Beaux Quartiers - Aiguillette du Lauzet
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Beaux Quartiers
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
G. Fiaschi, 1986
Autore scheda
Alessandro Superti
Versante
Sud-Ovest
Lunghezza dislivello
400 m
Difficoltà
6b
Difficoltà obbligatoria
6a
L’Aiguillette è sicuramente una delle pareti più estetiche della zona; percorsa già nel ‘42 dalla Davin (una via classica oggi raramente ripetuta), è stata riscoperta negli anni ’80 e rivalorizzata da splendidi itinerari. Beaux Quartiers è una via di media difficoltà, caratterizzata da una roccia eccellente. La prima parte si sviluppa prevalentemente su placche verticali, con andamento lineare. Le ultime lunghezze sono più varie, con qualche bel diedro e due indimenticabili tiri su incredibili gocce taglienti.
Accesso generale
Dal nord Italia si raggiunge Torino e la Val di Susa (indicazioni Frejus) con autostrada fino a Oulx. Dopo l'ultimo casello si prende il bivio per il Monginevro/Sestriere; a Cesana Torinese si imbocca a destra la strada che con pochi tornanti porta a Claviere e al passo del Monginevro (1854 m); la discesa sul versante francese è più tormentosa. A Briançon si giunge ad una rotonda, dove si svolta a destra, in direzione Col du Lautaret - Grenoble (RN91); dopo pochi chilometri si attraversa il paese di Chantemerle (deviazione per il Col du Granon e Col de Buffère); successivamente quello di Monetier les Bains (ultimo centro importante della Val de la Guisane).Il paesino di Le Lauzet, costituito da poche case, è su una stradina parallela alla RN91 e si raggiunge svoltando a sinistra poco prima di Pont de l'Alpe, dove parte il sentiero per la Aiguillette du Lauzet.In rapida successione si trovano i parcheggi per La Lauziere e l'Eperon de la Route, la Tete Colombe e la Tour Termier.Da Torino circa 130 Km. Accesso
La marcia di avvicinamento è abbastanza breve; da Pont de l'Alpe 1710 m (ampio parcheggio appena dopo il ponte) si segue la strada sterrata per l'Alpe du Lauzet per circa dieci minuti. Quando la strada si avvicina al torrente principale si devia a destra per una debole traccia che, attraversando prati e radi boschi di larici, scavalca una costola rocciosa. Più avanti ci si immette nel sentiero denominato "Le Chemin du Roy" e lo si segue a destra per circa trecento metri, abbandonandolo non appena il pendio a monte si fa meno ripido. Si sale senza traccia per faticose pietraie fino alla parete, che si costeggia verso sinistra; l'attacco è nei pressi di una placca liscia, a sinistra di un diedro grigiastro (spit evidenti - quota 2300 m). Dal parcheggio un'ora di marcia. Discesa
Con nove calate da 50 m lungo la via. Oppure per un comodo sentiero che conduce a un colletto, dove si svolta a destra faccia a valle. Con ampie svolte per prati, pianori e pietraie ci si ricollega a "Le Chemin du Roy", un po’ più in basso rispetto all'attacco. Materiale
Ottima attrezzatura a fix e spit.12 rinvii, eventualmente qualche dado e friend medio, casco.12 lunghezze.
Dal nord Italia si raggiunge Torino e la Val di Susa (indicazioni Frejus) con autostrada fino a Oulx. Dopo l'ultimo casello si prende il bivio per il Monginevro/Sestriere; a Cesana Torinese si imbocca a destra la strada che con pochi tornanti porta a Claviere e al passo del Monginevro (1854 m); la discesa sul versante francese è più tormentosa. A Briançon si giunge ad una rotonda, dove si svolta a destra, in direzione Col du Lautaret - Grenoble (RN91); dopo pochi chilometri si attraversa il paese di Chantemerle (deviazione per il Col du Granon e Col de Buffère); successivamente quello di Monetier les Bains (ultimo centro importante della Val de la Guisane).Il paesino di Le Lauzet, costituito da poche case, è su una stradina parallela alla RN91 e si raggiunge svoltando a sinistra poco prima di Pont de l'Alpe, dove parte il sentiero per la Aiguillette du Lauzet.In rapida successione si trovano i parcheggi per La Lauziere e l'Eperon de la Route, la Tete Colombe e la Tour Termier.Da Torino circa 130 Km. Accesso
La marcia di avvicinamento è abbastanza breve; da Pont de l'Alpe 1710 m (ampio parcheggio appena dopo il ponte) si segue la strada sterrata per l'Alpe du Lauzet per circa dieci minuti. Quando la strada si avvicina al torrente principale si devia a destra per una debole traccia che, attraversando prati e radi boschi di larici, scavalca una costola rocciosa. Più avanti ci si immette nel sentiero denominato "Le Chemin du Roy" e lo si segue a destra per circa trecento metri, abbandonandolo non appena il pendio a monte si fa meno ripido. Si sale senza traccia per faticose pietraie fino alla parete, che si costeggia verso sinistra; l'attacco è nei pressi di una placca liscia, a sinistra di un diedro grigiastro (spit evidenti - quota 2300 m). Dal parcheggio un'ora di marcia. Discesa
Con nove calate da 50 m lungo la via. Oppure per un comodo sentiero che conduce a un colletto, dove si svolta a destra faccia a valle. Con ampie svolte per prati, pianori e pietraie ci si ricollega a "Le Chemin du Roy", un po’ più in basso rispetto all'attacco. Materiale
Ottima attrezzatura a fix e spit.12 rinvii, eventualmente qualche dado e friend medio, casco.12 lunghezze.
Commenti
26/06/2013 Matteo Boroni
Non aggiungo altro ai commenti sull'arrivo del sole e sulla spittatura.
Via dura, più dura di quel "6a obbligato" anche per esposizione e per continuità.
Da non sottovalutare la parte alta
Siamo andati veloci eppure ne siamo usciti sfiniti.
16/05/2005 icio
mi aspettavo una roccia migliore, a parte i tiri finali, e una spittatuta più omogenea; in alcuni punti dove ci si può proteggere è ravvicinata, sulle placche non sempre. Scendere in doppia sulla via, quando c'è un comodo sentiero,non ha senso
02/09/2003 Davide Broggi
Bella via, la parte alta è veramente entusiasmente e su roccia magnifica non unta! Vista stupenda sulla valle! Il tiro più duro lo darei di 6b+ (6a obl) chidatura ottima. Il sole arriva verso le 11.30 regolarsi di conseguenza. Noi siamo scesi in doppia, (eravamo gli unici in parete) comunque consiglio vivamente il sentiero.Davide e Palma
08/08/2003 Massimiliano Bertola
Bella via e ottima roccia. Tanto per ripetere i commenti altrui il primo tratto è discontinuo, poi diventa più omogenea. Giudizio positivo. Le doppie noi le abbiamo fatte e tutto sommato non sono così terribili.
Bellezza
Primi salitori
G. Fiaschi, 1986
Autore scheda
Alessandro Superti
Versante
Sud-Ovest
Lunghezza dislivello
400 m
Difficoltà
6b
Difficoltà obbligatoria
6a
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