Grazie Maria! - Punta Chantata - Secondo Pilastro
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Grazie Maria!
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Marco Marrosu, Isabella Zuddas il 4/10/12
Autore scheda
Marco Marrosu
Lunghezza dislivello
265 m di cui 2 calate ( 3 e 5m)
Quota
1040m
Difficoltà
V+ R3
Bella cavalcata di cresta del Secondo Pilastro della Punta Chantata, con panorama sul Primo Pilastro e il Golfo di Porto-Vecchio, utili cordoni lunghi per le soste.
Accesso generale
Da Porto Vecchio si prende la strada D859 per Ajaccio.
Parcheggio coordinate: 41°37'36.66"N, 9° 8'53.84"E, WGS84
Avvicinamento al Col di Ferula: individuare dalla parte opposta del parcheggio, di fronte all’imbocco della sterrata, un sentiero che sale nella fitta macchia. Dopo una breve salita si mantiene quasi sempre sulla curva di livello, dirigendosi verso sud arriva ad un caratteristico passo, Col di Ferula. Quà si apre la macchia e sono ben visibili le pareti. Nel passo si trovano delle piazzole erbose sotto gli alberi e un angolo attrezzato per fare il fuoco. Omini, 20’ di cammino.
Accesso
Dal Col di Ferula si segue il percorso per Punta Chantata. Raggiunta la zona spoglia di vegetazione la si risale sino a superare di cinquanta metri due evidenti blocchi di roccia appoggiati tra loro, i più grandi (omino in cima). A questo punto si risale tra blocchi a sinistra traversando una cresta dentro uno spacco che la taglia. Una volta in cresta scendere di 5 m, per poi risalirla per canali di roccia e vegetazione per circa 20 m. Da questo punto sono ben visibili a sinistra la base del Primo Pilastro e della prima cresta del Secondo Pilastro. Scendere nel canale, omini, e raggiungere la base del Secondo Pilastro, quella più vicina. L’attacco è indicato da due omini e un punto rosso ed è situato nel punto più basso della cresta. 30’. Itinerario
Attaccare da sinistra per raggiungere la cresta e poi seguirne il filo sino ad arrivare ad un intaglio con spuntone, S1, 50 m, IV/V-, cordino in sosta; dritti sulla sosta poi su cresta sino ad un intaglio profondo, S2, 20 m, IV+/V-; scendere l’intaglio in arrampicata e sostare alla base, S3, 3 m, III; raggiungere l’albero soprastante passando da sinistra e superare la placca successiva, V-, poi si prosegue facilmente mantenendosi sempre su cresta sino a sostare dentro un canale sfruttando un alto spuntone, S4, 50 m V-; continuare lungo cresta mantenendosi prima sulla destra e poi a sinistra, cordino su clessidra, sino a raggiungere un altro intaglio, S5, 40 m, V, cordino in sosta; calarsi sino alla sua base, 5 m, e spostarsi a sinistra dentro una larga canaletta, S6, 10 m; risalire la canaletta, V+ delicato e poco proteggibile, e poi sostare nel intaglio (non visibile) successivo, S7 su spuntoni, 25 m, V+; siamo sotto il pilastro finale, perciò dirigersi per 10 m a sinistra sino ad imboccare un facile canale che si risale in opposizione. Arrivati sotto il grande blocco che lo occlude ci si trova davanti due fori passanti. Entrare in quello più alto risalendo una larga fessura, V+, sino ad arrivare in vetta, S8, 35 m, V+ su spuntoni. Discesa
Si torna al blocco incastrato e si entra nel suo foro passante più basso. Da qua si scende facilmente. Camminando sulle rocce si raggiunge il passo che porta a Punta Chantata, pino, e da qua si scende il ripido canalone di destra che in breve porta ai grossi blocchi incontrati durante l’avvicinamento, 30’. Materiale
Cordini, friend Note
Tempo di salita: 5 ore Cartografia
Corse du sud 1.60000 Edition Didier Richard; Sartène – Montagne de Cagna 4254OT, 1.25000, I.G.N.; utile ma non indispensabile anche Porto Vecchio 4254ET, 1.25000, I.G.N.
Da Porto Vecchio si prende la strada D859 per Ajaccio.
