Antichi sentieri della Val di Sant’Agapito (Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi): la presentazione del nuovo libro di Teddy Soppelsa

Domenica 13 ottobre 2024 alle ore 17:00 a Cesio (BL) la presentazione del nuovo libro di Teddy Soppelsa 'Antichi sentieri della Val di Sant’Agapito. Intrecci di vita e natura nella montagna di Cesio - Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.' L'evento sarà trasmessa in live streaming.
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La copertina del nuovo libro di Teddy Soppelsa 'Antichi sentieri della Val di Sant’Agapito. Intrecci di vita e natura nella montagna di Cesio - Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.' L'evento sarà trasmessa in live streaming.
archivio Teddy Soppelsa

Racchiusa tra alte rupi calcaree e fianchi vallivi impervi, alle pendici del monte Tre Piére, la Val di Sant’Agapito si apre a balcone sul paese di Cesio e sulla Val Belluna e, nonostante la sua breve estensione, mostra una pluralità sorprendente di ambienti naturali e segni di chi l’ha abitata e trasformata in paesaggio culturale.

Il volume è organizzato in quattro capitoli: dai segni del sacro, alle evidenze ambientali, per poi passare allo spazio sociale nel dialogo continuo tra natura e cultura e infine la descrizione degli antichi sentieri, custodi di storie di moltitudini di persone. Il testo, curato da Teddy Soppelsa, raccoglie i contributi di sedici autori e numerose testimonianze dei protagonisti del lavoro e della vita nella valle. La prefazione è a firma dell’antropologo Annibale Salsa.

«Con questo testo si intende offrire ai frequentatori di una delle valli meno note del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, uno strumento culturale utile a riconoscere e interpretare il valore dei luoghi oltre la percezione estetica».

Per chi non potrà esserci è prevista la diretta facebook sulla pagina Facebook di Soppelsa.

A cura di: Teddy Soppelsa
Contributi di: Nadia Barp, Flavio Cafiero, Loredana Corrà, Fabrizio D’Angelo, Chiara D’Incà, Eleonora Feltrin, Elisabetta Feltrin, Daniele Gazzi, Cesare Lasen, Carlo Mondini, Alessandro Moretto, Teddy Soppelsa, Lando Toffolet, Elena Turro, Silvana Vignaga, Aldo Villabruna. / Cartografia: Fabio Padovan.
editore: Cierre Edizioni, 2024formato: 16x23 cmpagine: 352illustrazioni e mappe a coloriprezzo: € 23,00
Teddy Soppelsa / Fondatore del magazine altitudini.it, scrive di montagna e ambiente. Ha pubblicato una decina di volumi e ideato diversi progetti culturali capaci di unire le emozioni della scoperta alla conoscenza dei luoghi.

Dalla introduzione di Soppelsa:
“È venuto il momento di restituire quanto ho visto e ascoltato. Le voci che ho raccolto tra la fine del secolo scorso e il primo decennio del nuovo, che accompagnano buona parte dei capitoli di questo volume, non avevano scopi scientifici o didattici, nascevano dal desiderio di conoscere nel profondo i luoghi della mia valle e dall’urgenza di custodire ciò che avvertivo stesse scomparendo... Ogni persona che andavo a intervistare era il testimone oculare di un pezzo di paesaggio che non esisteva più, se non nella loro memoria. Erano i testimoni di una civiltà ormai scomparsa, forgiata dalle necessità del vivere in luoghi spesso estremi; ultimi anelli di una catena che proveniva da un lontano passato. Dopo di loro nessun altro avrebbe potuto raccontare le stesse cose come le avevano viste e vissute. Quelle persone andavano intervistate e i loro ricordi custoditi.”

Ma che libro è?

Il volume racconta la storia di questa piccola valle attraverso le voci delle persone che per generazioni con il loro lavoro hanno lasciato un’impronta ben riconoscibile nel paesaggio della valle. Conoscere questa storia ci aiuta a dare un senso alla nostra vita, ci permette di prendere coscienza della nostra identità di montanari-cittadini. Una identità che va ricostruita giorno per giorno, che chiede cura e amore per la propria terra.

È un libro difficile da definire. Non è una guida escursionistica e nemmeno un libro di storia o di geografia del luogo. È in buona parte il racconto di una piccola e ripida valle a partire dalle voci delle persone che per generazioni, con il loro lavoro, hanno lasciato un’impronta ben riconoscibile nel paesaggio. E dentro ad ogni racconto c’è un sentiero che ci porta dentro i luoghi della montagna di Cesio.

È un libro che parte da lontano, le prime interviste sono della metà degli anni ’90 e le ultime di un paio di anni fa.
È un libro che tratta di temi locali, ma allo stesso tempo è facile riconoscere tante storie e racconti comuni a molte altre valli alpine. Un filo rosso che unisce umanità e montagne al margine che attraversa le Alpi.
È un libro che parla di gente in perenne movimento tra i diversi orizzonti della montagna: in cammino per pregare il Santo della valle, per le rogazioni, per il lavoro nella cave di pietra, per lo sfalcio delle sort in quota, per il taglio dei boschi, per l’alpeggio (majolere), per la caccia, …

È un libro che parla di terra, sentieri, erbe, santi, tradizioni, vacche, animali selvatici, fieno, casere, teleferiche, morti in montagna, ci parla del passato più lontano e anche un po’ di futuro.
Mi piace definirlo come il tentativo di dare vita a un’opera geografico-culturale: la geografia che si occupa non solo degli aspetti materiali ma anche immateriali e simbolici, di come le persone percepiscono e vivono il loro mondo, di come hanno trasformato lo spazio in luoghi e in paesaggio.

Hanno dato il loro contributo: 16 autori, 20 testimoni, 36 fotografi e numerosi donatori di foto, 1 cartografo e tanti informatori.
Per la prima volta:
sono riunite in un volume tutte le conoscenze relative al lavoro nelle due cave di pietra della valle (Perina e Pedescala);
possiamo leggere la relazione delle indagini archeologiche del 2020 che hanno porato alla luce un abitato della prima età del Ferro (X-IX secolo a.C.) all’imbocco della valle;
troviamo i riferimenti storico-sociali utili a comprendere la pratica dello sfalcio delle sort (dalla nascita delle proprietà collettive “regole”, alla loro trasformazione in proprietà private);
troviamo il racconto della tradizione delle luminarie per sant’Agapito;
troviamo descritti i sentieri della valle, sono 23;
troviamo un’analisi linguistica sul dialetto di Cesio con un glossario;
troviamo la raccolta di oltre 240 toponimi, solo della Val di Sant’Agapito che di per sé sono un racconto nel racconto della valle;
troviamo la redazione di una mappa cartografica contenente i principali toponimi.



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