Romain Desgranges e Anak Verhoeven vincono la IFSC Climbing World Cup Lead di Arco

Rock Master Festival 2016. Ad Arco Romain Desgranges (Fra) e Anak Verhoeven (Bel) sono i vincitori della 5a tappa della Coppa del mondo Lead. Secondi Jakob Schubert (Aut) e Jain Kim (Kor). Terzi Dmitrii Fakiryanov (Rus) e Janja Garnbret (Slo). Francesco Vettorata, unico italiano in finale, è settimo.
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Durante le finali della Coppa del Mondo Lead 2016 ad Arco: Anak Verhoeven
Giulio Malfer

Per le finali del Lead come di tradizione il Climbing Stadium si riempie e come sempre è uno spettacolo nello spettacolo. Sì c’è molta attesa, quasi palpabile. Si parte subito con la gara femminile che in questo ultimo turno affronta la Torre di destra con il (sempre) temibile tetto ad onda rovescia. Inaugura la serie delle otto finaliste la coreana Jain Kim. In semifinale è entrata per ultima. Lei da vera campionessa qual è sembra trasformato ma l’onda rovescia ancora una volta non perdona: Jain non riesce ad uscirne. E’ andata alta però. Per batterla si dovrà entrare nella placca finale, quella che dà accesso al top.

La francese Mathilde Becerra affronta il viaggio superando la parte iniziale con buona disinvoltura. Poi, quando deve affrontare l’uscita dal primo strapiombo non trova il bandolo, si disunisce e cade. Siamo molto distanti dal punto più alto raggiunto dalla coreana. La via già lì non sembra proprio una passeggiata. Serve tecnica e intuizione per superare questo primo filtro. La corsa della giapponese Yuka Kobayashi ne è la dimostrazione cade 4 prese più della Becerra. Così, quasi a metà gara, la Kim ha già scalato due posizioni in classifica. Anzi tre visto che la francese Julia Chanourdie si arresta ancora più in basso delle altre, a circa ben 10 prese dalla giapponese.

Mancano le ultime 4 finaliste. Ora in campo c’è la leader della classifica provvisoria della Coppa del mondo Lead, la 17enne slovena Janja Garnbret, l’atleta che finora ha vinto tre tappe su quattro. E’ sicuro che vuole vincere. Ma stasera non va e soprattutto quel primo filtro “bastona” tutte meno, naturalmente, la Kim, l’unica che finora è passata. Così anche la Garnbret cade proprio in quella zona giusto con un più di vantaggio (un movimento in più) della Becerra. La slovena è seconda, ma ovviamente non è per nulla contenta anche perché la Kim è lontanissima.

Intanto è entrata in campo anche la sua compagna di squadra, quella Mina Markovic vincitrice l’anno scorso della sua terza Coppa del mondo Lead e ieri sera qui ad Arco del La Sportiva Competition Award. Ebbene da quelle parti deve esserci una specie di Fossa delle Marianne perché anche lei cade proprio lì, a due prese dalla Becerra. Incredibile. Ora la Kim è sicuramente almeno terza. Sì la coreana ha fatto una gran gara. Soprattutto perché la stessa sorte delle altre tocca anche alla svizzera Anne-Sophie Koller che cade un soffio sotto la Markovic.

Ora tutto è nelle mani e nella forza della belga Anak Verhoeven, l’unica oggi ad aver concluso al top la via della semifinale. E’ in gran forma e lo dimostra subito, quel filtro malefico sembra non impensierirla. Lei lo risolve in bello stile con una doppia “lolotte”. A vederlo così è sembrato quasi facile. Sì, oggi la belga è ispirata. E’ la gara della vita e lei la interpreta alla grande. Si sbarazza in men che non si dica di ciò che la divide dall’onda rovescia. L’affronta e ne esce (lì dove è più difficile e dove è caduta la Kim) in bello stile risolvendo anche il rebus che la proietta verso il top. Prova, resiste… ragione, poi trova la sequenza e con un ultimo sforzo afferra il top quasi di slancio. Tutto molto bello: una grande interpretazione per la gioia del Climbing Stadium!

