Biv. Marussich - Stolvizza - Monte Canin
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Biv. Marussich - Stolvizza
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
Massimo Candolini, Guida Alpina
Versante
sud
Dislivello salita
339m
Dislivello discesa
1811m
Quota
2587m
Difficoltà
EET
Orario
5.5
Periodo
Il periodo migliore per l'Alta Via Resiana è la stagione estiva, da giugno a settembre.
Frequentazione
Bassa
L'ultima giornata sull'Alta Via Resiana attraversa ambienti molto diversi: il Foran dal Muss che è un altipiano carsico d'alta quota tipico del Canin, la cresta del Monte Sart erbosa ed aerea, e i ripidi prati del Tanasarto fra fiori e massi calcarei, il lunga mulattiera in traverso alla base della Cresta Indrinizza e la lunga discesa attraverso secolari boschi di faggio fino all'abitato di Stolvizza.
E' una passerella d'alta quota della varietà naturalistica dell'area del Parco delle Prealpi Giulie.
E' una passerella d'alta quota della varietà naturalistica dell'area del Parco delle Prealpi Giulie.
Accesso generale
Il percorso inizia dal piccolo paese di Coritis, nella Val Resia (UD). Da Gemona di Friuli prendere la SS13 verso nord. A Resiutta svoltare a destra per la Sp42 per raggiunere prima Stolvizza, poi Coritis. Itinerario
DALLA SELLA GRUBIA ALLA FORCA DI TERRA ROSSA
Dal bivacco si risale la spalla del Picco di Grubia lungo una mulattiera di guerra che ne attraversa per intero il fianco nord, fino a giungere con breve discesa alla erbosa Forca di Terra Rossa, così chiamata per gli sfasciumi di color rossastro del lato nord. Al margine sinistro del Foran dal Muss si riconosce la modesta elevazione del Cuel Sclâf, il cui toponimo ricorda che un tempo i pastori della Val Resia si spingevano con il loro bestiame fino ad esso, quindi sul versante della Val Raccolana.
DALLA FORCA DI TERRA ROSSA AL MONTE SART
Il Monte Sart è l'ultima elevazione dell'Alta Via Resiana e costituisce una vetta imponente, caratterizzata dall'alta e selvaggia parete nord contrapposta all'ampia prateria del lato sud, denominata Ta-na Sartë. Il percorso dell'Alta Via rimonta lo spallone est con facili passaggi, esposti quando ci si avvicina al lato nord. Raggiunta l'antecima a quota 2321 metri una lunga cresta pressochè orizzontale con blocchi calcarei e zolle erbose consente di arrivare alla cima vera e propria del Sart, alta solo 3 metri di più della precedente.
DAL MONTE SART MONTE SART AL TA-NA SARTË
Potrebbe essere difficoltoso, specie in caso di cattiva visibilità, rinvenire le segnalazioni della discesa diretta dalla vetta lungo il Ta-na Sartë che va ad incrociare la mulattiera marcata con il segnavia n. 632. L'itinerario però si snoda cercando i passaggi più comodi nel ripido pendio erboso alternato a fasce rocciose, aggirando quest'ultime ora a destra ora a sinistra, ma mantenendo più o meno la linea della massima pendenza. L'incrocio con la mulattiera avviene perciò senza possibilità di errore ove questa compie alcuni lenti tornanti, nei pressi della quota 1900 metri.
Il toponimo “Sart” è di origine romanza e deriva dal latino “terreno novale - selva disboscata”. E’ un enorme bastione di roccia con rara vegetazione, luogo affascinante per la sua maestosità e non intaccato dall’erosione fluviale. Veniva utilizzato per la fienagione dagli abitanti della frazione di Stolvizza.
DAL TA-NA SARTË ALLA SELLA BUIA
Ben lontano a quasi 2 km in linea d'aria, si riconosce verso ovest la Sella Buia. Essa si raggiunge seguendo il sentiero che attraversa a mezza costa tutto il fianco della Cresta Indrinizza, perdendo inizialmente quota e proseguendo in piano fino alla sopraccitata sella. Nel primo tratto, presso un promontorio vi è una croce di ferro e vicino ad essa una scatola con il libro dei visitatori. Poco prima della Sella Buia, sul fianco del monte si apre un arco naturale roccioso, molto caratteristico. Dalla Sella Buia, si risale brevemente una trentina di metri di dislivello e dalla cima erbosa si scende al vicino ed accogliente
Il Ricovero Igor Crasso di proprietà della sezione XXX Ottobre del CAI (Trieste) è situato nelle vicinanze di Sella Buia alla quota di 1655 metri. È una bella costruzione in muratura molto accogliente e spaziosa, arredata con tavoli, sedie, stufa, letti ed armadi. Dispone di 11 posti letto con coperte e materassi ed ha anche una cucina e la luce elettrica. È una vera baita di montagna!
