Nautilus - Sergent
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Nautilus: 1982 Andrea Giorda in apertura sul Nautilus
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Andrea Giorda, Mario Ogliengo, Roberto Perucca 13/05/1982
Autore scheda
Andrea Giorda
Versante
Sud Ovest
Lunghezza dislivello
260m
Quota
1761m
Difficoltà
TD- 5c/6a
Difficoltà obbligatoria
5a
Una delle vie più popolari e ripetute della Valle dell’Orco. Scalata piacevole, non difficile e mai banale, comunque sempre di grande soddisfazione. Lo stile è quello tipico del granito, fessure e diedri. La via originale, che consigliamo, al terzo tiro segue il famoso camino che entra nel cuore del Sergent. E' una via molto adatta a chi vuole impratichirsi nel mettere protezioni veloci, friend e nut.
Accesso generale
Da Pont Canavese si segue la statale per Ceresole. Sbucati dal lungo tunnel che parte da Noasca, prima della piana che porta al paese, si gira ad U a sinistra e si imbocca la vecchia strada. Si lascia alla sin. il masso con la fessura Kosterlitz, si prosegue e si parcheggia nel piazzale. Accesso
All’attacco si può giungere da sopra seguendo il normale sentiero del Sergent, si attraversa tutta la base della parete e poi si scende per un ripido canalino. Oppure dal basso, consigliato e più veloce, dal piazzale si prosegue per la vecchia strada e superato un grande masso che fa da tetto per materiali edili, si individua sulla sin una traccia di sentiero che porta alla base della parete. Pietraie segnate con ometti. 30 min. L’attacco è vicino al bordo destro del ripido canale di destra, che porta alla parete principale del Sergent. Itinerario
L1 -5b una caratteristica grande lama appoggiata e una fessura tonda come una sciabolata caratterizzano l’attacco del primo tiro.
L2 - 4b proseguire per gradoni e poi un bel diedro fessurato
L3 -5a traversare in piano a sinistra , delicato e scivolare nel grande camino del Nautilus, spettacolare e suggestivo. Raggiungere le pietre incastrate e attrezzare sosta con mezzi propri.
(volendo, ma non è il vero Nautilus, dalla sosta 2 si prosegue dritti lungo un diedro fessurato 6a, variante d’epoca seguita dagli apritori in una ripetizione)
L4- 5a scalare il camino, proseguire superando una sosta a spit, facoltativa e raggiungere una solida pianta dove sostare al termine del primo salto.
Giunti al grande ripiano che taglia in due la parete, traversare a Ds per circa 70 m.
L5- 4c individuare una facile cengia che sale prima a ds poi a sin, tortuoso, fino a fare sosta in un diedro che caratterizza tutta la seconda parte.
L6-5c salire il diedro e poi traversare a sin per scalare ad incastro un splendida fessura, tipica della valle dell’Orco.
L7 -6a superare il piccolo strapiombo soprastante e puntare ad un evidente larice dove poco sopra si trova la sosta. La via originale proseguiva ancora per terreno più rotto, è consuetudine terminare qui e calarsi in doppia alla base. Discesa
Con una doppia si raggiunge la sosta di Jedi Master poi la cengia mediana. Si traversa dunque e si individua l’ancoraggio in cima alla spaccatura di Elisir D’incastro. Poi brevemente si scende nel canale fino all’attacco. Materiale
Il Nautilus come testimoniano anche le foto originali, fu aperto con pochissimo materiale, in linea con lo stile di quegli anni . In gran parte si usarono nut e qualche excentric ( I friend non esistevano). Un chiodo, fu usato sullo strapiombino finale sul secondo salto.
Negli anni successivi sono stati aggiunti spit alle soste e poi alcuni anche lungo i tiri, suscitando polemiche con schiodature successive. Il grande camino fu anche offeso con cavi metallici e scatole elettriche durante lo scavo del tunnel stradale. Fortunatamente un gruppo di ragazzi che dobbiamo ringraziare ripulì il tutto con un gran lavoro.
