La falesia è una pala di calcare posta sopra l’abbazia di San Pietro al Monte, che nel punto più alto raggiunge la trentina di metri. La roccia è varia ma sempre ottima. A destra calcare giallo a tacche molto abrasivo, verticale nella prima parte dopo leggermente strapiombante. A sinistra invece la roccia è grigia e molto più compatta, il primo terzo della parete è leggermente appoggiato e cosparso di fessurine verticali con i bordi arrotondati, i due terzi successivi sono perfettamente verticali a tacche. Il settore sinistro richiede un arrampicata più tecnica, di precisione e di equilibrio. Per adesso chi ci ha arrampicato ha sempre valutato le linee molto belle. Chiodata a fix da 10mm e con una lunghezza variabile tra gli 86 e i 90 mm, a seconda della casa di produzione. Soste con ghiera e fix a doppia espansione. Il tutto finanziato in buona parte dal CAI di Seregno e il restante da parte di singoli individui.
Da Milano seguire la SS36, uscendo prima della rampa del tunnel del Monte Barro (direz. Lecco-Lago, Oggiono, Civate). Prendere poi a dx per Galbiate e quindi a sx per Valmadrera. Giunti alla deviazione Civate-centro voltare a sx salendo per Via alla Santa fino al Municipio, appena oltre il quale si sale a dx lungo Via del Crotto per poi seguire verso sx la Via Abate Longoni. All’innesto con Via del Pozzo (Indicazioni Pozzo e San Pietro ) proseguire lungo quest’ultima finché, superata una ripida salita, dopo un tornante verso destra si parcheggia.
Da qui si prende a piedi la stradina cementata che attraversa la caratteristica Località del Pozzo (360m s.l.m.). Passato il "Crotto del Capraio", al bivio si tiene la destra seguendo il sentiero ciottolato n°10 per San Pietro al Monte. Passato un primo cascinale all’altezza di un fontanile, il sentiero comincia a salire nel bosco. Dopo 10 minuti circa, al bivio, si segue il sentiero ciottolato che sale a sinistra, oltrepassato un altro fontanile si giunge all'Eremo di San Pietro (660m s.l.m. e 30-35 minuti dalla macchina).
Da qui si prende il sentiero n°7, direzione San Tomaso, che parte dal retro dell’eremo e scende fino al torrente che scorre nella Val Dell’Oro. Dopo averlo attraversato, il sentiero oltrepassa un altro canale in secca. Un centinaio di metri dopo, all’altezza di un ometto segnavia, si sale a sx per un prato, dove si trova un vecchio cavo di teleferica abbandonato. Alla fine del prato, sulla sinistra parte una traccia di sentiero che sale, a tratti ripida, tra prati e alberi seguendo la vecchia teleferica. Oltrepassato un piccolissimo crotto (20 minuti dall’eremo), il sentiero prosegue fino ad un albero a cui è ancorato il cavo della teleferica. Da qui si sale su di un prato, per tracce, sino a quando sulla sinistra si riesce a scollinare e costeggiando la parete si giunge alla base della falesia (circa 900m s.l.m. 1h/1h10’ dalla macchina).
Ottima e abbondante a fix, ad opera di un gruppo di amici del CAI di Seregno, coordinati da Daniele Buso. Soste con moschettone di calata.
N° | Nome | Altezza | Bellezza | Difficoltà |
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1 | Eccessi di coerenza | 26m | 7c | |
2 | Il terrore nei suoi occhi | 26m | 7a | |
3 | Placcaviglia | 24m | ? | |
4 | L’uso e l’abuso del Buso | 24m | 6c | |
5 | Il riscaldo del Maestro | 25m | 6c+ | |
6 | No potho reposare | 27m | 6c+ | |
7 | Wolter’s garden | 27m | 7b+ | |
8 | Diedro l’angolo | 27m | 6a+ | |
9 | Felice | 25m | 6c | |
10 | Pura razza Caiana | 25m | 6c | |
11 | PieroPacco | 18m | 6b+ | |
12 | Scimmietta | 20m | 6c |