Premio Gambrinus Mazzotti a Marco Albino Ferrari per Nel castello delle Storie

Marco Albino Ferrari ha vinto la sezione Alpinismo del XXXVIII Premio Gambrinus Mazzotti con il suo libro 'Nel castello delle storie. Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778' (Ulrico Hoepli Editore, 2019). Un riconoscimento che va al libro, ma anche, di riflesso, al progetto Cast, che ha fatto del Castello Masegra (Sondrio) un ‘museo narrante’ dedicato ad arrampicata, alpinismo e ambiente.
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Nel castello delle storie. Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778 (Ulrico Hoepli Editore, 2019) di Marco Albino Ferrari
archivio Premio Gambrinus Mazzotti

Prima ricostruite nelle sale di un castello, Castello Masegra a Sondrio, poi narrate un libro, "Nel castello delle storie. Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778" di Marco Albino Ferrari (Ulrico Hoepli Editore, 2019): le più eccezionali ed intense storie di alpinismo e di alpinisti non hanno lasciato indifferente nemmeno la Giuria del XXXVIII Premio Gambrinus "Giuseppe Mazzotti" per la letteratura di montagna, alpinismo, esplorazione - viaggi, ecologia e paesaggio, artigianato di tradizione e Finestra sulle Venezie, che ha scelto il volume scritto dal giornalista milanese fondatore di Meridiani Montagne come vincitore della sezione "Alpinismo: imprese, vicende storiche, biografie e guide".

Il volume sarebbe senz’altro piaciuto anche a Giuseppe "Bepi" Mazzotti (Treviso, 1907 - 1981), l’ispiratore del riconoscimento, fu un appassionato alpinista e accademico del Club Alpino Italiano ma fu soprattutto un acuto narratore della montagna: Mazzotti praticava la montagna più da scrittore che da sportivo, pur avendo compiuto un centinaio di scalate di prim’ordine sulle Dolomiti, con una dozzina di ‘prime’ nel Gruppo di Popera. Una delle sue opere più riuscite è “La montagna presa in giro” (1931), una sorta di galateo delle vette, nel quale coglie i segni di una svolta epocale nella cultura dell’andare per monti e del suo tempo. Le cime per Mazzotti non furono solo terreno di avventura, ma anche e soprattutto la fonte ispiratrice della sua filosofia di vita.

La Giuria ha così motivato la scelta: "Il libro unisce rigore scientifico a letture appassionanti in dodici ricostruzioni ambientate sulle montagne di tutto il mondo. A ritroso, dai giorni nostri al Settecento. Una serie di racconti che uno storico e romantico come Bepi Mazzotti avrebbe letto con estremo interesse.
L’idea del libro è nata a Castel Masegra, che sorge alto sopra Sondrio, oggi divenuto sede del Cast, il "Castello delle Storie di Montagna". Qui è stato creato un percorso interno - curato dallo stesso autore del libro - che porta via via a penetrare una visione onirica in quel mondo. Quelle storie, quei volti vengono ripresi e sviluppati in queste pagine attraverso eventi realmente accaduti, culturalmente sorprendenti e quanto mai emblematici. I Protagonisti sono escursionisti, alpinisti, esploratori; ma anche umili montanari, pastori e bracconieri. Ecco la conferma che salire le montagne rientra a pieno titolo nella storia delle culture.
Chiude il volume una inedita e universale cronologia dell'alpinismo, prezioso strumento di consultazione".

Il libro di Marco Albino Ferrari, curatore del progetto Cast "Il Castello delle Storie di Montagna" sviluppato a Castello Masegra, Sondrio, ci porta a conoscere dodici differenti vicende umane andando a ritroso lungo la linea del tempo, da oggi, epoca della “postmodernità”, fino ad arrivare al momento in cui tutto è iniziato, al “primo alpinista non riconosciuto della storia”. Che ci si muova tra le sale del castello o che si scorrano le pagine del volume, è evidente il tema che tutto unisce: il viaggio (anche interiore) compiuto dall’uomo in età moderna nella natura estrema.

"Viaggiando attraverso lo spirito del tempo che via via si è rinnovato con nuovi paradigmi culturali e alimentando il nostro sguardo di nuovo stupore, l’uomo torna a fare i conti con quell’innato desiderio di percepire il brivido dell’esposizione ostile", scrive Ferrari. Del resto, "Arrampicare è un gioco, e lo sguardo dall’alto è inebriante".

