Le gare giovanili di arrampicata e l’intervista con Tina Johnsen Hafsaas

Uno sguardo alle circuito delle gare di arrampicata giovanili con Tina Johnsen Hafsaas, vincitrice della Coppa Europa Lead. Articolo di Franz Schiassi.
Il fatto che l'arrampicata fosse uno sport in cui atleti estremamente giovani potessero comunque performare a livelli altissimi è stato chiaro dagli anni 90, quando a un giovanissimo Chris Sharma bastarono solo 3 anni per passare dal suo primo 6a in palestra all'8c+ di Necessary Evil, al tempo il monotiro più difficile degli Stati Uniti. A 15 anni, Chris era già uno dei migliori arrampicatori sportivi del Nord America.

Non passò molto prima che situazioni simili si verificassero anche nelle gare, nonostante ci sia un maggior numero di variabili in gioco ed è facile pensare che l'esperienza conti moltissimo. Infatti, vari atleti adolescenti, ma che gareggiavano già nella categoria Senior, cominciarono non solo a vincere eventi brevi come i Campionati Mondiali, Europei o il Rock Master di Arco ma anche a dimostrare la loro superiorità lungo un'intera stagione. Giovani promesse come Adam Ondra e Johanna Ernst sono stati in grado di vincere la classifica generale di Coppa del Mondo di lead nei loro rispettivi anni di debutto, all'incredibile età di 16 anni. E' facile capire quindi come ci sia tantissimo talento in crescita tra gli atleti che gareggiano come Giovani B (14enni e 15enni), Giovani A (16enni e 17enni) e Juniores (18enni e 19enni). Perciò, ci è sembrato doveroso dare un'occhiata a cosa il 2012 ha portato a questi ragazzi e ragazze.

La Coppa Europa Giovanile di lead per maschi junior è stata vinta in maniera convincente dallo sloveno Domen Skofic, che ha anche vinto il Campionato Europeo ed è arrivato secondo ai Campionati Mondiali che si sono tenuti a Singapore (entrambi gli eventi hanno cadenza annuale nella loro versione giovanile). Il belga Loïc Timmermans ha vinto entrambi gli eventi europei per la categoria Giovani A, ma non è andato bene nell'evento singaporegno, che è stato vinto dal tedesco Sebastian Halenke (terzo nella Coppa Europa). La categoria più giovane ha visto diversi atleti maschili contendersi i vari podi della stagione. I nomi da segnarsi sono Ruben Firnenburg (GER), Anze Peharc (SLO) e Georg Parma (AUT).

Per la stessa categoria d'età, ma tra le ragazze, Hanna Schubert (sorella minore dell'attuale Campione del Mondo di lead Jakob Schubert) ha vinto sia i Campionati Mondiali che quelli Europei e si è piazzata seconda nella Coppa Europea, dietro alla forte serba Stasa Gejo. In maniera simile, un'altra giovincella austriaca, Jessica Pilz, ha vinto entrambi i Campionati come Giovani A ed è arrivata seconda nella Coppa Europa, dietro alla belga Anak Verhoeven (nessun legame con l'ex vincitore di Coppa del Mondo Lead, l'olandese Jorg Verhoeven). Per finire, nella categoria junior femminile, Momoka Oda, ora al suo terzo anno di competizioni senior, ha vinto a mani basse i Campionati Mondiali giovanili, davanti alle austriache Magdalena Röck e Katharina Posch. Magdalena si è rifatta vincendo i Campionati Europei davanti alla francese Hélène Janicot (che ha vinto il suo primo evento di Coppa del Mondo senior quest'anno, proprio come Momoka Oda) mentre la solida stagione della norvegese Tina Johnsen Hafsaas è stata premiata con una netta vittoria della Coppa Europa, con tre primi posti in sei eventi.