DA SELLA BUIA A LOM
Siamo agli ultimi tratti dell'Alta Via Resiana, tutti in discesa. Si deve perdere più di 1000 metri di dislivello fino a Stolvizza. Con diversi tornanti si raggiunge il bivio fra i sentieri n. 632, che prosegue per i Pusti Gost, e n. 643 che seguiremo ancora in discesa fino agli Stavoli Lom attraversando un bosco di faggio.
Variante: seguendo il sentiero n. 632 si aggira l'elevazione denominata Kalcawö per raggiungere in circa un'ora Püsti Gost, altopiano boscoso con diversi stavoli posti in splendide radure. La pista forestale è chiusa al traffico e perciò gli itinerari per raggiungere Prato di Resia oppure Raccolana risultano facili ma molto lunghi.
DA LOM A STOLVIZZA
Gli Stavoli Lom si trovano su una bella radura e sono la prima costruzione rurale che incontriamo da quando abbiamo lasciato la Malga Còot, naturalmente oltre ai bivacchi (di chiaro utilizzo alpinistico) e ai ruderi di costruzioni militari. Si attraversa la radura, il bosco successivo e si raggiunge una seconda radura, gli Stavoli Lomyc. Ancora in discesa fino alla insellatura boscosa a quota 1008 metri, che non si valica, ma si prosegue aggirando il dosso denominato Ta-na Rado. Proprio durante questo tratto, fra la vegetazione riappare la sagoma del gruppo del Canin, con una vista che spazia dal Monte Guarda e le Babe al Picco di Carnizza e la mole del Sart: è la passerella delle creste cavalcate dall'Alta Via Resiana! Non manca molto a Stolvizza, si incontra lo Stavolo tu-w Wursë, ancora alcuni tornanti fino ad una pista forestale che ripida ci accompagna fra le ultime case di Ladina e quindi a Stolvizza. Materiale
È necessario un equipaggiamento da montagna, con vestiario adeguato e calzature robuste. È indispensabile disporre di imbracatura, kit da ferrata e casco (via ferrata Grasselli) ed opportuno prevedere l'utilizzo di piccozza e ramponi soprattutto ad inizio stagione o se si ritiene di scendere attraverso il Ghiacciaio del Canin. Se il percorso viene affrontato in più giorni è necessario attrezzarsi per il pernottamento in bivacco. Note
Il periodo migliore per l'Alta Via Resiana è la stagione estiva, da giugno a settembre. A giugno si può incontrare ancora neve sull'itinerario, luglio è il periodo migliore per la fioritura, settembre presenta di norma la condizione meteorologica più stabile (pochi temporali) ma le giornate sono più corte.
Il percorso nella stagione invernale è affascinante e severo, paragonabile alle grandi salite di ghiaccio delle Alpi, ma per questo è necessaria una solida esperienza alpinistica ed una attenta valutazione della condizione generale della montagna. Cartografia
Carta Tabacco 1:25000 Canin - Valli di Resia e Raccolana n. 027
Il percorso inizia dal piccolo paese di Coritis, nella Val Resia (UD). Da Gemona di Friuli prendere la SS13 verso nord. A Resiutta svoltare a destra per la Sp42 per raggiunere prima Stolvizza, poi Coritis. Itinerario
DALLA SELLA GRUBIA ALLA FORCA DI TERRA ROSSA
Dal bivacco si risale la spalla del Picco di Grubia lungo una mulattiera di guerra che ne attraversa per intero il fianco nord, fino a giungere con breve discesa alla erbosa Forca di Terra Rossa, così chiamata per gli sfasciumi di color rossastro del lato nord. Al margine sinistro del Foran dal Muss si riconosce la modesta elevazione del Cuel Sclâf, il cui toponimo ricorda che un tempo i pastori della Val Resia si spingevano con il loro bestiame fino ad esso, quindi sul versante della Val Raccolana.
DALLA FORCA DI TERRA ROSSA AL MONTE SART
Il Monte Sart è l'ultima elevazione dell'Alta Via Resiana e costituisce una vetta imponente, caratterizzata dall'alta e selvaggia parete nord contrapposta all'ampia prateria del lato sud, denominata Ta-na Sartë. Il percorso dell'Alta Via rimonta lo spallone est con facili passaggi, esposti quando ci si avvicina al lato nord. Raggiunta l'antecima a quota 2321 metri una lunga cresta pressochè orizzontale con blocchi calcarei e zolle erbose consente di arrivare alla cima vera e propria del Sart, alta solo 3 metri di più della precedente.
DAL MONTE SART MONTE SART AL TA-NA SARTË
Potrebbe essere difficoltoso, specie in caso di cattiva visibilità, rinvenire le segnalazioni della discesa diretta dalla vetta lungo il Ta-na Sartë che va ad incrociare la mulattiera marcata con il segnavia n. 632. L'itinerario però si snoda cercando i passaggi più comodi nel ripido pendio erboso alternato a fasce rocciose, aggirando quest'ultime ora a destra ora a sinistra, ma mantenendo più o meno la linea della massima pendenza. L'incrocio con la mulattiera avviene perciò senza possibilità di errore ove questa compie alcuni lenti tornanti, nei pressi della quota 1900 metri.
