L'arte della risuolatura di una scarpetta d'arrampicata
Se l’arrampicata è arte del movimento e dell’equilibrio, anche la risuolatura si avvicina ad una forma di arte.
Risuolare le scarpette d’arrampicata è un procedimento in larghissima parte artigianale: non è per tutti. Esige competenza, manualità, capacità di leggere una scarpetta e comprendere le esigenze di chi la indossa; richiede attrezzature, anche – diciamolo pure – costose. Un risuolatore che lavora a regola d’arte deve possedere tutte le forme di tutti modelli per tutti i numeri. Solo questo richiede un investimento di decine di migliaia di euro…
Richiede anche tempo. Una risuolatura fatta in giornata non è una buona risuolatura.
Non basta conoscere le mescole e cavarsela con una fresa, un paio di fustelle ed una latta di mastice. Vediamo assieme il perché.
COS’E’ LA RISUOLATURA
Le scarpette con il tempo si consumano e si trasformano. Non tutte le scarpette e non tutte le suole lo fanno alla stessa maniera. Nemmeno tutti i climber.
Ad esempio è noto che una tomaia in pelle, rispetto ad una in microfibra, "si allarga di più". Questo condiziona la calzata. Vi siete mai domandati come questo incide sul consumo della scarpetta?
La risuolatura consiste, in prima battuta, nella sostituzione della vecchia suola. Perché è consumata, tipicamente in punta.
Tutto il procedimento avviene con la scarpetta montata nella sua forma. Serve a mantenere coerente la struttura durante tutto il procedimento. La forma è il "calco" tridimensionale della scarpa (lo stesso che viene impiegato durante la costruzione) ed è indispensabile.
Impiegare la forma sbagliata deforma irrimediabilmente le scarpette. Un buon laboratorio deve avere tutte le forme di tutte le scarpette, taglia per taglia, incluse le mezze misure. Non avendole cosa succede? Ad esempio che si mette una scarpa molto asimmetrica su una forma dritta, dove ci rimane per diverso tempo.
Per scollare la vecchia suola occorrono forni in grado di riattivare la colla. La scarpetta rimane a "cuocere" sopra il forno. Alla fine, con un colpo di tenaglia (e una buona dose di manualità), si strappa via la vecchia suola.
La scarpetta si presenta così
Deve però essere ripulita dalle rimanenze del precedente incollaggio. Per questo va cardata con una macchina specifica.
Non tutti lo fanno (anzi, quasi nessuno), ma in questa fase alogenare la parte in gomma della scarpa e la suola che verrà montata è un procedimento importante. Serve ad eliminare tutte le impurità e migliora il fissaggio della suola. Le sostanze impiegate nei migliori laboratori non devono essere dannose per l’ambiente, e richiedono attenzione nello stoccaggio e nello smaltimento.
Ora la scarpa deve riposare ed asciugarsi: è quasi pronta per indossare la suola nuova.
La suola nuova, sagomata su misura (tramite fustelle) viene fissata con almeno due ripassi di mastice, intervallati da un’ora di pausa.
Il mastice deve essere poi "attivato" mediante forni ad 80° di temperatura (un processo simile a quello fatto per la scollatura): questo permette un accoppiaggio perfetto tra scarpa e suola.
Applicata la suola, tutto quanto finisce nelle grinfie di una pressa che comprime con due cicli a 6 e 13 atmosfere. Al di sotto di tali valori la risuolatura non sarà a regola d’arte!
La scarpa deve quindi raffreddare e riposare per assestarsi. Almeno otto ore di pausa garantiscono maggiore qualità.
Infine l’artigiano deve cardare, rifinire e ripulire la scarpetta. Se è il caso sistemare il puntale, o ricondizionare l’intersuola.
Et voilà! Ecco il risultato!
PERCHE’ RISUOLARE?
Risuolare conviene, perché costa meno di un paio di scarpette nuove. Costa fino all’80% in meno. Si riutilizza la stessa scarpa, con la quale si è abituati ad arrampicare, ma rigenerata.
Non è necessario impiegare le prime calzate perché si adatti al piede: già lo è!
Inoltre la risuolatura permette la personalizzazione della scarpetta. Il mercato delle mescole offre diverse soluzioni e possibilità: la risuolatura permette di montare la suola che si preferisce sulla scarpetta che si preferisce.
MEZZA SUOLA O SUOLA INTERA?
Il 90% delle risuolature viene fatto con mezza suola. Il consumo in punta è molto maggiore che sul tallone, per cui non occorre il cambio completo.
Tuttavia può essere necessario anche il lavoro nel tallone. In questo caso, partendo dalle lastre di gomma, si taglia la sagoma con le fustelle.
Una suola intera richiede maggiore attenzione, perché la tensione con cui si applica la suola può condizionare la forma della scarpetta. Tutte le mescole si comportano come un elastico…
QUALE MESCOLA?
La domanda delle cento pistole. Ma non ha risposta…
Diversi climber preferiscono scegliere la mescola tra tutte quelle disponibili. I criteri di scelta possono essere diversi, e spesso discordanti tra loro: costo, durata, morbidezza, e così via. Ma soprattutto il feeling con la mescola ha importanza.
Attenzione! Non è poi così certo che la mescola più blasonata sia quella migliore, nemmeno dal solo punto di vista delle prestazioni. Non molti saprebbero davvero distinguere al piede una mescola da un’altra…
Per questa ragione la prassi più diffusa è risuolare con la mescola originale della scarpetta.
RISUOLATURA TREKKING
I principi generali sono gli stessi nel caso in cui si intervenga su uno scarpone!
Con gli stessi vantaggi economici, ma con una minore flessibilità: non tutte le suole presenti sul mercato vanno bene su tutti gli scarponi.
In linea generale le suole del settore trekking si suddividono in due grandi famiglie: scatolate e piane. Nel secondo caso sarà necessario che alla base dello scarpone sia presente una zeppa. Quello strato di EVO o microporosa che si nota sul tallone del classico scarpone da alpinismo è la zeppa.
Tuttavia l’arte della risuolatura permette di fare cose interessanti anche per il trekking; il mercato offre, ad esempio, suole scatolate con la zeppa incorporata. Con queste si può sostituire tutta la struttura inferiore e rigenerare anche il peggiore degli scarponi!
Le zeppe in microporosa sono più rigide di quelle incorporate nelle suole (tipicamente fatte in PU): per questo meglio si adattano ai modelli da alpinismo in parete e su ghiaccio. Tuttavia, con i ramponi montati, una suola scatolata ramponabile con zeppa si comporta esattamente come l’accoppiata microporosa+suola piana.
QUALCOSA DI PIU’ SUL RISUOLATORE
Il Risuolatore è il laboratorio che ha risuolato nella storia più scarpette al mondo. Nasce a Montebelluna, nel cuore di un’azienda specializzata nella produzione di scarpette d’arrampicata, attiva da oltre trent’anni. Il servizio di risuolatura è attivo dal 2004, con numeri in crescita anno dopo anno.
Le risuolature provengono non solo da tutta Italia, ma anche da numerosi paesi europei: Germania, Svizzera, Spagna, Olanda, Regno Unito…
È il laboratorio d’avanguardia che meglio di qualsiasi altro ha saputo coniugare manualità con innovazione nel settore. Ars et labor, appunto. Non è un piccolo laboratorio ma una grande realtà, quella che ha saputo nel tempo innovare maggiormente il concetto di risuolatura, portandolo a divenire una prassi così diffusa tra i climber.
INFO: www.ilrisuolatore.it
Expo.Planetmountain | |
Expo Wild Climb | |
www | |
www.ilrisuolatore.it |