Dato che molte delle atlete junior femminili di punta gareggiano principalmente come senior, abbiamo scelto Tina per capire qualcosa di più riguardo le competizioni giovanili, ma non prima di aver dato un'occhiata agli azzurri… Per i junior, Marcello Bombardi ha concluso un'ottima stagione europea con un secondo posto nella Coppa Europa (2 argenti e due bronzi sui 5 eventi a cui ha partecipato) ed un secondo posto ai Campionati Europei di Gémozac, davanti a Stefano Ghisolfi che ha però avuto buoni piazzamenti in Coppa del Mondo, con anche un terzo posto nella tappa di Xining. Per i Giovani A, la giovane Andrea Ebner è arrivata spesso in finale in Coppa Europa, terminando la stagione settima, ed ha fatto bene ai Campionati Mondiali, arrivando quinta. È invece la specialità boulder, presente al momento solo in Coppa Europa, ad averci dato altre soddisfazioni, con i junior Anna Borella e Damiano Capulli rispettivamente quarta e sesto per la stagione e i giovani A Annalisa De Marco, Marco Gozzi e Michael Piccolruaz terzi (i due ragazzi a parimerito). Ecco l'intervista con Tina.

Tina, cosa puoi dirci di te e della tua vita di garista? Cosa ti piace delle gare?
Ho cominciato ad arrampicare a 12 anni e mi sono impegnata sempre di più nel corso del tempo. Ora l'arrampicata significa tutto per me. Allenarmi e gareggiare sono le cose che mi interessano maggiormente ed adoro il fatto che si può sempre migliorare ed essere più forti. Fare una gara perfetta è impossibile, c'è sempre qualcosa che avresti potuto fare in maniera diversa e migliore: questo è un aspetto che mi sprona a voler migliorare sempre.

Nella Coppa Europa del 2011 eri arrivata sesta ed era il tuo secondo anno come Giovane A, ma quest'anno hai vinto nonostante fosse il tuo primo anno come Juniores. Cosa pensi abbia fatto la differenza?
Ero sesta a fine stagione l'anno scorso, ma mi ero infortunata a settembre e mi sono persa le ultime due tappe di coppa. Ero in lizza per il secondo posto stagionale, ma l'incidente mi ha costretta a riposarmi per diversi mesi. Quando ho potuto arrampicare di nuovo, ho dovuto andarci piano ed ho passato quasi tutto l'inverno e la primavera a fare preparazione atletica generale invece che a lavorare sulle mie debolezze e a diventare più forte.

Puoi dirci qualcosa riguardo il tuo regime di allenamento e lo sviluppo del tuo stile di arrampicata e dei tuoi punti di forza? È cambiato qualcosa durante questa stagione?
Negli ultimi mesi ho passato molto tempo a riprendermi in generale, dato che mi ero indebolita molto durante il periodo dell'infortunio. Per fortuna non ci è voluto troppo. Ma il tempo vola e in questi 6 mesi avrei potuto migliorare il mio livello di prima invece che recuperarlo. A inizio 2012 ho cominciato quasi da zero, quindi sono progredita molto durante l'anno e il mio stile è pure cambiato molto. Prima ero abbastanza statica, ora sono più dinamica e la cosa mi piace. Adesso che sono dove voglio essere, potrò lavorare su tutti i miei punti deboli e allenarmi più di prima.

Come descriveresti l'ambiente delle gare giovanili rispetto a quello delle gare senior, dato che hai partecipato ad entrambe quest'anno?
Trovo che la Coppa del Mondo sia più seria rispetto alle gare giovanili. Mi piacciono entrambi gli ambienti ma preferisco la Coppa del Mondo per la concentrazione che tutti hanno. Ma mi piace anche l'ambiente giocoso delle gare giovanili e sarò contenta di farne parte fino a quando potrò.

Nelle gare senior, hai imparato qualcosa che pensi ti potrebbe aiutare in quelle giovanili?
Quest'anno ho partecipato a certe tappe di Coppa del Mondo più che altro per divertirmi, non mi sono allenata o preparata in maniera specifica. Ovviamente avere buone prestazioni si è rivelato particolarmente difficile, ma d'altro canto sono andata bene nelle gare giovanili, dove mi sono concentrata di più. La cosa più importante che ho imparato quest'anno è aver capito che se voglio davvero essere performante e dare il 100%, ho bisogno di prepararmi bene e prendere le cose con il massimo della dedizione dall'inizio alla fine. Devo allenarmi, prepararmi e fare tutto ciò che posso per fare bene in gara. Ed è in quei momenti, quando hai investito molto prima della gara, che ti senti sotto pressione durante, ma è un qualcosa di cui ho bisogno per poter dare il massimo.

