Via Bonatti al Croz del Rifugio - Croz del Rifugio
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Via Bonatti al Croz del Rifugio
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Walter Bonatti, 1951
Autore scheda
Edoardo Falletta
Lunghezza dislivello
200m
Difficoltà
ED
La linea si svolge per 200 metri sul calcare grigio e giallo che caratterizza l'imponente anfiteatro del Croz nella Valle Stretta a Bardonecchia. Splendide le prime e la penultima lunghezza dove si nota la maestria di Bonatti nello scegliere dove passare. Roccia nel complesso solida tranne che nel tratto subito sotto l'uscita dove è bene prestare molta attenzione.
Accesso generale
Da Bardonecchia, dirigersi verso il Colle della Scala, oltrepassare la diga e al bivio proseguire sulla destra lungo la Valle Stretta. Dopo alcuni tornanti si entra nel pianoro dei militi (settore monotiri) oltrepassare la parete giungendo davanti ad una bergeria dove è possibile parcheggiare l’auto. Accesso
Attraversare il ponticello sul torrente seguendo il sentiero in salita e oltrepassata la frana svoltare a destra in corrispondenza di una freccia rossa disegnata su un masso poi sempre per comodo sentiero raggiungere la base della parete. Costeggiarla verso sinistra fino ad entrare in un caratteristico anfiteatro, la via attacca 20 metri a sinistra rispetto allo spigolo destro di questi. 10 min. Itinerario
L'attacco si trova 20 metri a sinistra rispetto alla "via Re-Maggi", l'inizio della via si trova sulla verticale di un evidente tetto triangolare.
L1: Attaccare per un salto di rocce rotte che conduce sotto l'evidente tetto, superarlo sulla sinistra e vincere la placca sovrastante sfruttando una fessura (6a+)
L2: Proseguire verticalmente fino a raggiungere una stretta cengia dominata da un grande tetto (5a)
L3: Attraversare sulla destra introducendosi così nel grande anfiteatro dove sono presenti 2 chiodi su cui fare una comoda sosta (4a)
L4: Procedere in verticale per un tiro di corda su balze rocciose che, con facile arrampicata, conducono ad una stretra cengia (5a)
L5: Attaccare il muro strapiombante (2 chiodi poi A2) facendo attenzione alla roccia che in questa lunghezza è estremamente delicata (6a+)
L6: Innalzarsi sulla destra seguendo una cengia leggermente ascendente, percorrerla fino a raggiungere lo spigolo dello sperone uscendo così alla fine della via (4a A2)
NB: Tutte le soste tranne la S3 sono da proteggere. Discesa
Usciti sul cengione erboso si noterà l'ultima sosta a spit della via "Re-Maggi", fare una doppia verso destra fino ad entrare in un canalino detritico. Risalire l'imbuto fino a raggiungere un evidente sentiero (ometti), percorrerlo fino ad imboccare una cengia esposta (spit per assicurazione) seguirla fino a raggiungere una catena da cui con una doppia si scende al settore monotiri e quindi alla base della parete 10 min. Materiale
Set di camalot BD raddoppiando le misure centrali, l'1 e il 2 per le soste. Inutili martello e chiodi.
Da Bardonecchia, dirigersi verso il Colle della Scala, oltrepassare la diga e al bivio proseguire sulla destra lungo la Valle Stretta. Dopo alcuni tornanti si entra nel pianoro dei militi (settore monotiri) oltrepassare la parete giungendo davanti ad una bergeria dove è possibile parcheggiare l’auto. Accesso
Attraversare il ponticello sul torrente seguendo il sentiero in salita e oltrepassata la frana svoltare a destra in corrispondenza di una freccia rossa disegnata su un masso poi sempre per comodo sentiero raggiungere la base della parete. Costeggiarla verso sinistra fino ad entrare in un caratteristico anfiteatro, la via attacca 20 metri a sinistra rispetto allo spigolo destro di questi. 10 min. Itinerario
L'attacco si trova 20 metri a sinistra rispetto alla "via Re-Maggi", l'inizio della via si trova sulla verticale di un evidente tetto triangolare.
L1: Attaccare per un salto di rocce rotte che conduce sotto l'evidente tetto, superarlo sulla sinistra e vincere la placca sovrastante sfruttando una fessura (6a+)
L2: Proseguire verticalmente fino a raggiungere una stretta cengia dominata da un grande tetto (5a)
L3: Attraversare sulla destra introducendosi così nel grande anfiteatro dove sono presenti 2 chiodi su cui fare una comoda sosta (4a)
L4: Procedere in verticale per un tiro di corda su balze rocciose che, con facile arrampicata, conducono ad una stretra cengia (5a)
L5: Attaccare il muro strapiombante (2 chiodi poi A2) facendo attenzione alla roccia che in questa lunghezza è estremamente delicata (6a+)
L6: Innalzarsi sulla destra seguendo una cengia leggermente ascendente, percorrerla fino a raggiungere lo spigolo dello sperone uscendo così alla fine della via (4a A2)
NB: Tutte le soste tranne la S3 sono da proteggere. Discesa
Usciti sul cengione erboso si noterà l'ultima sosta a spit della via "Re-Maggi", fare una doppia verso destra fino ad entrare in un canalino detritico. Risalire l'imbuto fino a raggiungere un evidente sentiero (ometti), percorrerlo fino ad imboccare una cengia esposta (spit per assicurazione) seguirla fino a raggiungere una catena da cui con una doppia si scende al settore monotiri e quindi alla base della parete 10 min. Materiale
Set di camalot BD raddoppiando le misure centrali, l'1 e il 2 per le soste. Inutili martello e chiodi.
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Bellezza
Primi salitori
Walter Bonatti, 1951
Autore scheda
Edoardo Falletta
Lunghezza dislivello
200m
Difficoltà
ED
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