolari staffe angolari di rinforzo della tenuta dei fittoni nei tratti in cui il cavo compie angoli significativi.

Accesso generale

Da Cortina d’Ampezzo (BL) si sale verso il Passo Falzarego lungo la Strada Statale n° 48. Al Km 107.300, circa 1500 m prima del Passo, si parcheggia l'auto presso il bar ristorante "da Strobel" posto di fronte agli impianti sciistici nei pressi del Rifugio Col Gallin (2.050m).

Accesso

Dal bar "da Strobel" lungo evidente sentiero che parte dal lato Nord-Est del parcheggio, con indicazioni per il Col dei Bos, raggiungere la strada militare che porta ai ruderi degli ospedaletti Italiani della I Guerra mondiale posti sotto le Torri di Falzarego. A terra, delimitate da muretti a secco, si vedono le piazzole per l’atterraggio di elicotteri.
Sulla sinistra (Nord), in alto, si nota il sentiero che risale il canalone con ripide serpentine; è l’itinerario di discesa.
Proseguire per piani erbosi a Est dei ruderi verso la Piramide del Col dei Bos. Da qui parte un sentierino che si mantiene in quota e successivamente si inerpica fino all’attacco.
I cavi metallici della ferrata sono evidenti già dalle piazzole.

Itinerario

Il percorso si sviluppa in modo logico sulla parete e nel tratto iniziale, con funzione di "filtro", sono state concentrate le maggiori difficoltà. Fin dai primi metri si può apprezzare la tensione del cavo ed il posizionamento dei coni anticaduta nei tratti verticali. Superato il tratto più ripido, dopo circa 80 m si raggiunge un'ampia e facile cengia detritica e successivamente una rampa che ci porta ad una paretina di alcuni di metri per poi uscire con un passaggio esposto su facili pendii rocciosi. Da qui si prosegue senza difficoltà, ed in questo tratto la corda serve per lo più come corrimano;qui i coni di sicurezza sono stati impiegati quali rompi-tratta del cavo nei punti ove era impossibile un corretto fittonamento. Si giunge così ad un'altra parete verticale piuttosto impegnativa al termine della quale un esposto traverso sulla destra conduce ad un articolato diedro che porta ad un tratto prativo.
Attraversato il prato per circa 20 metri inizia la seconda parte della via, costituita da facili tratti di itinerario intervallati da punti un po’ più tecnici. Particolarmente panoramico un secondo traverso che offre una slpendida veduta sull’intera conca di Cortina. Questo è il tratto decisamente più facile di tutto il percorso e finisce con una breve cresta in discesa dopo il passaggio sulla cima della Piramide del Col dei Bos, a quota 2400 m.
L’attrezzamento termina su una piccola forcella: sulla sinistra (Nord-Ovest) è presente una via di fuga (ATTENZIONE: per esperti), che costituisce anche il rientro delle vie alpinistiche che raggiungono la cima della Piramide; tramite questa scappatoia si possono raggiungere i pendii erbosi che consentono di portarsi sul sentiero di rientro nel vallone che scende tra il Col dei Bos e le Torri di Falzarego.
Terminato il cavo si segue la linea della forcellina e dopo facile salita segnata da ometti su terrazzamenti erbosi si raggiunge l’inizio dell’ultimo tratto di ferrata, lungo circa 100 m, a tratti esposto e verticale, ma sempre ricco di appigli che permettono un’arrampicata facile e divertente. In questa ultima parte di ferrata si possono notare differenti sistemi di ancoraggio dei terminali del cavo che costituiscono parte della sperimentazione dei sistemi di posa del progetto "sicurezza ferrate".
Si giunge infine sui prati sommitali, in prossimità dell’ultima corona di pareti del Col dei Bos.
Da questo stupendo balcone naturale si gode di un affascinante vista sulle cime che coronano la conca Ampezzana.

Note: Con breve camminata, seguendo numerose tracce di sentiero, si può raggiungere la croce di vetta del Col dei Bos (quota 2559 m).
Alla cima si può arrivare anche camminando verso Est sotto la parete , con la possibilità di osservare i resti dei numerosi manufatti della prima guerra mondiale, e salendo la calotta sommitale attraverso un ampio canale erboso che dista poche centinaia di metri a Est dall’uscita dell’itinerario.