Negli scorsi anni abbiamo visto alcuni atleti davvero giovanissimi lasciare presto il circuito giovanile per vincere la Coppa del Mondo o i Campionati Mondiali da senior, a volte anche nell'anno di debutto. Molti altri, come Mina Markovic, Jain Kim e Jakob Schubert, hanno ottenuto i loro grandi risultati dopo alcuni anni. Cosa pensi abbia permesso a questi campioni di maturare nel tempo e di trasformare sconfitte in vittorie?
Tutti e tre i nomi che hai citato sono grandi climber e atleti incredibili. Una delle cose che li ha resi ciò che sono è l'essere stati costanti nel tempo. Danno sempre il massimo, hanno sempre ottime prestazioni e credo che ciò sia dovuto anche all'aver gareggiato nei circuiti giovanili per diversi anni. Immagino che, semplicemente, certi atleti siano pronti per la Coppa del Mondo senior già a 16 anni e che altri abbiano bisogno di qualche anno in più. Alla fine tutti i migliori procedono alla categoria senior e le competizioni giovanili svolgono così una funzione di praticandato, per così dire.

La IFSC ha annunciato che il bouldering sarà parte dei Campionati Mondiali giovanili a partire dal 2015, seguendo in qualche modo l'esempio della Coppa Europa giovanile e dei Campionati Panamericani. Che cosa pensi di questa decisione? Fai mai gare di boulder?
Penso che includere il bouldering nei Campionati Mondiali giovanili sia un passo nella direzione giusta. So che molti sono preoccupati riguardo il fare blocchi in tenera età perché gli infortuni e il sovrallenamento possono avere conseguenze peggiori, ma onestamente non ne so abbastanza per esprimermi a riguardo. Ma come climber posso dire che fare blocchi è molto divertente oltre ad essere una delle maniere migliori di allenarsi per arrampicare da primi. Mi sono lussata un gomito ad una gara di boulder l'anno scorso, quindi per un po' ho avuto timore. Ma ne ho fatte alcune quest'anno e credo ne farò altre l'anno prossimo, sono un'ottima occasione per imparare molte cose, oltre ad essere divertenti.

Volevo infatti chiederti quali sono i tuoi piani per il 2013...
Non vedo l'ora che sia il 2013, soprattutto perché ora so di potermi allenare al meglio per diventare un'arrampicatrice migliore. Penserò un po' di più alla Coppa del Mondo senior e ai Campionati Mondiali giovanili, ma continuerò a seguire la Coppa Europa per tutta la stagione perché mi piace e ho ancora qualcosa da imparare. Sono anche molto contenta del fatto che, per la prima volta nella storia, la Norvegia ospiterà una gara internazionale, sarà una delle tappe della Coppa Europa, a settembre.

Per finire, so che nell'ultima tappa di Coppa Europa, a Kranj, è successo qualcosa di particolare. Ci puoi raccontare l'accaduto?
Ho vinto l'ultimo evento, ma non nella maniera in cui avrei voluto. La garista slovena Tina Sustersic ha arrampicato in maniera davvero superiore per tutta la tappa, ma per sbaglio ha messo un piede su un ancoraggio durante la finale, anche se dubito la cosa l'abbia aiutata. Inizialmente era stata annunciata come vincitrice, ma l'infrazione era stata notata e qualcuno ha fatto ricorso. Così sono risultata essere la vincitrice della tappa, ma stare sul podio con la medaglia d'oro mi è sembrato immeritato. Quindi ho dato la mia medaglia a Tina, perché sapevo cosa significasse per lei, vincere in casa. Inoltre, penso che la medaglia d'oro dovrebbe appartenere a chi ha arrampicato meglio in quell'evento, come riconoscimento per essere stata la migliore. E io sentivo di non essere stata la numero uno, quindi mi è sembrato giusto dare la medaglia a Tina, che invece se la meritava. Alla fine, però, abbiamo entrambe ricevuto una medaglia d'oro, perché gli organizzatori sono rimasti colpiti dal mio gesto e, dato che avevano una medaglia d'oro in più, ne ho ricevuta una nuova.

Tina è sponsorizzata da Mammut Norway, 5.10 dalla Norges Klatreforbund e dal Kolsås Klatreklubb.


Note:
Expo.Planetmountain
Expo Five Ten
www
www.tinajhafsaas.com



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