Cresta delle Rocce del Nivolet - Rocce del Nivolet
Tra il 2017 e il 2018, insieme a Gabriele Pellerino e Giulia Cibrario, abbiamo rettificato l'itinerario così da consentirne una ripetizione più divertente dal punto di vista dell'arrampicata. L'idea di attrezzare parzialmente l'itinerario non è dovuta al voler addomesticare la salita ma, proprio il contrario, ovvero di renderla tecnicamente più interessante e meritevole di ripetizione. La cresta, che mantiene la caratteristica di un itinerario classico e richiede capacità di orientamento, di sapersi proteggere e di camminare "spediti" nelle numerose parti a corda corta, da oggi, offre anche dei passaggi di arrampicata in più e qualche bella calata in doppia tra i numerosi pinnacoli di roccia. Insomma, può essere un valido banco di apprendimento per creste ben più selvagge e impegnative.
Lungo la cresta sono stati posizionati alcuni fix da 10 mm per permettere il superamento di salti non proteggibili, per poter fare delle buone soste e per scendere in doppia dalle torri più impervie.
Risalire la Valle dell'Orco lungo la provinciale 460. Superare il paese di Ceresole Reale e proseguire fino al Colle del Nivolet a quota 2612 m. Strada del Nivolet aperta dal 15 giugno al 15 ottobre. Nei weekend estivi possibilità di navetta. Parcheggiare al Colle del Nivolet presso la fermata del bus. Accesso
Dal piccolo posteggio del Rifugio Città di Chivasso prendere la mulattiera che risale le rocce montonate verso est. La cresta è ben visibile.
Seguire la mulattiera e, scendendo alcuni tornanti, raggiungere un piccolo lago con i ruderi di una cucina militare. 10 minuti dall'auto. Questo lago è raggiungibile anche salendo dal sentiero che parte poco dopo l'ultimo tornante della strada del Nivolet, 150 metri prima del punto panoramico.
Dalle sponde del laghetto salire la pietraia in direzione della cresta giungendo alla base del primo salto. 15/20 minuti Itinerario
Per facilitarne la descrizione, la cresta è suddivisa in cime (vedere foto) e il percorso non obbligato ma adattabile alle capacità di ognuno aggirando i salti impegnativi sul lato ovest o est
Il primo salto si affronta sulla destra lungo una breve placca fessurata. Cordone in cima. Superando altri due semplici salti e percorrendo la cresta di blocchi si arriva sotto un evidente paretina compatta con spit.
Cima 1: affrontare lo spigolo atletico utilizzando gli spit ( 6a+ o Ao) e arrivare in cima al salto. Sosta con un spit. Possibilità di integrare. Seguire il facile filo di cresta fino al salto successivo che si affronta sul lato sinistro.
Cima 2: superare un breve strapiombo e seguire la fessura in placca fino a scavalcare la cresta. Cordone sul filo di cresta. Ridiscendere fino all'intaglio( spit) e sostare a friends sulla comoda cengia. Proseguire a corda corta e dopo una breve disarrampicata arrivare sotto il salto successivo.
Cima 3: salire sul filo di spigolo portarsi sul lato destro. Fino sotto una evidente fessura/diedro. Spit e chiodo. Salire la fessura. Spit di sosta in cima
Scendere fino alla salto successivo.
Cima 4: per cengia erbosa spostarsi a destra e salire un bel diedro con fessura via via più larga, spit. Raggiungere la cima e sostare su uno spit.
Scendere al salto successivo che si affronta a sinistra.
Cima 5: superare la larga fessura, spit, e giungere ad un bel terrazzo ( sosta su spuntone). Proseguire con facile arrampicata fino in cima.
Scendere al salto successivo per facili placche.
Cima 6: affrontare lo spigolo atletico ma ben manigliato, uno spit. Sosta in cima con spit e friend.
Scendere all'intaglio con la cosidetta Testa di Garibaldi. Facile scappatoia sul lato ovest.
Cima 7: Testa di Garibaldi: per cengia portarsi sul lato est e sostare su uno spit + friend
Salire fino sotto la parete compatta e traversare a destra passando in un buco che da accesso alla parete nord. Sosta su friend e chiodo a pressione. Salire la bella placca chiodata a pressione giungendo sulla piatta e aerea vetta.
Ridiscendere con una corda doppia all'intaglio da cui si è partiti.
Facile scappatoia sul lato ovest.
Aggirare ad ovest il piccolo gendarme successivo e portarsi alla base di un bello spigolo a gradoni con spit.
Cima 8: salire lo spigolo con arrampicata facile e divertente. Ribaltarsi sulla piatta cima e seguirla verso nord, sempre più stretta. Al termine della " passerella" uno spit con cordone protegge la discesa sul lato est. Mettere piede sulla piattaforma sottostante e seguirla verso nord fino ad una sosta con due spit. 30 metri.
Calarsi o disarrampicareall'intaglio. Spit per ancorarsi.
Proseguire sul lato ovest fino ad uno spit con maillon che consente di scedere alla sella sottostante.
Cima 9: raggiungibile in due maniere. A destra diedro atletico da proteggere e con due spit ( qualche sasso instabile) oppure da sinistra per rocce facili. Sosta con cordone blu in clessidra appena fuori dal diedro atletico. Proseguire verso la cima lungo una facile placca via via più inclinata ed aerea. Quasi nel punto più alto vi è la sosta per la doppia sul lato ovest. 15 metri di discesa.
Disarrampicare alla forcella e salire alla parete successiva.
Cima 10: il salto si presenta con belle fessure atletiche. Salire quella di destra e con arrampicata fisica raggiungere la cima. Sosta con uno spit. Possibilità di aggirare il salto facilmente sul lato est.
Continuare lungo la cresta con tratti di disarrampicata e arrampicata facile su blocchi.
Cima 11 detta " L'arca di Noè": affrontare il salto lungo una bella ma breve fessura che conduce al blocco sommitale. Spit di sosta. Salire sul blocco, punto più alto della traversata, e seguendo un cengia sul lato est raggiungere la sosta di calata.
Una breve calata conduce ad una grande piattaforma. Sullo spigolo nord ( continuare nel senso di marcia) reperire un altro ancoraggio che con 15 metri di doppia conduce su una bella cengia alla base del gendareme della " Caffettiera" che non si sale. Per un camino con blocchi contornare ad est la Caffettiera e ritornare ad ovest dopo di esso puntando al bordo nord del terrazzo ingombro di massi. Un metro sotto il bordo troverete la sosta di calata che con 15 metri esatti conduce alla fine delle difficoltà della cresta.
Possibilità di rientro verso il laghi del Nivolet a ovest (20 minuti fino al lago e alla strada che riporta al colle del Nivolet. 40 minuti in totale) oppure continuare sulla ormai facile cresta di sassi giungendo alla Costa di Mentà da dove per tracce di sentiero si può scendere sia verso il Nivolet sia verso la Valle Orco se si è parcheggiato prima del punto panoramico.
Materiale
30 metri di corda, friends dallo 0,4 al 3 BD, scarpette d'arrampicata per facilitare la libera del gendarme 1 e della Testa di Garibaldi.
Note
Tempi: circa 4 ore di cresta. Molto variabili a seconda dei salti aggirati.