Da Bonifacio si svolta alla prima rotonda in direzione di Ajaccio (strada N196). Sempre dritti per poi svoltare al primo incrocio a destra in direzione Figari / PortoVecchio (D859). Continuare per poi svoltare a sinistra imboccando la D59, direzione Carbini / Levie (la strada porta anche a Zonza). La strada risale le colline incontrando una sorgente e l’imbocco per una sterrata a sinistra (questa porta al villaggio disabitato di Bitalza, 7 km, e alla sorgente del Pinu Biancu) sino a raggiungere il passo di Col di Bacino (cartello indicatore e piccola area-sosta panoramica). Parcheggiare al Km 30,500 quando, superato l’imbocco della sterrata, si trova a destra uno slargo in terra battuta con un bel leccio da dove nasce una sterrata che scende ripida a destra (cartello indicatore LEV 28). Sono circa 40 km da Bonifacio.
Parcheggio coordinate: 41°37'36.66"N, 9° 8'53.84"E, WGS84
Avvicinamento al Col di Ferula: individuare dalla parte opposta del parcheggio, di fronte all’imbocco della sterrata, un sentiero che sale nella fitta macchia. Dopo una breve salita si mantiene quasi sempre sulla curva di livello, dirigendosi verso sud arriva ad un caratteristico passo, Col di Ferula. Quà si apre la macchia e sono ben visibili le pareti. Nel passo si trovano delle piazzole erbose sotto gli alberi e un angolo attrezzato per fare il fuoco. Omini, 20’ di cammino.
Dal Col di Ferula si segue il percorso per Punta Chantata. Raggiunta la zona spoglia di vegetazione la si risale sino a superare di cinquanta metri due evidenti blocchi di roccia appoggiati tra loro, i più grandi (omino in cima). A questo punto si risale tra blocchi a sinistra traversando una cresta dentro uno spacco che la taglia. Una volta in cresta scendere di 5 m, per poi risalirla per canali di roccia e vegetazione per circa 20 m. Da questo punto sono ben visibili a sinistra la base del Primo Pilastro e della prima cresta del Secondo Pilastro. Scendere nel canale, omini, e raggiungere la base del Secondo Pilastro, quella più vicina. L’attacco è indicato da due omini e un punto rosso ed è situato nel punto più basso della cresta. 30’. Itinerario
Attaccare da sinistra per raggiungere la cresta e poi seguirne il filo sino ad arrivare ad un intaglio con spuntone, S1, 50 m, IV/V-, cordino in sosta; dritti sulla sosta poi su cresta sino ad un intaglio profondo, S2, 20 m, IV+/V-; scendere l’intaglio in arrampicata e sostare alla base, S3, 3 m, III; raggiungere l’albero soprastante passando da sinistra e superare la placca successiva, V-, poi si prosegue facilmente mantenendosi sempre su cresta sino a sostare dentro un canale sfruttando un alto spuntone, S4, 50 m V-; continuare lungo cresta mantenendosi prima sulla destra e poi a sinistra, cordino su clessidra, sino a raggiungere un altro intaglio, S5, 40 m, V, cordino in sosta; calarsi sino alla sua base, 5 m, e spostarsi a sinistra dentro una larga canaletta, S6, 10 m; risalire la canaletta, V+ delicato e poco proteggibile, e poi sostare nel intaglio (non visibile) successivo, S7 su spuntoni, 25 m, V+; siamo sotto il pilastro finale, perciò dirigersi per 10 m a sinistra sino ad imboccare un facile canale che si risale in opposizione. Arrivati sotto il grande blocco che lo occlude ci si trova davanti due fori passanti. Entrare in quello più alto risalendo una larga fessura, V+, sino ad arrivare in vetta, S8, 35 m, V+ su spuntoni. Discesa
Si torna al blocco incastrato e si entra nel suo foro passante più basso. Da qua si scende facilmente. Camminando sulle rocce si raggiunge il passo che porta a Punta Chantata, pino, e da qua si scende il ripido canalone di destra che in breve porta ai grossi blocchi incontrati durante l’avvicinamento, 30’. Materiale
Cordini, friend Note
Tempo di salita: 5 ore Cartografia
Corse du sud 1.60000 Edition Didier Richard; Sartène – Montagne de Cagna 4254OT, 1.25000, I.G.N.; utile ma non indispensabile anche Porto Vecchio 4254ET, 1.25000, I.G.N.
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Bellezza
Primi salitori
Marco Marrosu, Isabella Zuddas il 4/10/12
Autore scheda
Marco Marrosu
Lunghezza dislivello
265 m di cui 2 calate ( 3 e 5m)
Quota
1040m
Difficoltà
V+ R3
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