Oggi, se ci si porta una serie nut e una di friend e per eccesso si raddoppiano i medi e i piccoli, non ci sbaglia. Cordini e 8 rinvii.
Da Pont Canavese si segue la statale per Ceresole. Sbucati dal lungo tunnel che parte da Noasca, prima della piana che porta al paese, si gira ad U a sinistra e si imbocca la vecchia strada. Si lascia alla sin. il masso con la fessura Kosterlitz, si prosegue e si parcheggia nel piazzale. Accesso
All’attacco si può giungere da sopra seguendo il normale sentiero del Sergent, si attraversa tutta la base della parete e poi si scende per un ripido canalino. Oppure dal basso, consigliato e più veloce, dal piazzale si prosegue per la vecchia strada e superato un grande masso che fa da tetto per materiali edili, si individua sulla sin una traccia di sentiero che porta alla base della parete. Pietraie segnate con ometti. 30 min. L’attacco è vicino al bordo destro del ripido canale di destra, che porta alla parete principale del Sergent. Itinerario
L1 -5b una caratteristica grande lama appoggiata e una fessura tonda come una sciabolata caratterizzano l’attacco del primo tiro.
L2 - 4b proseguire per gradoni e poi un bel diedro fessurato
L3 -5a traversare in piano a sinistra , delicato e scivolare nel grande camino del Nautilus, spettacolare e suggestivo. Raggiungere le pietre incastrate e attrezzare sosta con mezzi propri.
(volendo, ma non è il vero Nautilus, dalla sosta 2 si prosegue dritti lungo un diedro fessurato 6a, variante d’epoca seguita dagli apritori in una ripetizione)
L4- 5a scalare il camino, proseguire superando una sosta a spit, facoltativa e raggiungere una solida pianta dove sostare al termine del primo salto.
Giunti al grande ripiano che taglia in due la parete, traversare a Ds per circa 70 m.
L5- 4c individuare una facile cengia che sale prima a ds poi a sin, tortuoso, fino a fare sosta in un diedro che caratterizza tutta la seconda parte.
L6-5c salire il diedro e poi traversare a sin per scalare ad incastro un splendida fessura, tipica della valle dell’Orco.
L7 -6a superare il piccolo strapiombo soprastante e puntare ad un evidente larice dove poco sopra si trova la sosta. La via originale proseguiva ancora per terreno più rotto, è consuetudine terminare qui e calarsi in doppia alla base. Discesa
Con una doppia si raggiunge la sosta di Jedi Master poi la cengia mediana. Si traversa dunque e si individua l’ancoraggio in cima alla spaccatura di Elisir D’incastro. Poi brevemente si scende nel canale fino all’attacco. Materiale
Il Nautilus come testimoniano anche le foto originali, fu aperto con pochissimo materiale, in linea con lo stile di quegli anni . In gran parte si usarono nut e qualche excentric ( I friend non esistevano). Un chiodo, fu usato sullo strapiombino finale sul secondo salto.
Negli anni successivi sono stati aggiunti spit alle soste e poi alcuni anche lungo i tiri, suscitando polemiche con schiodature successive. Il grande camino fu anche offeso con cavi metallici e scatole elettriche durante lo scavo del tunnel stradale. Fortunatamente un gruppo di ragazzi che dobbiamo ringraziare ripulì il tutto con un gran lavoro.
Oggi, se ci si porta una serie nut e una di friend e per eccesso si raddoppiano i medi e i piccoli, non ci sbaglia. Cordini e 8 rinvii.
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Bellezza
Primi salitori
Andrea Giorda, Mario Ogliengo, Roberto Perucca 13/05/1982
Autore scheda
Andrea Giorda
Versante
Sud Ovest
Lunghezza dislivello
260m
Quota
1761m
Difficoltà
TD- 5c/6a
Difficoltà obbligatoria
5a
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