Vento di passioni, nuova via sul Monte Colodri
Ad osservarla, la parete del Monte Colodri, con tutte le sue vie storiche con un passato da grande protagonista del piccolo universo arrampicatorio, non si direbbe che lasci ancora spazio ad intuizioni che diano chances a seguire questa classica logica alpinistica, ma a guardare bene, qualcosa c'è, anzi, come scopriremo più di qualcosa! Di vie nuove ne ho salite diverse e spesso l'occhio mi si va a posare su possibili obiettivi, quando osservo una qualche parete, ma la sopra, su uno dei più famosi muri della Valle del Sarca, sembrava quasi una fantasia assurda.
Nel 2005 un primo assaggino di ricognizione lascia ben sperare, ma per dieci anni non ho trovato il tempo e forse la voglia di buttarmi in un progetto così pieno di incognite sulla sua fattibilità.
Marco è stato mio cliente (esercito la professione di Guida Alpina), pieno di passione e voglia di imparare, in poco tempo ha bruciato le tappe e quindi gli propongo di buttarci assieme, da compagni di cordata, senza rapporti professionali, in quest'avventura. Ovviamente la sua risposta è entusiasta.
Ad ottobre 2014 apriamo le danze, ma l'autunno piovoso che segue l'estate altrettanto bagnata ci blocca al primo assalto, poi arriva l'inverno il freddo e le giornate troppo corte e quindi rimandiamo. Primavera 2015 si presenta in gran forma con temperature alte e tempo abbastanza stabile, ottime condizioni per allenarsi e prepararsi alla sfida. A giugno appena iniziato si va...
In due giorni, riusciamo a raggiungere la nostra vetta, due giorni di lotta che ci impegnano a farci strada lungo la linea ideale che abbiamo valutato dal basso. Sorpresa più grande, il diedro che caratterizza la metà della salita, il quale essendo così logico ed evidente, non lasciava supporre che fosse ancora inscalato... invece...
Lo stile è quello di quell'alpinismo moderno nato negli anni '80, del quale sono figlio e col quale mi piace confrontarmi durante le mie scalate. Pochi chiodi, se possibile quindi protezioni veloci, senza però disdegnare l'uso di espansione dove il gioco diventerebbe troppo pericoloso (almeno per me...).
Le soste le considero molto importanti per quanto riguarda una progressione senza groppi in gola, specie su pareti come quelle gardesane, dove i ripetitori a volte si buttano in situazioni più grandi della loro capacità, perciò le attrezziamo tutte in modo da renderle il più possibile sicure.
L'erba, che caratterizza la parte superiore di questa parete, l'abbiamo ripulita tentando di liberarne i passaggi obbligati, poi con le ripetizioni, confido che la pulizia sarà anche migliore... Che dire ancora...? Buona scalata!
Stefano Michelazzi
SCHEDA: Vento di passioni, Monte Colodri