Kilian Jornet Burgada e Laura Orguè vincono la Dolomites Skyrace
La giornata era cominciata con il solito spettacolare colpo d’occhio offerto sulle Dolomiti fassane da Piazza Marconi, a Canazei, che dalle otto ha cominciato a popolarsi di atleti con l’inconfondibile divisa verde della Dolomites Skyrace, sotto un cielo azzurro che prometteva un’altra giornata caldissima. I 732 atleti che si sono presentati al via sono stati divisi in tre gruppi, scattati ad appena un minuto l’uno dall’altro: i migliori cento, poi altri trecento runner, infine i “bisonti” con il pettorale dal 401 in su. L’attenzione si è subito concentrata sui primi, un drappello del quale purtroppo non hanno fatto parte i gemelli Dematteis, che non sono partiti. Il primo rilevamento significativo, quello del Passo Pordoi, ha indicato in testa lo spagnolo Egea Caceres, vera lepre della prima parte di gara, poco distante dai vari Schneider, Zinca, Burgada, Sevennec e Ludvigsen. Nello stesso punto, poco dopo, sono trans itate le quattro reginette della prima parte di gara, ovvero Orguè, Confortola, Dewalle e Forsberg.
La competizione ha cominciato a entrare nel vivo alla Forcella del Pordoi, dove gli atleti hanno superato il tunnel scavato nella neve, ormai un’icona di questa gara: lì il basco Aritz Egea Caceres ha aumentato il ritmo, tallonato da Jornet. A 10 secondi è sfilato il francese Alexis Sevennec, dopo altri 10 lo svizzero David Schneider e poco distante il romeno Ionut Zinca, seguito dall’italiano Tadei Pivk. Fra le ragazze Laura Orguè e Antonella Confortola mettevano 1 minuto e mezzo fra loro e la francese Christel Dewalle e tre minuti fra loro ed Emelie Forsberg. Sotto la salita che porta al Piz Boè Kilian ha sorpassato Egea e lo ha lasciato ad una cinquantina di metri, con Sevennec a un centinaio. Si sale e si fatica, ad attendere gli skyrunner ora c’è il Piz Boè, dove Kilian passa con un minuto di vantaggio su Egea Caceres, due su Schneider, due e mezzo su Pivk, che comincia a farsi vedere, seguito come un’o mbra da Zinca e dallo svizzero Anthamatten, poi dai norvegesi Hovind e Ludvigsen. Secondo degli italiani Fabio Bazzana. Per quanto attiene alle ragazze, scollina per prima Laura Orguè, con 30” di margine su Antonella Confortola, specialista delle salite, due minuti su Christel Dewalle, cinque su Emelie Forsberg e Maite Maiora, la coppia che poi cambierà marcia.
La rapida e ripida discesa lungo la Val Lasties cambia definitivamente le carte in tavola. Kilian Burgada schizza via e al suo inseguimento si mettono Sevennec, Schneider, Egea Caceres (in difficoltà in discesa), Pivk e Zinca. Due diventano i motivi di interesse della gara: il tempo di Burgada, che al Piz Boè si era presentato con 38” di ritardo sul ritmo da record di un anno fa, e la composizione del podio, ancora apertissima. La corsa verso Canazei permette a Emelie Forsberg di portarsi al secondo posto, a 4 minuti dalla dominatrice, mentre Antonella Confortola perde velo cemente e consapevolmente posizioni.
Si arriva al Lupo Bianco con Pivk al secondo posto e Zinca al terzo: la volata fra i due è ormai lanciata e si risolverà solo sulla linea del traguardo. A Canazei, poco dopo, piomba Kilian Jornet, che si permette di percorrere il rettifilo finale salutando il pubblico e sfiorando le mani della gente accorsa per assistere alla sua ennesima impresa. Il record non c’è, per tre minuti e mezzo, ma i suoi immancabili sorrisi sì, perché imporsi qui senza la forma migliore è proprio solo dei grandi. Mentre l’atleta catalano della Salomon prende fiato, arrivano in volata Zinca e Pivk: il romeno della Valetudo precede di un secondo l’italiano del Team Crazy Idea, comunque soddisfatto per la prestazione. A sorpresa la medaglia di legno va virtualmente al collo dello spagnolo Manuel Merillas Moledo (Team Mammut), bravissimo nella discesa, seguito dal francese Sevennec (Crazy Idea), dall o spagnolo Gil Garcia (La Sportiva), dal norvegese Ludvigsen (Salomon), da Egea Caceres, protagonista in salita, e dal bergamasco Fabio Bazzana (Salomon), nono e secondo degli italiani, che conclude crollando a terra per l’immane fatica. In chiave trentina il migliore è il teserano Christan Varesco, del team La Sportiva, 19° con un ritardo di 10’50” dal vincitore, seguito dal fassano Filippo Beccari, 35°, e dall’ex biathleta di Campitello Paolo Longo, 37°.
In campo femminile si impone, a 17” dal record di Emelie Forsberg, Laura Orguè, davanti dal primo all’ultimo chilometro. Seconda la stessa svedese del Team Salomon, vincitrice delle ultime due edizioni, staccata di un minuto e mezzo, mentre terza compare tre minuti dopo, un po’ a sorpresa, la spagnola Maite Maiora (La Sportiva). Di un soffio fuori dal podio la francese Christel Dewalle (Adidas), che era giunta seconda nel Vertical, seguita dalla polac ca Anna Magdalena Kozierlska e dall’inglese Victoria Wilkinson. Prima delle italiane Silvia Rampazzo (Valetudo), veneziana di Noale, nona dietro a Stephanie Jimenez. Quindicesima la prima trentina, Antonella Confortola che nella discesa della Val Lasties ha calato il ritmo per non compromettere la sua fragile muscolatura in questo momento, quindi 17ª la fassana Nadia Scola.
Durante la premiazione è stato assegnato anche il premio Memorial Diego Perathoner, la combinata fra la Sellaronda Skimarathon invernale e la Dolomites Skyrace. A trionfare è stato Tadei Pivk su Fabio Bazzana e Christian Varesco. In campo femminile Linda Menardi su Francesca Scribani.
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