Vince dunque la ventenne belga Anak Verhoeven. E’ la sua prima vittoria nella Coppa del mondo senior. Una grande vittoria! Seconda è la coreana Jain Kim. Terza la slovena Janja Garnbret. A seguire nell’ordine: Mathilde Becerra (Fra), Mina Markovic (Slo), Anne-Sophie Koller (Sui), Yuka Kobayashi (Jpn), Julia Chanourdie (Fra).

Non c’è quasi tempo di pensare che la finale maschile è già partita. Il primo a inaugurare la lunga via che affronta la lunghissima parete a strapiombo della torre di sinistra è il tedesco Sebastian Halenke che va su fino a superare la metà della via e poi cade. Sembra che qui conti la resistenza ma anche il ritmo e la determinazione. Non c’è tempo per tergiversare sui passaggi… La prova viene da Adam Ondra che va su come un missile, il campione della Repubblica Ceca è tanto veloce e determinato da superare Halenke e spingersi più in alto di cinque prese. Poi però la benzina sembra finire di colpo ed giù. Sì, la via non ammette errori.

Lo conferma anche la corsa di Francesco Vettorata che oggi in semifinale ha fatto un mezzo capolavoro. Va su con grinta l’italiano ma poi ecco l’errore: sbaglia con i piedi, si riprende ma… questa via non concede proprio nulla: è giù due prese sotto il tedesco e a 7 da Ondra. Arriva la corsa di Dmitrii Fakiryanov, quella che segna la boa di metà gara. Il russo è un lottatore nato. Va su veloce sempre con grande grinta. Arriva in zona Ondra, stringe i denti e si butta su spinto dal pubblico. Una vera battaglia che lo porta a superare di 5 prese il massimo punto raggiunto ma, a tre prese dal top, cade. Gran bella gara!

Quando tocca all’austriaco Jakob Schubert sono in molti a pensare che questa sia la via giusta per la climbing machine austriaca. Lui, da grandissimo atleta e agonista, ci mette tutto quello che ha e con la forza che lo contraddistingue arriva in alto, oltre Ondra. Poi va in caccia di Fakiryanov lo raggiunge e… cade, due prese sopra il russo. E’ Schubert in testa alla classifica provvisoria.

Lo sloveno Domen Skofic è tra i più attesi. Ha 3 vittorie nelle prime 4 gare di Coppa: è lui il leader della classifica generale provvisoria. E’ l’uomo da battere e lo sa, e anche lui sperimenta che questa è una via di lotta e sofferenza. Ce ne vuole proprio tanta di resistenza e Skofic la spende tutta fino ad arrivare nello stesso punto di fine corsa di Ondra. Per ora lo sloveno è terzo per il miglior piazzamento della semifinale davanti ad Ondra e dietro a Fakiryanov.

Quando tocca a Ramón Julian Puigblanque non pochi sperano nell’ennesimo miracolo del campionissimo spagnolo. Lui è il re del Rock Master e del Climbing Stadium. Ma stasera lo spagnolo non è stato di grazia e cade due prese sotto Vettorata. Comunque è, e resterà, sempre un grande!

Con la discesa in campo di Romain Desgranges siamo alla fine. Il francese è l’unico che oggi ha chiuso la via di semifinale. E’ sicuramente in gran forma e lo dimostra salendo convinto e sicuro. Ma, quando arriva a due passi dal top, anche lui cade proprio su quella stessa piccola presa che ha tradito Fakiryanov e Schubert. Ma la sua vittoria in semifinale vale oro: è Romain Desgranges il vincitore proprio per il miglior risultato della semifinale. Jakob Schubert (Aut) è secondo. Dmitrii Fakiryanov (Rus) terzo. Domen Skofic (Slo) è quarto seguito nell’ordine da Adam Ondra (Cze), Sebastian Halenke (Ger), Francesco Vettorata (Ita) e Ramón Julian Puigblanque (Esp).


>> INFO, FOTO & VIDEO: www.rockmasterfestival.com




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