Alex Buisse e i suoi poster di montagna Mont Blanc Lines
L'anno scorso, durante il lockdown indotto dal COVID-19, il fotografo francese Alex Buisse ha intrapreso un progetto per lui del tutto nuovo: su una foto delle Grandes Jorasses tracciare meticolosamente tutte le vie d’arrampicata, per produrre un poster di alta qualità. Siccome il poster è piaciuto moltissimo, Buisse ha lanciato il suo progetto Mont Blanc Lines e ha continuato a scattare foto in elicottero, dall’ultraleggero, in parapendio, con il drone, a piedi e con gli sci per immortalare le montagne più famose del massiccio del Monte Bianco, poi le Alpi e persino El Capitan nello Yosemite. Il risultato è una serie di oltre 35 poster, scaricabili gratuitamente anche in alta definizione, che non solo indicano scrupolosamente le centinaia e centinaia di vie tracciate su queste montagne ma anche, attraverso la loro grande bellezza, possono essere fonte di ispirazione per le prossime salite.
Alex come e perché è nato questo progetto?
Tutto è iniziato con il lockdown del Covid all'inizio del 2020. All'improvviso tutti i miei viaggi ed i servizi fotografici sono stati cancellati, comprese le foto dell’arrampicata sportiva alle Olimpiadi di Tokyo! Volevo disperatamente uscire e scattare qualche foto, quindi quando il pilota di Chamonix Benoit Micolon mi ha chiesto se volevo fare delle fotografie aeree dal suo ultraleggero, ho colto subito l'opportunità. La mia intenzione era semplicemente quella di catturare alcuni bei paesaggi, ma sono finito con una serie di buone foto di alcuni pareti ultra famosi, tra cui le pareti nord di Les Droites e le Grandes Jorasses. Poi volevo capire dove vanno esattamente alcune delle vie classiche, quindi ho iniziato a disegnare i tracciati. Quando ho pubblicato le foto sui social media, sono rimasto sbalordito dalla risposta: le persone le adoravano e chiedevano di più. E ho anche ricevuto molte, molte richieste di stampe. Quindi ho deciso che sarebbe stata una cosa molto divertente da continuare a fare, e poteva anche essere un bel lavoro secondario mentre i miei normali servizi fotografici andavano ancora a rilento. Mi ci sono volute alcune settimane per creare un sito web e lavorare con una graphic designer, Julie Loomis, per pubblicare i primi 6 poster. Ora ci sono 36 poster ed altri in arrivo!
Quindi i scatti sono foto aeree?
Le foto iniziali erano tutte viste aeree da un aereo ultraleggero, provenendo da tre voli a maggio, luglio e ottobre 2020. Da allora, ho anche fatto molte gite a piedi e sono salito alcune vie d’arrampicata per accedere ad alcuni buoni punti di vista per scattare foto di altre pareti.
I poster contengono dettagli minuziosi. Come hai fatto a disegnare le linee?
Colleziono guide cartacee da molto tempo ormai, quindi questa è stata l'occasione perfetta per metterle a frutto. Mi baso principalmente sui libri, ma contatto anche i primi salitori quando ho dubbi su linee particolari, e faccio un bel po‘ di ricerche su Internet e negli archivi per assicurarmi di avere tutte le informazioni necesari. La maggior parte delle guide sono selezioni delle linee più classiche, ma alcune cercano di essere esaustive, e queste sono delle risorse meravigliose. Uso soprattutto le guide Vallot degli anni '70 e “Snow, Ice and Mixed” di François Damilano. In effetti, non credo che il mio progetto sarebbero stato possibili senza i libri di Damilano!
Quanto tempo ci vuole per fare un poster?
Richiede un bel po’ di tempo. I più facili probabilmente circa 5-10 ore dall'inizio alla fine (escluso il tempo di scattare le foto) ma alcuni più complicati, o dove le fonti non sono molto buone, possono richiedere molte più ore. El Capitan era un discorso a parte, ci ho lavorato per settimane prima di essere (sufficientemente) soddisfatto del risultato!
Qual è stata la cosa più difficile?
Quando ci sono numerose vie che si incrociano, le cose possono complicarsi molto rapidamente. A questo proposito, El Cap e Grand Capucin erano i peggiori trasgressori! È anche difficile quando le fonti vanno d'accordo tra di loro. Se non riesco a trovare nessuno che abbia salito la linea, finisco per dare una mia interpretazione più sensata possibile. Il tempo maggiore che ho impiegato su una singola via è sulla Traversata degli Drus. Avevo tre diverse guide, tutte con informazioni diverse, e quella parete sud è un gran casino. Quello che mi ha salvato è stato trovare una cordata che saliva la via quando l'ho fotografata, il che almeno mi ha aiutato a localizzare l'uscita. Supponendo che loro non si fossero persi in salita ;-).
Qualcosa ti ha sorpreso?
Avevo un'idea di quanto lavoro ci sia nella realizzazione di una guida di arrampicata, ma ora ho rinnovato l'ammirazione per gli autori. È davvero un opera d'amore! L'altra cosa che mi ha sorpreso è quante linee fantastici sono state completamente dimenticate e quante rimangono ancora da aprire. Credo di avere un paio di idee che devo esplorare da solo…
Perché hai deciso di produrre una versione scaricabile in alta definizione? Non va contro il tuo interesse commerciale?
Volevo rendere le informazioni facilmente accessibili, soprattutto perché gli alpinisti non sono sempre le persone più ricche al mondo. Ho cercato di trovare un equilibrio tra il lasciare che le linee e le didascalie fossero visibili, ma non lasciare che le persone facessero stampe di grandi dimensioni (o almeno non di alta qualità). Chiedo inoltre alle persone di rispettare il mio lavoro utilizzando solo i file digitali, per uso personale. Alla fine dei conti si tratta anche di restituire qualcosa al mondo alpinistico. Non tutto deve ruotare attorno alla massimizzazione del profitto!
Bello. Adesso invece? Quale montagna sarà la prossima?
Ne ho un bel po’ in cantiere. Ho pubblicato l'Aiguille du Tour e sono impegnato a disegnare Brévent e Pointes Lachenal in questo momento, con Aiguille des Glaciers, Mont Blanc du Tacul e un gigantesco panorama di tutte le Aiguilles Rouges a breve. Dopodiché, probabilmente sposterò l'attenzione sul libro che ho in programma con la casa editrice Glénat Presse, previsto per l'autunno 2021. In definitiva, voglio andare oltre Chamonix. Quando sarà nuovamente possibile viaggiare, ho in programma di aggiungere le ultime due pareti nord (Piz Badile e Cima Grande di Lavaredo), fare tutte e quattro le creste del Cervino, aggiungere altre montagne delle Dolomiti, ma anche il Verdon, la Patagonia, Indian Creek, Squamish, Longs Peak, K2, Everest ... Ci sono molte, molte montagne degne di nota!
Attraverso questo tuo lavoro, cosa ti piacerebbe vedere?
Penso soprattutto di voler ispirare le persone. Se le persone prendono uno dei miei poster, lo guardano sul muro di casa per un po', poi vanno a salire una delle vie, allora questo sarebbe il più grande complimento che potrebbero farmi. Inoltre, voglio anche rendere un mio omaggio sia ai primi salitori che alle montagne stesse, e forse giocare un piccolo ruolo nel tenere vivi i ricordi di tutte quelle fantastiche salite.
Per vedere i poster e scaricare le foto gratuite in HD visitate www.montblanclines.com
Info: www.alexbuisse.com