Ravanel - Frendo - Aiguille Carrée
1 / 1
Ravanel - Frendo
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
Matteo Giglio
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
350m
Quota
3716m
Difficoltà
II/5
Bell'itinerario, tecnico, con pochi pericoli oggettivi e comodissimo da raggiungere (non occorrono le pelli di foca). Il percorso completo termina all'intaglio tra la Punta Farrar e l'Aiguille Carrée; di fatto la maggior parte delle cordate si ferma in cima alla lunghezza chiave e scende in doppia: la continuazione è di scarso interesse tecnico.
Accesso generale
Da Chamonix in dieci minuti di automobile ad Argentière. Quindi si prende la funivia dei Grand Montets. Accesso
Dalla stazione di arrivo dei Grand Montets, scendere il primo tratto più ripido e costeggiare a destra la parete fino all'attacco della goulotte, situato appena prima del Couloir Cordier.
Da Chamonix in dieci minuti di automobile ad Argentière. Quindi si prende la funivia dei Grand Montets. Accesso
Dalla stazione di arrivo dei Grand Montets, scendere il primo tratto più ripido e costeggiare a destra la parete fino all'attacco della goulotte, situato appena prima del Couloir Cordier.
Ore 0.10.
Superata la crepaccia terminale, si percorre il canale con due lunghezze di corda, sfruttando le soste attrezzate a destra. Con il terzo tiro si obliqua a sinistra fino alla base di un bel camino ghiacciato. Lo si percorre quindi fino al suo termine, dove si sosta a destra. Una facile lunghezza conduce alla base di un muro roccioso solcato da due goulotte. Entrambe propongono passaggi tecnici di difficoltà variabile a seconda delle condizioni di innevamento. Al termine si trova la sosta attrezzata a destra.
Itinerario
Se le goulotte fossero secche, è possibile aggirare il salto roccioso a sinistra lungo un canale più facile. Ancora una lunghezza facile porta alla base dell'ultimo tiro. Dalla sosta, attrezzata sulla destra, si percorrono alcuni metri verticalmente per poi spostarsi a sinistra in un diedro ghiacciato abbastanza ripido; al suo termine si supera quello che è il tratto chiave della salita, ovvero un muretto verticale provvisto - quando è in condizioni - di una lingua ghiaccciata che ne consente il superamento. Nel caso in cui affiorasse solo roccia, è possibile superare questo tratto in artificiale sfruttando una fessura tre metri a sinistra. Al termine si trova la sosta attrezzata a destra. Da questo punto è possibile scendere in doppia, come la maggior parte delle cordate, oppure proseguire fino in cima seguendo per duecento metri un facile canale di neve. Discesa
Si scende con otto doppie lungo l'itinerario di salita. Cartografia
F. Damilano e G. Perroux, Neige, glace e mixte, Editions ice connection, Chamonix 1996; Igc 1:50.000 n°4 Massiccio del Monte Bianco.
Se le goulotte fossero secche, è possibile aggirare il salto roccioso a sinistra lungo un canale più facile. Ancora una lunghezza facile porta alla base dell'ultimo tiro. Dalla sosta, attrezzata sulla destra, si percorrono alcuni metri verticalmente per poi spostarsi a sinistra in un diedro ghiacciato abbastanza ripido; al suo termine si supera quello che è il tratto chiave della salita, ovvero un muretto verticale provvisto - quando è in condizioni - di una lingua ghiaccciata che ne consente il superamento. Nel caso in cui affiorasse solo roccia, è possibile superare questo tratto in artificiale sfruttando una fessura tre metri a sinistra. Al termine si trova la sosta attrezzata a destra. Da questo punto è possibile scendere in doppia, come la maggior parte delle cordate, oppure proseguire fino in cima seguendo per duecento metri un facile canale di neve. Discesa
Si scende con otto doppie lungo l'itinerario di salita. Cartografia
F. Damilano e G. Perroux, Neige, glace e mixte, Editions ice connection, Chamonix 1996; Igc 1:50.000 n°4 Massiccio del Monte Bianco.
Commenti
Ancora nessun commento...
Bellezza
Autore scheda
Matteo Giglio
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
350m
Quota
3716m
Difficoltà
II/5
Itinerari nello stesso gruppo montuoso
Mostra altri in Monte Bianco
News correlate