Via del Grola - Cima Capi
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Via del Grola: Cima Capi, Valle del Sarca
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Giuseppe Bagattoli, Giampaolo Calzà 'Trota' 28-29/09/2002. rima salita integrale e ripetizione nota 18/04/2023 Jacopo Pellizzari, Francesco Salvaterra in 13 ore.
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Versante
NE
Lunghezza dislivello
820m
Difficoltà
VIII- A0/RS4/IV
Via del Grola alla Cima Capi è una va alpinistica molto impegnativa in ambiente severo, tra le più difficili nella zona del Sarca. E’ consigliabile avere una consolidata esperienza alpinistica e buon margine sul grado. Tutti i tiri sono seri e talvolta pericolosi per dei runout obbligatori scabrosi. La qualità della roccia come anche lo stile di scalata è estremamente vario: si passa dalla placca di roccia eccezionale, a fessure strapiombanti a diedri intasati di erba e blocchi instabili. Nella prima metà della via la roccia è spesso friabile ed erbosa e l’arrampicata non è entusiasmante, mentre nella seconda metà la qualità migliora nettamente e ci sono delle lunghezze memorabili. Tutte le soste hanno almeno 1 spit a mano e 1 fix nuovo da 10mm. Sui tiri ci sono pochi chiodi concentrati nei punti dove si fatica a proteggersi con materiale mobile e pochissimi spit a mano.
Descrizione dei primi salitori
'Nuova salita alpinistica sulla parete nord est di cima Capi, supera la zona centrale della parete tra le vie Vento del ricordo a nord e Fox Stenico a sud. La via segue una sequenza di diedri e fessure evidenti, con alte difficoltà tecniche quasi sempre obbligatorie, sono stati usate protezioni mobili e la chiodatura è scarsa. La salita è stata dedicata all’alpinista Zanotti Rino.'
Storia
I primi salitori hanno aperto la via fino a L11 in più riprese senza l’uso di corde fisse. Per salire la parte finale, dalla cima si sono calati in doppia lungo la via Arnaldo Bresciani, hanno bivaccato e il giorno successivo hanno superato gli strapiombi finali. Prima salita integrale e ripetizione nota 18 aprile 2023 Jacopo Pellizzari, Francesco Salvaterra in tredici ore.
Descrizione dei primi salitori
'Nuova salita alpinistica sulla parete nord est di cima Capi, supera la zona centrale della parete tra le vie Vento del ricordo a nord e Fox Stenico a sud. La via segue una sequenza di diedri e fessure evidenti, con alte difficoltà tecniche quasi sempre obbligatorie, sono stati usate protezioni mobili e la chiodatura è scarsa. La salita è stata dedicata all’alpinista Zanotti Rino.'
Storia
I primi salitori hanno aperto la via fino a L11 in più riprese senza l’uso di corde fisse. Per salire la parte finale, dalla cima si sono calati in doppia lungo la via Arnaldo Bresciani, hanno bivaccato e il giorno successivo hanno superato gli strapiombi finali. Prima salita integrale e ripetizione nota 18 aprile 2023 Jacopo Pellizzari, Francesco Salvaterra in tredici ore.
Accesso
Da Riva del Garda imboccare la strada della Ponale, sotto la parete, lasciare la strada e prendere il sentiero 405. Dopo alcuni tornanti (circa cinque minuti di cammino) abbandonarlo per salire tra la vegetazione stando vicini ad una lunga fascia di rocce verticali che costituiscono lo zoccolo della parete. Si sale circa dieci minuti cercando la traccia più facile, sul finale si aggira un risalto passando a sinistra per poi tornare contro la parete alla base di una placca rotta dove sulla destra di vedono in alto degli strapiombi gialli. L’attacco non è molto evidente. C’è un grosso pino e un piccolo ometto. Sopra una piantina a circa 20m da terra c’è il primo chiodo che si vede solo da vicino. Circa 30 minuti dall’inizio della Ponale. Discesa
Dal rientro della ferrata di cima Capi verso il bivacco Arcioni. Calcolare almeno un’ ora per arrivare a Pregasina. Materiale
Serie di friends al #3, doppiare #0.75 e # 1, serie di stoppers, martello e qualche chiodo. Note
Sul 12° tiro bisogna seguire un tratto la rampa sulla sinistra fino a un diedro dove in alto si trovano i primi chiodi. Si segue una fessura sempre più difficile con qualche passo di artificiale sul finale fino a uno spit dal quale ci si cala dieci metri per poi pendolare in placca verso destra. Per fare in libera questo tratto si può provare a traversare in placca dove si fa il pendolo oppure aprire una variante salendo dritti sopra la sosta. Il 14° è un tiro pazzesco, lungo 60 metri, in ripetizione.
Da Riva del Garda imboccare la strada della Ponale, sotto la parete, lasciare la strada e prendere il sentiero 405. Dopo alcuni tornanti (circa cinque minuti di cammino) abbandonarlo per salire tra la vegetazione stando vicini ad una lunga fascia di rocce verticali che costituiscono lo zoccolo della parete. Si sale circa dieci minuti cercando la traccia più facile, sul finale si aggira un risalto passando a sinistra per poi tornare contro la parete alla base di una placca rotta dove sulla destra di vedono in alto degli strapiombi gialli. L’attacco non è molto evidente. C’è un grosso pino e un piccolo ometto. Sopra una piantina a circa 20m da terra c’è il primo chiodo che si vede solo da vicino. Circa 30 minuti dall’inizio della Ponale. Discesa
Dal rientro della ferrata di cima Capi verso il bivacco Arcioni. Calcolare almeno un’ ora per arrivare a Pregasina. Materiale
Serie di friends al #3, doppiare #0.75 e # 1, serie di stoppers, martello e qualche chiodo. Note
Sul 12° tiro bisogna seguire un tratto la rampa sulla sinistra fino a un diedro dove in alto si trovano i primi chiodi. Si segue una fessura sempre più difficile con qualche passo di artificiale sul finale fino a uno spit dal quale ci si cala dieci metri per poi pendolare in placca verso destra. Per fare in libera questo tratto si può provare a traversare in placca dove si fa il pendolo oppure aprire una variante salendo dritti sopra la sosta. Il 14° è un tiro pazzesco, lungo 60 metri, in ripetizione.
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Bellezza
Primi salitori
Giuseppe Bagattoli, Giampaolo Calzà 'Trota' 28-29/09/2002. rima salita integrale e ripetizione nota 18/04/2023 Jacopo Pellizzari, Francesco Salvaterra in 13 ore.
Autore scheda
Francesco Salvaterra, Guida Alpina
Versante
NE
Lunghezza dislivello
820m
Difficoltà
VIII- A0/RS4/IV
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