Via Renata Rossi - Monte Colodri
Bellissima via classica, atletica ed esposta, una della più belle del Coldri, dedicata a Renata che nel 1984 è diventata la prima donna guida alpina in Italia. La via segue una linea di diedri e fessure al centro della parete, offrendo una arrampicata esposta e di gran soddisfazione lungo tutto l’itinerario.
Il primo tiro in comune con la via Sommadossi è molto lucido, in particolare i primi metri del diedro d’attacco, passato il primo chiodo, potrebbero spaventare molto e scoraggiare eventuali ripetitori. Per fortuna questo tiro è ben chiodato con fittoni e qualche spit, altrimenti sarebbe difficile integrare con protezioni veloci.
Chi avrà la voglia e il coraggio di superare questo filtro, dal terzo tiro, quello della bellissima lama rossa, si troverà di fronte ad una arrampicata elegante e sostenuta, dove la roccia non è più lucida di vie classiche dolomitiche iper frequentate come lo Spigolo Giallo alle Tre Cime o la Schubert al Piz Ciavazes, solo per citare due esempi.
La Renata Rossi è una via nel complesso attrezzata, le soste sono ad anelli cementati dove non c’è una solida pianta dove potersi fermare per assicurare il secondo. Lungo i tiri si trovano chiodi e spit nei tratti chiave, è comunque necessaria una serie di friends dal 0.3 al 3 per integrare le protezioni, il tiro della lama rossa è tutto da proteggere. Le lunghezze sono quasi sempre sostenute, le difficoltà viaggiano costantemente sul V+ VI, qualche passaggio sul tiro del diedro bianco svaso direi che si avvicina al VII-. Vista la linea di salita, l’arrampicata è molto alpina e l’unica vera placca, fessurata, è solamente all’ultima lunghezza.
Raggiungere Arco.
AccessoDal parcheggio delle piscine comunali di Arco continuare a piedi direzione Ceniga per qualche centinaio di metri fino ad imboccare una stradina sulla sinistra (pizzeria ristorante California) che diventa una ripida traccia di sentiero. Tenere la sinistra fino ad arrivare alla base della parete e all'evidente di attacco. Scritta Sommadossi in rosso alla base dello zoccolo grigio, pochi metri a destra un pesce-graffito sulla roccia e uno spit in alto che identifica l'attacco della via Segantini.
ItinerarioL1 - V. Diedro molto levigato ma ben chiodato. 25m
L2 - IV+. Ancora lungo il diedro, più facile, sosta su spit e fittone. 20 metri.
L3 - IV. Facile traverso esposto, si sosta sopra l’evidente pilastro su anello cementato.
25 metri.
L4 - V, VI. Salire la stupenda lama rossa, due brevi traversi finali per raggiungere la sosta su anello cementato. 30 metri.
L5 - V+ VI. Salire sotto il tetto, esposto traverso a destra, al termine salire su roccia giallo grigia a gocce fino all’anello di sosta. 20 metri.
L6 - VI, 2 pass.VI+/ VII- max (A0). Bellissima fessura bianca, impegnativa ma chiodata. Passo difficile alla fine. Seguire poi il camino più facile fino a
sostare su piante (cordini). 45 metri, tiro chiave.
L7 - IV,V. Dalla sosta si sale verso destra, evidente fessura sul grigio, si supera un tratto di vegetazione, ancora bel diedro giallo grigio ripido fino alla sosta
su pianta. 35 metri.
L8 - V. Bel diedro fessura fino alla sosta su anello cementato. 25 metri.
L9 - V,V+ VI. Per un pilastrino giallo a sx della sosta, traverso sotto il tetto, salire il tetto fessurato, traverso esposto a destra, poi rientrare a sx alla sosta con anello. 30 metri.
L10 IV, V+. Salire la placca fessurata fino alla cima, sosta da attrezzare. 30 metri
40 minuti, per il sentiero attrezzato del Colodri. In alternativa, si segue il sentiero turistico che aggira il Colodri verso ovest e passa per il centro del paese prima di raggiungere il parcheggio e l’auto.
MaterialeCorda singola 60m sufficiente, 11 rinvii, friends dal 0.3 al 3, qualche cordino. La via è attrezzata con spit intermedi e chiodi, soste con anelli cementati o piante con cordino.