Chamonix - Zermatt, nuovo record sulla Haute route scialpinistica

Il francese Lionel Claudepierre ha stabilito il nuovo record sulla Haute route scialpinistica Chamonix – Zermatt, percorrendo l’itinerario in 18 ore e 35 minuti. Le impressioni di Paolo Tombini, guida alpina nonché grande conoscitore di questa famosa traversata.
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Lungo la Haute Route Chamonix - Zermatt
Paolo Tombini

Ho appena letto del nuovo record di velocità stabilito da questi straordinari atleti francesi, sul percorso della Chamonix Zermatt, e mi sono fermato un attimo pensare; hanno fatto la Haute Route in 18 ore e tot minuti! Accidenti; la primissima cosa che mi è venuta in mente è stato il fatto che la prossima volta che dovrò rispondere alla curiosità dei clienti circa il record di percorrenza della regina delle Alpi, dovrò ricordarmi di stupire le incredule facce (compresa la mia) che consumano una buona birra sulla terrazza del rifugio Plafleuri', con il nuovo incredibile tempo riaggiornato. 18 ore e trentacinque minuti: è questo infatti il nuovo record di velocità sulla traversata della Haute Route compiuto da Lionel Claudepierre lunedì 15 aprile.

Lionel è poliziotto del Peloton de gendarmerie de Haute Montagne oltre che guida alpina, ed è partito dalla chiesa di Chamonix per raggiungere quella di Zermatt, insieme ad un team composto di altri 3 atleti, che pero hanno desistito lungo il percorso, lasciando a Lionel la gioia del record. Lui è partito di notte, mentre le migliaia di persone che ogni stagione rincorrono e percorrono la regina delle Alpi partono dalla funivia dei Gran Montet al mattino, cercando di prendere la prima "benna" se si ha intenzione di raggiungere già il primo giorno il rifugio del Trient, oppure con più calma se si opta invece di spendere la prima notte al rifugio dell' Argentiere. Cinque, o meglio ancora, sei giorni di scialpinismo con la esse maiuscola, per unire con una riga tracciata su diversi fogli all 1:25000 le località Chamonix - Zermatt.

Basta evocare il nome di Haute Route, e nell'immaginario collettivo degli scialpinisti si intende lei, la regina delle traversate e dei raid. Non stiamo qui a disquisire se sia la più bella, le Alpi sono piene di Haute Route di più giorni, che ne girano ad anello, oppure ne congiungono e/o traversano i più importanti gruppi montuosi, eppure la regina è lei. Un po' aristocratica guardare tutte le altre dall' alto in basso, sapendo perfettamente che le regine non devono essere necessariamente le più belle, a loro basta brillare più di tutte, per essere le più importanti del firmamento.

Questa fama la si comprende subito quando si cerca di prenotare i rifugi pensando di partire la domenica o il lunedì come fanno più o meno tutti. E se non si è più che in anticipo (parliamo di mesi) facilmente una voce gentile con marcato accento svizzero francese ci risponderà "desolee, complet".

Normalmente infatti ogni inizio settimana, in tardo inverno inizio primavera, da Chamonix una folta carovana di scialpinisti parte alla rincorsa di Zermatt, non tutti per la verità scelgono lo stesso itinerario, molte varianti sono possibili, ma sul percorso più classico, quello che per intenderci contempla la salita della Rosablanche, il traverso del Lac de Dix, e la salita alla Pigne d'Arolla, si crea quasi un effetto "condominio" . Se salendo al Col du Poisson, o al Col du Chardonnet, (dipende dalle condizioni) è facile che i vari gruppi si guardino appena, o si infastidiscano reciprocamente se c'è d'aspettarsi, alla Cabanne des Vignettes, ci si conosce per nome, e si brinda insieme per qualche compleanno.
 
Ma non ci si faccia trarre in inganno dalla moltitudine di persone che la percorrono contemporaneamente, dalla traccia sempre presente quando l'azzurro ne dipinge i cieli perfetti, o addirittura dalle bandierine segnaletiche sparse sul percorso nel periodo nel quale ogni due anni, alternata al trofeo Mezzalama da Zermatt a Verbier si disputa la Patruille des Glacier.

La Chamonix Zermatt rimane una traversata scialpinistica di livello. Bisogna padroneggiare bene tutte la caratteristiche del buon sci alpinista, perché è facile che in una settimana più di una volta la regina vi renderà conto della vostra esperienza, in diverse situazioni, cercando di saggiare le vostre doti. Già oltrepassate le corde di delimitazione oltre la pista dei gran Montets, praticamente a 100 metri dalla partenza, ci si muove su ghiacciaio, l'entree già fa capire il menù della settimana. Per scendere dal Col de Chardonnet facilmente ci si deve calare. I pendii del Col des Ecandies, piuttosto che del traverso del Lac de Dix e successivo Pas du Chat, oppure la Pigne d' Arolla non sono uno scherzo, e magari dopo un' abbondante nevicata che ti sorprende la notte al rifugio, necessitano di una buona se non ottima capacità di valutazione della neve. C'è chi è super fortunato, ma di solito avere cinque o sei giorni di tempo perfetto di fila, magari con buone condizioni annesse, non è da tutti. Molte volte capita invece di trovare i rifugi nella nebbia col G.P.S. e si sa, scorrazzare per ghiacciai con il brutto tempo, non è proprio il massimo della vita!

Comunque quando si raggiunge la vetta della Tete de Valpelline, e Zermatt finalmente è una metà concreta, si inizia veramente a capire il fascino di questa cavalcata. Dopo essere passati al cospetto della parete Ovest della Dent D'Herin, ma soprattutto dei versanti più nascosti (nord e ovest) del Cervino, opss Matterhorn da questo lato, si raggiunge più o meno agevolmente a seconda dell'innevamento la stazione di Furi. Qui normalmente tra il
Caos degli sciatori del comprensorio di Zermatt non si può non resistere al richiamo di un piatto di rösti e una mega birra se non si è astemi, in uno dei ristorantini a ridosso della funivia. Ho visto facce stanche, facce felici, facce bruciate dal sole ma mai facce deluse dal fascino della Haute Route!

Così come qualche ora più tardi seduti sul taxi o treno che ti riporta a Chamonix, nella calura della valle Rodano, percorrendo l'autostrada in senso inverso pensi a quanta distanza hai percorso con gli sci. Questo a mio avviso e davvero lo spirito del muoversi con gli sci, siano essi un mezzo ludico ma nello stesso tempo realmente anche di trasporto, come lo era per i pionieri che più di un secolo fa inventarono questa sfida.

E un pensiero chiaramente va anche agli straordinari atleti che tutto questo han percorso in 18 ore e 35 minuti.....chapeau!

di Paolo Tombini, Guide Alpine Mountain Kingdom

I RECORD DELLA CHAMONIX - ZERMATT
05/2008
- 21:11:00 - Lionel Bonnel & Stéphane Brosse
04/2010 - 20:28:05 - Yann Gachet & Laurent Fabre
04/2011 - 18:50:29 - Jean-François Premat, Alain Premat & Sébastien Baud
04/2013 - 18:35 - Lionel Claudepierre





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