Sardinia Bloc Scouting, il report completo del boulder in Gallura
Il Sardinia Bloc Scouting è stato l'evento che ha coinvolto La Sportiva nel corso dei mesi autunnali: un evento esplorativo nel cuore boulderistico della Sardegna volto a valorizzare delle aree di blocchi non così note al pubblico arrampicatorio. Il team La Sportiva ha pulito e scalato per 10 giorni in terra sarda con l'obiettivo di ricavarne una guida, un video documentaristico e quindi visibilità per la Sardegna. E nell'attesa che tutto questo materiale sia finalizzato (primavera 2014) ecco il report del viaggio direttamente dalla penna di Pietro Dal Pra. Nel pubblicare questo articolo ci siamo presi qualche settimana per metabolizzare anche quanto successo in Sardegna nei giorni immediatamente seguenti l'evento. Il pensiero di tutta La Sportiva va a chi è stato coinvolto dalla tremenda inondazione di quei giorni. Ed il nostro racconto non può che partire da lì...
"La mattina di lunedì 19 novembre siamo ancora a Monte Pulchiana, in alta Gallura, e piove. Ieri sono partiti tutti i compagni di viaggio, climbers e staff La Sportiva. Oggi il traghetto aspetta anche noi a Olbia e a metà pomeriggio, con l’amico Nicolò e i cameramen Riky e Pietro, saluto un po’ malinconico Alberto e il suo agriturismo. In furgone ci avviamo verso Olbia, passando per Arzachena. Siamo sotto una pioggia torrenziale e in alcuni avvallamenti l’acqua arriva alle portiere, ma il motore non si spegne e arriviamo in porto. Ci imbarchiamo e dal ponte della nave cominciamo a sospettare che sia successo qualcosa di più grave di quanto visto solo pochi minuti prima per strada. Da li vediamo che in giro è pieno di lampeggianti.
Dormiamo qualche ora e la mattina vado al bar per il caffè. È li che, con la TV, mi rendo conto di cosa sia successo nella terra appena lasciata. Resto sconcertato. E quella naturale malinconia che accompagna la fine di tutte le buone esperienze, si trasforma in tristezza. Tristezza nel vedere le immagini di una terra e di un popolo così improvvisamente sferzati. Dentro di me si ingarbugliano i sentimenti, la positività di otto giorni intensi vissuti con un gruppo di scalatori in Gallura non riesce a stare insieme alle immagini che raccontano quanto successo e così per ora se ne va. Più tardi, ormai sull’autostrada toscana, alcuni dei ragazzi del viaggio mi chiamano o mi messaggiano. Mi conforta sentire che sono toccati ed impressionati. Vuol dire che un po’ di Sardegna è entrata dentro anche a loro. Era una delle cose che speravo più di un anno fa, quando cominciavo a fantasticare di portare alcuni climbers La Sportiva in Gallura, perché potessero vedere quanto bella era questa terra e quanto ci si potesse arrampicare sui suoi blocchi di granito, ancora quasi tutti intoccati.
In un anno il sogno è diventato realtà. La Sportiva mi ha appoggiato in tutto, tre scalatori nuoresi, Giorgio Soddu, Angelo Marratzu, Simone Masini sono stati determinanti con il loro entusiasmo ed aiuto nella pulizia di molti dei blocchi, i proprietari dei terreni dove si trovavano i blocchi sono stati contenti e disponibili. Il gruppo di climbers è eccezionale, e ragazzi di diverse età e culture legano fra loro sempre di più con il passare dei giorni. Si conoscono e si amalgamano bene i Nalle Hukkataival e Anthony Gullstein, solo apparentemente uomini di ghiaccio, i neo sposati Caroline Ciavaldini e James Pearson (quelli erano amalgamati già da tempo fra loro..), gli italiani Silvio Reffo, Michele Caminati con il super guru del bouldering Marzio Nardi, il simpaticissimo Fabian Buhl e il frizzante Cody Roth, presentatosi in Sardegna con scarpette e tavole da surf. Il clima umano del gruppo intero, compresi fotografi, cameramen e staff la Sportiva, è già buono all’inizio, e non fa che migliorare col tempo, in un crescendo di entusiasmo per l’arrampicare e per lo scoprire ogni giorno blocchi nuovi dalle bellissime forme.
Nonostante il meteo incerto e capriccioso, con vento forte ed acquazzoni, riusciamo a scalare per sei giorni su nove, quasi sempre (La Maddalena a parte) in zone di sassi dove non si era ancora arrampicato. In cinque giorni vengono salite circa centocinquanta linee, fra il quinto e l’8a+, quasi tutte cinque stelle, distribuite in quattro diversi settori, due nel territorio di Arzachena e due in quello di Tempio Pausania. Mi sembra che tutti i miei compagni di viaggio, giorno dopo giorno, sentano sempre di più questa terra e la dimensione dell’arrampicata che ci si può vivere. Si gasano quando partono con roncola e spazzole, non solo quando scalano su un blocco già pulito. Mi piace che tutti sentano il piacere e la responsabilità di lasciare una buona traccia e una concreta possibilità di fare boulder qui in Gallura.
Le ultime sere, a cena, innaffiati da buon vino, sento qualcuno che ha già in programma di tornare qui quest’inverno… Un po’ tutte le motivazioni che avevano fatto nascere in me questo sogno vengono soddisfatte… Ci salutiamo, con quel po’ di malinconia che accompagna la fine di tutte le belle esperienze, ma con un entusiasmo che ci sa tanto di arrivederci a qui. Non sappiamo ancora quanto succederà domani in Gallura.
Ancora due giorni e dopo aver visto le immagini dell’alluvione, ricevo chiamate e messaggi da molti dei compagni di viaggio. Li sento attoniti, increduli, e fanno fatica a riconoscere che proprio li sono stati così bene fino a poco fa.
Prima o poi, ce lo diciamo, ci rivedremo laggiù.
di Pietro Dal Prà per La Sportiva
PS: tutto il materiale informativo utile ad arrampicare nei settori puliti, insieme ad un video e foto, sarà disponibile sul web entro la primavera 2014. Nel frattempo ecco a voi l'evocativo teaser by Ricky Felderer e Pietro Porro.
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