L’assegnazione del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, che consiste nella somma di euro duemila, sarà annunciata sabato 28 novembre alle 16.00 nel corso della cerimonia conclusiva che, per quest’anno, non si svolgerà al Parco Gambrinus di San Polo di Piave (Treviso), bensì a distanza e potrà essere seguita sul canale Youtube sulla pagina Facebook del Premio.

Nel corso della premiazione la Giuria dei quaranta lettori, composta da personalità provenienti da vari ambiti della società civile scelte nel Triveneto, assegnerà il Super Premio “La Voce dei Lettori” del valore di tremila euro ad uno dei tre vincitori delle altrettante sezioni di gara.

Gli altri due vincitori, che con Ferrari concorreranno all’assegnazione del Super Premio, sono Alessandra Viola con "Flower Power. Le piante e i loro diritti" (Giulio Einaudi Editore, 2020), selezionato nella sezione "Ecologia e paesaggio", e Silvio Antiga, curatore di "Tipoteca. Una storia italiana" a cura di Silvio Antiga (Antiga, 2019), premiato nella sezione "Artigianato di tradizione".

Il Premio è promosso dall’Associazione "Premio Letterario Giuseppe Mazzotti" e ne è main sponsor Intesa Sanpaolo, è patrocinato e sostenuto da Touring Club Italiano, Club Alpino Italiano, Regione del Veneto, Reteventi Provincia di Treviso, Comune di San Polo di Piave, Parco Gambrinus, Fondazione “Americo e Vittoria Giol”, Stiga S.p.A., Montura – Tasci s.r.l., Confartigianato del Veneto, Camera di Commercio Treviso-Belluno, Valcucine – Driade S.p.A. – FontanaArte S.p.A – Toscoquattro S.r.l, Dieffebi S.p.A., Unifarco S.p.A., Coldiretti Treviso, Consorzio Tutela Prosecco Doc, - Consorzio Vini Venezia, Latteria Soligo,.Acqua Pejo S.r.l., Greenova Italia S.r.l., Eclisse S.r.l., Confraternita del Raboso, Magis S.p.A., Umana S.p.A., Segmenti s.r.l., Assindustria Veneto Centro, Fondazione Mazzotti, Fondazione Giovanni Angelini, Associazione Bioforest.

Info: www.premiomazzotti.it

Marco Albino Ferrari, nome di richiamo nel mondo della cultura di montagna, è scrittore, sceneggiatore, giornalista. I suoi volumi sono stati pubblicati dalle maggiori case editrici (Einaudi, Feltrinelli, Rizzoli, Laterza, Corbaccio, Ponte alle Grazie) ed è risultato vincitore di diversi premi letterari. Per Vivalda ha curato la collana “I Licheni” e dal 1998 ha diretto la rivista Alp. Ha fondato nel 2002 la rivista Meridiani Montagne, che ha diretto per diciassette anni, a metà degli anni Duemila inizia a scrivere per La Stampa opinioni, storie e racconti di viaggio a puntate. È curatore del museo "Cast" ospitato nel Castello Masegra di Sondrio.

Nel castello delle storie. Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778
Suddivisa in dodici capitoli – ognuno dei quali comprende un’introduzione sul periodo storico e una grande vicenda paradigmatica di quella specifica temperie culturale – l’opera tratta il rapporto tra l’uomo e la natura attraverso la storia dell’alpinismo.

Alta sulla valle, aggrappata alla roccia che domina Sondrio, si erge un'antica magione dai muri spessi quanto l'apertura delle braccia di un uomo. È Castel Masegra, oggi divenuto sede di Cast, il "Castello delle Storie di Montagna". Nel percorso che si snoda tra le sale - curato dall'autore di questo libro - il filo del racconto porta via via a conoscere e condividere quel mondo, quelle storie, quei volti vengono ripresi e sviluppati in queste pagine attraverso dodici eventi realmente accaduti, sorprendenti quanto emblematici. Protagonisti sono camminatori, alpinisti, scopritori di universi calati nelle loro avventure, ognuna delle quali permette di risalire al particolare clima che l'ha generata poiché l'uomo ha gettato sguardi via via mutevoli verso le montagne, inventandole e reinventandole sotto l'influsso delle diverse temperie culturali della storia.

Dodici differenti vicende umane ordinate andando a ritroso lungo la linea del tempo, fino ad arrivare allo stupore da cui tutto ha avuto inizio.  Completa il volume un'inedita e universale cronologia dell'alpinismo, prezioso strumento di consultazione.




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