La Grande Guerra - Castelletto della Tofana di Rozes
Bellissima via al Castelletto della Tofana di Rozes aperta dal basso con l’uso del trapano. Risulta completamente attrezzata a spit fix da 10 mm.
Salendo da Cortina, lasciare la macchina circa un chilometro prima del Passo Falzarego presso l’inconfondibile casa cantoniera gestita come bar/ristorante.
AccessoPrendere, dietro la casa cantoniera gestita come bar/ristorante, il sentiero n° 412 per la Forcella Col dei Bos, dopo 10 minuti si prosegue lungo la carrareccia che sale alla forcella (2330m). Attenzione, una volta arrivati in forcella, a non prendere a destra l’indicazione per la "Ferrata del Castelletto", ma proseguire seguendo il sentiero che porta in Val Travenanzes fino il cartello con l’indicazione: "Ferrata Lipella" sulla destra, in pochi minuti si passa il “sasso misterioso” (inconfondibile masso scavato all'interno e diviso in due da una grande spaccatura netta). Ci si trova così di fronte alla parete nord-ovest del Castelletto, in cinque minuti, sempre seguendo il sentiero, si è sotto la parete. (1 ora e 15 minuti dalla macchina). Gli spits si vedono a pochi metri dal sentiero, i primi sono della via “Pacchia” (che corre in corrispondenza della colata grigia appena a sinistra di un grande tetto giallo), attraversando ancora verso destra per altri 50 m si trova l’attacco della “Grande Guerra”.
DiscesaDalla cima è possibile scendere lungo la via con una corda da 70 metri oppure, più comodamente, si può scendere con una doppia fino al buco della “galleria dei riflettori” che porta sull'altro lato del Castelletto da dove si scende a piedi per il sentiero (20 minuti alla base).
MaterialePer una ripetizione sono sufficienti 9 rinvii ed una corda da 70 m.
NoteUsati 45 spit sui tiri, 16 di sosta
Via ripetuta da me e Alan Franklin Sperandio in data 11/08/2024. Protezioni ottime e ambiente e linea da togliere il fiato. A mio parere obbligatorio il grado di 6c, per affrontare con margine il sesto tiro (6c), non azzerabile e con protezioni distanziate. Grazie agli apritori di questa meraviglia dolomitica e a planetmountain.com per aver condiviso la relazione.