Il freerider miracolato sul Monte Canin nelle Alpi Giulie
È successo venerdì scorso, il 18 marzo 2016, una data che questo ragazzo sloveno non dimenticherà facilmente. Stava sciando fuoripista sul Monte Canin a Sella Nevea quando, tutto ad un tratto, è stato inghiotto da una di quelle caverne profonde così caratteristiche del carso friulano. Un pozzo così grande che neanche le ultime abbondanti nevicate erano riuscite a coprire. Il freerider è piombato giù per 10 metri, l'atterraggio di fortuna sulla neve sottostante gli ha provocato soltanto una frattura al polso ed una contusione alla gamba, ma uscire dal pozzo da solo era impossibile. Anche perché, ed è questo il punto chiave, il freerider non era in compagnia, era uscito dalle piste completamente da solo…
Per circa tre ore ha gridato aiuto, invano, poi è avvenuto il miracolo: un padre e sua figlia che sciano nella stessa zona del Livinal Lunc sul confine con la Slovenia; la figlia si ferma per caso accanto al pozzo, vede gli sci che si erano staccati sul lato del pozzo e nota la traccia che porta verso il buio.
Il resto è un susseguirsi di azioni: la chiamata d’emergenza, l'arrivo dei primi soccorritori, l'elicottero, il paranco e il lieto fine. Il ragazzo sloveno ovviamente ringrazia tutti quelli coinvolti nel salvataggio, ovvero padre e figlia, e il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Sella Nevea, la Polizia di Stato e il CNSAS Cave del Predil. E la prossima volta, ne siamo sicuri, non sceglierà di sciare fuoripista da solo.
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