Cosa bisogna fare per essere sicuri di vincere nel boulder? La risposta sta tutta nella gara straordinaria di Anna Stöhr che ha conquistato il suo primo titolo del mondo con un secco top al primo tentativo su tutti e quattro i problemi della finale, e da subito ha tolto tutti i dubbi al pubblico e le speranze alle avversarie.
Come si fa a spuntarla quando si ha un avversario che ti tallona per tutta la gara? Probabilmente il metodo più giusto l’ha trovato (l’indomabile) Dmitry Sharafutdinov che ha vinto la sua corsa sul gradino più alto del boulder mondiale chiudendo tutti i 4 boulder in 12 tentativi, uno in meno del suo (bravissimo) inseguitore Martin Stranik. Ma andiamo con ordine…
E’ stata la stessa Stöhr modello del Contest Boulder dell’ultimo Rock Master quella che è scesa in campo stasera ad Aviles: una macchina praticamente inarrestabile che ha puntato, con sicurezza e disarmante facilità, al top. Se poi si considera che con il 6° posto della semifinale l’austriaca era l’ “apripista” della gara, è chiaro come da subito abbia dato la sua impronta di vincitrice predestinata alla gara.
A contrastare l’austriaca c’hanno provato la brava e concentratissima Olga Bibik e la sempre più forte Akiyo Noguchi. La Bibik però già al secondo problema, chiuso in tre tentativi, ha visto traballare i suoi sogni di vittoria, poi crollati definitivamente sull’ultimo blocco che non è riuscita a risolvere finendo (con 3 top in 5 tentativi) terza. Mentre la Noguchi, nonostante una regolarissima e bellissima marcia (2 tentativi per la soluzione di ogni blocco) ha dovuto arrendersi allo strapotere della Stöhr ed “accontentarsi” della medaglia d’argento. Alle loro spalle Yulia Abramchuk è 4a (con 2 top in 4 tentativi). Seguita nell’ordine da Juliette Danion e da Svitlana Tuzhylina, entrambe con un boulder chiuso ma con un diverso numero di zone.
In gara maschile il duello “Sharafutdinov contro Stranik” è stato davvero all’ultimo… tentativo, con continui sorpassi e ri-sorpassi. Alla partenza era Sharafutdinov a comandare mentre al secondo blocco Stranik lo superava per un tentativo. Poi alla terza stazione (un boulder da “spaccalegna” tutto dita e forza) il russo chiudeva il top a-vista mentre al ceco occorrevano due giri. Restava l’ultimo (impossibile) problema che i due hanno chiuso entrambi in 5 intensissimi tentativi. Morale: per un “punto” Sharafutdinov è il nuovo zar del boulder e Stranik è il suo vice.
Mentre un incredibile Cédric Lachat con 3 blocchi chiusi lottando (e saltando) da par suo è 3°; bissando così il bronzo conquistato nella gara Lead, ma anche salendo sul secondo gradino del podio nella classifica della Combinata. Gran mondiale il suo.
Chiudono infine la classifica maschile Stephane Julien che, con 2 top, è 4° e precede Sang-Won Son per il numero di tentativi, ma anche il compagno di squadra Daniel Dulac che, incredibilmente per come aveva splendidamente condotto questo mondiale, in finale si è presentato così “scarico” da non riuscire a chiudere alcun blocco.
Cosa si fa in questi casi? Presto detto: il “boulderista con il cappello” non ha rinunciato a dare spettacolo andando a sfiorare (con il cappello in testa, appunto) il top dell’ultimo problema, chiudendo con eleganza questi campionati.
Chapeau a lui e a tutti i gli atleti di questi mondiali!
IFSC Climbing World Championship Boulder - Aviles (ESP)
Classifica finale maschile
1 Dmitry Sharafutdinov RUS
2 Martin Stranik CZE
3 Cédric Lachat SUI
4 Stephane Julien FRA
5 Sang-Won Son KOR
6 Daniel Dulac FRA
Classifica finale femminile
1 Anna Stöhr AUT
2 Akiyo Noguchi JPN
3 Olga Bibik RUS
4 Yulia Abramchuk RUS
5 Juliette Danion FRA
6 Svitlana Tuzhylina UKR