Trad-Union, nuovo E5 al Sergent in Valle dell'Orco

Maurizio Oviglia in questo mese di agosto ha realizzato "Trad-Union" (30m, E5) un nuovo tiro al Sergent (Valle dell'Orco) che collega "Incastro Mania" (6a) e "Cannabis" (7b).
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Maurizio Oviglia su Trad-Union E5 al Sergent
Paolo Seimandi
30 metri di traversata su placca, difficile e psicologica, in perfetto stile "Trad". Maurizio Oviglia ha trovato così il collegamento tra "Incastro Mania" (6a) e "Cannabis" (7b) al Sergent, gran tempio in Valle dell'Orco di quella che (un tempo) si chiamava la "nuova arrampicata", alias quella del Nuovo mattino. Questo, al di là della realizzazione, dà spunto ad Oviglia per una riflessione tra l'arrampicata "Trad" di un tempo e quella che oggi sempre più sembra ritornare sotto la luce dei riflettori... Un pensiero, tra ieri e oggi, attualissimo... da Trad-Union appunto.


TRAD-UNION TRA PRESENTE E PASSATO
di Maurizio Oviglia

Negli ultimi giorni ho passato come di consueto qualche giorno di vacanza in Valle dell'Orco. Per l'ennesima volta sono riuscito a trovare una possibilità nuova là dove sono passate centinaia (forse migliaia?) di cordate senza mai notarla, ovvero nel cuore del Sergent. Con un difficile traverso in placca di quattro metri obbligatori ho collegato le superclassiche del Sergent "Incastro Mania" (6a) e "Cannabis" (7b). Ne è uscita una splendida lunghezza di 30 m, psicologica (E5 inglese, o se preferite un 6c+/7a nostrano, ma rende meno) che ho voluto chiamare "Trad-union".

A mio parere è la migliore dimostrazione che questo (tipo) di trad, di cui solo gli inglesi hanno il diritto di dire "lo facevamo già noi" è, qui in Italia (e in Francia e Svizzera), piuttosto una novità. Solo qualche anno fa sul traverso che linka le due vie ci avrei messo due solidi spit, forse 3… perché non ci son fessure, e le protezioni (su nut e piccoli totem cams) non sono poi così rassicuranti… e poi… volendo dirla tutta, perché sono cresciuto con l'idea che i muri compatti vanno spittati.

Il nostro "vecchio trad", e mettiamoci anche il nostro "clean climbing" casereccio, per anni relegato alle rettilinee fessure granitiche di Orco, Mello, e Bianco (dove è vero che molte fessure sono libere, ma è anche vero il contrario, dipende dai punti di vista!) sta per conoscere una svolta, che forse tanti che non hanno provato questo genere di lunghezze non riescono a cogliere, continuando a chiedersi: "ma che c'è di diverso da ciò che abbiamo sempre fatto?".  Vie come Trad-Union o quelle create dall'inglese Tom Randall al Sergent, non estreme e alla portata di tanti arrampicatori sportivi di discreto livello, sono un invito! Se non vi fidate a provarle a vista, come vorrebbe il buono stile, provatele prima in pink point…

Maurizio Oviglia
Note:
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