Parco Nazionale della Maiella - trekking in Abruzzo tra lupi, orsi, montagne e santi eremiti
Franco Voglino e Annalisa Porporato introducono il trekking nel Parco Nazionale della Maiella in Abruzzo, una zona di straodinaria bellezza che comprende paesi caratteristici e valloni selvaggi ed inaccessibili in cui vivono ancora il lupo, l’orso e la lontra nelle acque cristalline dell’Orfento
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Panorama dal Blockhaus
Voglino - Porporato
Eccoci al fondo del ripido vallone. Nora, la nostra bimba di 3 anni, ci ha seguito con la speranza di vedere le lontre nel limpido torrente che vi scorre in uno scenario di grande fascino. Ci dispiace deluderla dicendo che per vederle forse bisognerebbe stare in silenzio e non parlare in continuazione del proprio cartone preferito…
Siamo nel Parco della Maiella (Abruzzo) un Parco Nazionale che per posizione geografica (completamente immerso nel Mediterraneo) per l'asprezza, vastità, ed imponenza, per il rigore e la mutevolezza climatica, è sicuramente unico nel suo genere. Racchiude al suo interno in vaste aree (widelands) che presentano aspetti peculiari di natura selvaggia (wildland) la parte più pregevole del patrimonio nazionale di biodiversità.
Sono presenti nel Parco animali molto rari e caratteristici come il lupo, l’orso, la lontra, l’astore, il gufo reale. La contiguità con i Parchi Nazionali del Gran Sasso e monti della Laga e con il Parco Regionale del Sirente-Velino conferisce al Parco, importanza ecologica elevatissima, in relazione alle necessità delle specie animali più rare e minacciate, alla ricerca di nuove aree vitali in zone ecologicamente integre.
Percorrere con una bimba piccola un parco cos’ì vasto e "wilderness"sembrerebbe una cosa ardua. Niente di più sbagliato: in realtà sono moltissimi gli itinerari a misura di bimbo da realizzare a contatto con una natura davvero straordinaria. Sono infatti numerosi nel Parco centri di visita e di informazione, aree faunistiche e giardini botanici da visitare. Ci basti citare l’aera faunistica del "Centro visite del Lupo" del Corpo Forestale dello Stato a Popoli. La struttura del centro è inserita in un contesto paesaggistico molto suggestivo sovrastato dalla catena del Morrone. Da alcuni anni svolge nel suo interno attività di educazione ambientale e visite guidate. Adiacente alla struttura troviamo diverse aree faunistiche dove gli animali vengono ospitati e curati, in condizione di semilibertà. Numerosi lupi che hanno subito incidenti o traumi qui vengono recuperati per poi essere reintrodotti. E’ naturalmente consentito realizzare fotografie e Nora con la sua Nikon Coolpix non si è fatta fuggire l’occasione. Osservare in silenzio, cercando di individuare il lupo nella boscaglia dei recinti è per un bimbo (e per un adulto) un’esperienza indimenticabile!
Molte sono le possibilità di escursione con bimbi piccoli: grotte, fonti e sorgenti in freschi boschi di faggio, sentieri attrezzati sul fondo dei valloni in ambienti di grande fascino, come in Vallone dell’Orfento, piccolo gioiello della natura con pozze di acqua limpida invitanti e adatte per bagnarsi i piedini durante il cammino.
Altra possibilità di escursioni molto interessanti sono la visita e i percorsi verso i numerosi "eremi" della Maiella abitati anticamente dai Santi Eremiti. Ai secoli successivi al 1000 appartiene la vera esplosione del fenomeno dell’eremitismo. Secondo una leggenda, nel X o nell’XI secolo si sarebbero diretti verso la Maiella alcuni monaci greci provenienti dalla Calabria infestata dai Saraceni.
L’azione dei grandi monasteri è il fattore primario di avvio al popolamento delle zone più elevate e interne del massiccio montuoso. Le proprietà monastiche si estendevano sia su terreni coltivabili sia su pascoli di alta montagna. Qui l’insediamento degli eremiti si collega alla presenza dei pastori, in un rapporto di mutua assistenza, spirituale e materiale. Già intorno al 1000 la Maiella si popola di eremiti e quasi dappertutto la loro presenza non diminuirà se non sei o sette secoli dopo. Molti di questi luoghi di eremitaggio sono visitabili senza problemi anche con i bimbi e per loro sarà una vera avventura infilarsi in aperture scavate nella nuda roccia! Da non dimenticare che il Parco raggruppa al suo interno molti paesi caratteristici, con risvolti storici, artistici e gastronomici.