Discesa

Tre possibilità:
1 - All’uscita dell’itinerario attrezzato un'evidente traccia ci conduce verso sinistra (Ovest), prima tra prati e poi su ghiaioni con un delicato passaggio, alla Forcella senza nome. Lungo tale tragitto sono evidenti e sorprendenti le arenarie rosse della formazione di Raibl di oltre 220 milioni di anni fa ed i resti in legno e filo spinato dei notevoli lavori di rafforzamento della linea di fronte a protezione della forcella. Da qui il sentiero scende nel Vallone posto tra il Col dei Bos e le Torri del Falzarego e con tratti a volte malmessi, riporta velocemente ai resti dell’Ospedale militare nei pressi delle quali si trova l'attacco della ferrata. Seguendo poi lo stesso percorso dell'andata si ritorna al parcheggio del Bar da Strobel.
2 - Un ulteriore discesa meno ripida del vallone può essere anche andare a Ovest dalla Forcella senza nome raggiungendo per le bancate dolomitiche e facili prati la Forcella Travenanzes. Da qui, scendendo per il sentiero n. 402 lungo la pista da sci del Lagazuoi, poco prima del Passo Falzarego si prende sulla sinistra (Est) il sentiero n. 423 che riporta sulla strada militare dalla quale poi si può rientrare al parcheggio di Strobel (2 ore).
3 - Una discesa alternativa, soprattutto in caso di innevamento, può essere aggirare a est il Col dei Bos per le numerose tracce di sentiero ed i facili prati portandosi verso la Forcella Col dei Bos, a ridosso del Castelletto di Tofana, e prendere il sentiero n. 402 che diventa poi la strada militare; superata una galleria si prosegue per circa 300m, fino ad un bivio. Si prende a destra (Ovest) la strada che conduce nuovamente ai resti degli ospedaletti militari dopo una breve risalita di circa 150 m (90 minuti).

Materiale

Normale dotazione da ferrata.

Note

Questo percorso può essere collegato in giornata con le vicine gallerie del Lagazuoi o del Castelletto di Tofana:
Gallerie del Lagazuoi: dalla Forcella senza nome si prosegue fino alla Forcella Travenanzes e lungo il sentiero n. 401 si raggiunge il Rifugio Lagazuoi; prima del rifugio, giusto sotto la stazione a monte della funivia del Lagazuoi, parte il percorso delle gallerie, al termine delle quali, per il rientro al parcheggio, seguire le indicazioni dell' itinerario di discesa numero 2. (ATTENZIONE: indispensabili, oltre al normale equipaggiamento da ferrata, anche delle lampade frontali o mezzi idonei di illuminazione)

Gallerie del Castelletto: dalla cima del Col dei Bos si scende a est verso la Forcella Col dei Bos dalla quale parte il sentiero n.404 che conduce all’attacco delle gallerie del Castelletto, che con un percorso ad anello riconduce alla Forcella del Col dei Bos. Da qui, per il rientro al parcheggio, seguire le indicazioni dell' itinerario di discesa numero 3. (ATTENZIONE: anche in questo caso sono indispensabili le lampade frontali o mezzi idonei di illuminazione)

Rifugio Col Gallina (2055 m) Tel. 0436 2939
Rifugio Lagazuoi (2752 m) Tel. 0436 867303
Ristorante da Strobel (2060 m) Tel. 0436 3609

Cartografia

Carta topografica Tabacco - scala 1:25.000 n° 03 - Cortina d'Ampezzo e Dolomiti Ampezzane.






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20/07/2024 Lorenzo

Via ferrata molto divertente per la varietà del suo sviluppo e durata. Ottimamente attrezzata, nonostante in prossimità di un chiodo il cavo d’acciaio appaia leggermente lesionato e uno dei trefoli sia tranciato. Da verificare.

05/07/2024 Elin

Thanks for great Via Ferrata description. We enjoyed the climb with an 11 year kid. Would not have found it without your website :-)

02/09/2010 fabio mazzocco
Ferrata molto bella con avvicinamento di soli 30 min; fune tesa con coni di sicurezza; roccia molto buona. Dopo un attacco un po' impegnativo si prosegue su un percorso tecnico e vario per circa 300m. Panorama bellissimo con un paio di traversi interessanti.
10/07/2010 cesco
un pò sostenuti i primi 20-30 metri poi tracciato sicuro, divertente e vario con un bel panorama
Bellezza
Autore scheda
Enrico Maioni, Guida Alpina
Versante
Sud-Ovest
Dislivello salita
500m
Dislivello ferrata
300m
Quota
2559m
Orario
Avvicinamento: 35 minuti. Ferrata: 2 ore circa. Discesa: 1 ora circa (itinerario I)
Frequentazione
Media

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