Il toponimo “Sart” è di origine romanza e deriva dal latino “terreno novale - selva disboscata”. E’ un enorme bastione di roccia con rara vegetazione, luogo affascinante per la sua maestosità e non intaccato dall’erosione fluviale. Veniva utilizzato per la fienagione dagli abitanti della frazione di Stolvizza.
DAL TA-NA SARTË ALLA SELLA BUIA
Ben lontano a quasi 2 km in linea d'aria, si riconosce verso ovest la Sella Buia. Essa si raggiunge seguendo il sentiero che attraversa a mezza costa tutto il fianco della Cresta Indrinizza, perdendo inizialmente quota e proseguendo in piano fino alla sopraccitata sella. Nel primo tratto, presso un promontorio vi è una croce di ferro e vicino ad essa una scatola con il libro dei visitatori. Poco prima della Sella Buia, sul fianco del monte si apre un arco naturale roccioso, molto caratteristico. Dalla Sella Buia, si risale brevemente una trentina di metri di dislivello e dalla cima erbosa si scende al vicino ed accogliente
Il Ricovero Igor Crasso di proprietà della sezione XXX Ottobre del CAI (Trieste) è situato nelle vicinanze di Sella Buia alla quota di 1655 metri. È una bella costruzione in muratura molto accogliente e spaziosa, arredata con tavoli, sedie, stufa, letti ed armadi. Dispone di 11 posti letto con coperte e materassi ed ha anche una cucina e la luce elettrica. È una vera baita di montagna!
DA SELLA BUIA A LOM
Siamo agli ultimi tratti dell'Alta Via Resiana, tutti in discesa. Si deve perdere più di 1000 metri di dislivello fino a Stolvizza. Con diversi tornanti si raggiunge il bivio fra i sentieri n. 632, che prosegue per i Pusti Gost, e n. 643 che seguiremo ancora in discesa fino agli Stavoli Lom attraversando un bosco di faggio.
Variante: seguendo il sentiero n. 632 si aggira l'elevazione denominata Kalcawö per raggiungere in circa un'ora Püsti Gost, altopiano boscoso con diversi stavoli posti in splendide radure. La pista forestale è chiusa al traffico e perciò gli itinerari per raggiungere Prato di Resia oppure Raccolana risultano facili ma molto lunghi.
DA LOM A STOLVIZZA
Gli Stavoli Lom si trovano su una bella radura e sono la prima costruzione rurale che incontriamo da quando abbiamo lasciato la Malga Còot, naturalmente oltre ai bivacchi (di chiaro utilizzo alpinistico) e ai ruderi di costruzioni militari. Si attraversa la radura, il bosco successivo e si raggiunge una seconda radura, gli Stavoli Lomyc. Ancora in discesa fino alla insellatura boscosa a quota 1008 metri, che non si valica, ma si prosegue aggirando il dosso denominato Ta-na Rado. Proprio durante questo tratto, fra la vegetazione riappare la sagoma del gruppo del Canin, con una vista che spazia dal Monte Guarda e le Babe al Picco di Carnizza e la mole del Sart: è la passerella delle creste cavalcate dall'Alta Via Resiana! Non manca molto a Stolvizza, si incontra lo Stavolo tu-w Wursë, ancora alcuni tornanti fino ad una pista forestale che ripida ci accompagna fra le ultime case di Ladina e quindi a Stolvizza. Materiale
È necessario un equipaggiamento da montagna, con vestiario adeguato e calzature robuste. È indispensabile disporre di imbracatura, kit da ferrata e casco (via ferrata Grasselli) ed opportuno prevedere l'utilizzo di piccozza e ramponi soprattutto ad inizio stagione o se si ritiene di scendere attraverso il Ghiacciaio del Canin. Se il percorso viene affrontato in più giorni è necessario attrezzarsi per il pernottamento in bivacco. Note
Il periodo migliore per l'Alta Via Resiana è la stagione estiva, da giugno a settembre. A giugno si può incontrare ancora neve sull'itinerario, luglio è il periodo migliore per la fioritura, settembre presenta di norma la condizione meteorologica più stabile (pochi temporali) ma le giornate sono più corte.
Il percorso nella stagione invernale è affascinante e severo, paragonabile alle grandi salite di ghiaccio delle Alpi, ma per questo è necessaria una solida esperienza alpinistica ed una attenta valutazione della condizione generale della montagna. Cartografia
Carta Tabacco 1:25000 Canin - Valli di Resia e Raccolana n. 027
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Autore scheda
Massimo Candolini, Guida Alpina
Versante
sud
Dislivello salita
339m
Dislivello discesa
1811m
Quota
2587m
Difficoltà
EET
Orario
5.5
Periodo
Il periodo migliore per l'Alta Via Resiana è la stagione estiva, da giugno a settembre.
Frequentazione
Bassa
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