Fotograficamente parlando la Maiella regala degli scorci straordinari, una luce magnifica e forte illumina un paesaggio incontaminato. Sui sentieri che abbiamo percorso con zaino in spalla e Nora al seguito sono state insostituibili compagne la Nikon D7000 abbinata ad un’ attrezzatura "snella"costituita da un 18-200mm (stabilizzato) e da un grandangolare 10-24mm. In più le pratiche e insostituibili Coolpix per praticità e leggerezza utilizzate da Nora e da Annalisa.
Nel complesso un’ esperienza fantastica, che Nora vuole già ripetere, questa volta ha promesso in silenzio… nella speranza di vedere gli orsi!
Siamo nel Parco della Maiella (Abruzzo) un Parco Nazionale che per posizione geografica (completamente immerso nel Mediterraneo) per l'asprezza, vastità, ed imponenza, per il rigore e la mutevolezza climatica, è sicuramente unico nel suo genere. Racchiude al suo interno in vaste aree (widelands) che presentano aspetti peculiari di natura selvaggia (wildland) la parte più pregevole del patrimonio nazionale di biodiversità.
Sono presenti nel Parco animali molto rari e caratteristici come il lupo, l’orso, la lontra, l’astore, il gufo reale. La contiguità con i Parchi Nazionali del Gran Sasso e monti della Laga e con il Parco Regionale del Sirente-Velino conferisce al Parco, importanza ecologica elevatissima, in relazione alle necessità delle specie animali più rare e minacciate, alla ricerca di nuove aree vitali in zone ecologicamente integre.
Percorrere con una bimba piccola un parco cos’ì vasto e "wilderness"sembrerebbe una cosa ardua. Niente di più sbagliato: in realtà sono moltissimi gli itinerari a misura di bimbo da realizzare a contatto con una natura davvero straordinaria. Sono infatti numerosi nel Parco centri di visita e di informazione, aree faunistiche e giardini botanici da visitare. Ci basti citare l’aera faunistica del "Centro visite del Lupo" del Corpo Forestale dello Stato a Popoli. La struttura del centro è inserita in un contesto paesaggistico molto suggestivo sovrastato dalla catena del Morrone. Da alcuni anni svolge nel suo interno attività di educazione ambientale e visite guidate. Adiacente alla struttura troviamo diverse aree faunistiche dove gli animali vengono ospitati e curati, in condizione di semilibertà. Numerosi lupi che hanno subito incidenti o traumi qui vengono recuperati per poi essere reintrodotti. E’ naturalmente consentito realizzare fotografie e Nora con la sua Nikon Coolpix non si è fatta fuggire l’occasione. Osservare in silenzio, cercando di individuare il lupo nella boscaglia dei recinti è per un bimbo (e per un adulto) un’esperienza indimenticabile!
Molte sono le possibilità di escursione con bimbi piccoli: grotte, fonti e sorgenti in freschi boschi di faggio, sentieri attrezzati sul fondo dei valloni in ambienti di grande fascino, come in Vallone dell’Orfento, piccolo gioiello della natura con pozze di acqua limpida invitanti e adatte per bagnarsi i piedini durante il cammino.
Altra possibilità di escursioni molto interessanti sono la visita e i percorsi verso i numerosi "eremi" della Maiella abitati anticamente dai Santi Eremiti. Ai secoli successivi al 1000 appartiene la vera esplosione del fenomeno dell’eremitismo. Secondo una leggenda, nel X o nell’XI secolo si sarebbero diretti verso la Maiella alcuni monaci greci provenienti dalla Calabria infestata dai Saraceni.
L’azione dei grandi monasteri è il fattore primario di avvio al popolamento delle zone più elevate e interne del massiccio montuoso. Le proprietà monastiche si estendevano sia su terreni coltivabili sia su pascoli di alta montagna. Qui l’insediamento degli eremiti si collega alla presenza dei pastori, in un rapporto di mutua assistenza, spirituale e materiale. Già intorno al 1000 la Maiella si popola di eremiti e quasi dappertutto la loro presenza non diminuirà se non sei o sette secoli dopo. Molti di questi luoghi di eremitaggio sono visitabili senza problemi anche con i bimbi e per loro sarà una vera avventura infilarsi in aperture scavate nella nuda roccia! Da non dimenticare che il Parco raggruppa al suo interno molti paesi caratteristici, con risvolti storici, artistici e gastronomici.
Fotograficamente parlando la Maiella regala degli scorci straordinari, una luce magnifica e forte illumina un paesaggio incontaminato. Sui sentieri che abbiamo percorso con zaino in spalla e Nora al seguito sono state insostituibili compagne la Nikon D7000 abbinata ad un’ attrezzatura "snella"costituita da un 18-200mm (stabilizzato) e da un grandangolare 10-24mm. In più le pratiche e insostituibili Coolpix per praticità e leggerezza utilizzate da Nora e da Annalisa.
Nel complesso un’ esperienza fantastica, che Nora vuole già ripetere, questa volta ha promesso in silenzio… nella speranza di vedere gli orsi!
Note:
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