Via Andrich - Torre Venezia - Civetta
Elegante classica salita che supera lo spigolo poco pronunciato che divide la parete ovest dalla sud. Si tratta di una via molto piacevole esposta e su roccia buona a tratti ottima che sale prima in aperta parete e poi un evidente diedro molto bello e appigliato. La via è bene attrezzata alle soste e discretamente lungo i tiri, ma ci si può proteggere agevolmente con cordini nuts e friends nelle numerose fessure. Merita di essere ripetuta.
Dal paese di Listolade, in Valle Agordina, posto alcuni chilometri dopo Agordo si imbocca la strada che sale a Capanna Trieste (tel. 0437.660122) dove si lascia l'auto.
AccessoDall'auto in circa un ora si sale al Rif. Vazzoler (tel. 0437.660008) e si prosegue in direzione del rifugio Tissi. Si aggira l'inconfondibile mole della Torre Venezia, fino a giungere ad un ampio prato erboso (Pian di Pelsa), cosparso di grossi massi. Da qui, si lascia il sentiero principale e si a destra imboccando una traccia che si snoda a sinistra dei mughi. Raggiunte le rocce il sentierino attraversa in quata sotto la Punta Agordo fino al canalone che divide questa dalla Torre Venezia. Si sale il ghiaione fino in cima dove si incontra una marcata cengia che permette di attraversare verso destra tutta la parete. A circa metà cengia in un punto comodo con mughi conviene legarsi e con 40 m raggiungere la prima sosta con tre chiodi alla base di una parete nera.
DiscesaUsciti dalla parete sulla cengia detritica detritica circolare posta sotto la cima si cammina verso sinistra portandosi sul versante nord. Un sentierino conduce ad un primo segnale rosso che indica dove abbassarsi. Scesi alcuni metri si arriva d un terrazzino con chiodo ad anello. Ci si cala con alcune doppie da 20 o 40 m fino ad una cengia. La si segue prima a sinistra poi nel canalone abbassandosi in arrampicata fino ad un altro salto che si supera in doppia. Si esce dal canalone a destra e per sentierino si rientra alla base nei pressi del rifugio.
MaterialeCordini, rinvii un set di nuts e qualche friends medio per le fessure del diedro.
Ripetuta a giugno 2024. Molto bella e continua, ogni tiro ha almeno una sequenza sostenuta. I chiodi lungo i tiri sono pochi ma la via è facilmente integrabile soprattutto con friend, con possibilità di usare qualche dado e qualche clessidra. Prestare molta attenzione sulla cengia circolare per raggiungere, disarrampicando in elevata esposizione, il primo anello di calata.