Torri di San Pantaleo in Sardegna, due nuove vie d'arrampicata alla Punta Balbacanu
Maurizio Oviglia presenta due nuove vie d'arrampicata alla Punta Balbacanu (Torri di San Pantaleo, Gallura, Sardegna): Un granello di sale (VIII-, VII obblig, 335 mt, Maurizio Oviglia, Fabio Erri 03/2015) e I denti del drago (VII+, VI+ obblig, Tomas Krul, Marek Flekal, Fabio Erriu 06/2015).
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Maurizio Oviglia si cimenta con l'esercizio ormai noto come "Honnold Style" sulla via Un granello di sale (Maurizio Oviglia, Fabio Erriu 07/03/2015) Punta Balbacanu, Torri di San Pantaleo, Sardegna.
Fabio Erriu
Le Torri di San Pantaleo sono uno dei gruppi granitici più importanti della Gallura e sicuramente uno dei più appariscenti. Infatti, rispetto a molte altre strutture che hanno una conformazione a cupola, a San Pantaleo il granito gallurese si è “cristallizzato” sotto forma di splendide torri, sovente orlate da grandi gargoil (ovvero tafoni) che le hanno conferito una surreale bellezza. Questo gruppo vanta una storia alpinistica molto importante: sulle loro larghe e spesso improteggibili fessure si sono misurati infatti molti tra i più forti alpinisti italiani, da Ivo Mozzanica (indiscutibilmente il pioniere di questo gruppo) ad Alessandro Gogna, da Marco Bernardi a Marco Marrosu e Lorenzo Castaldi, i sardi che più hanno sposato il rude alpinismo granitico che le torri richiedono.
Tra le Torri sicuramente il Balbacanu è una delle più imponenti, ma anche una delle più misteriose. I suoi itinerari sono complessi e ricercano le vie deboli tra immani strapiombi e grotte, un dedalo difficile da decifrare. Per questo non è buffo riscontrare come le ultime tre vie nuove aperte sulla Torre siano il frutto di un errore, ovvero i primi salitori erano tutti partiti per ripetere ma poi, non trovando la via che volevano fare, hanno finito per aprirne una nuova. Una storia simile a quella successa nel 2010 al compianto Marco Anghileri che, in vacanza in Sardegna, non avendo relazioni, aveva salito la prima linea che gli era saltata agli occhi pensando che, data la sua logicità, doveva già essere stata sicuramente aperta. Invece era nato, a sua insaputa, un nuovo itinerario. Purtroppo per lui, non c’è stato il tempo di stendere una relazione e neanche di battezzarla. Di questa via possediamo solo un tracciato, che ho riportato fedelmente secondo quello che mi aveva dato Marco, sull’ultima mia guida Pietra di Luna.
Ma la storia si ripete e nel marzo di quest’anno, con Fabio Erriu, ci portiamo all’attacco della via T39° di Gogna e Marrosu, con l’intenzione di ripeterla. Forse siamo poco abili nel decifrare le relazioni, ma nonostante rileggiamo varie volte le spiegazioni del punto di attacco della via, non riusciamo proprio a trovarla. Dopo un’ora di vagabondaggio slegati per le placche basali, non solo conosciamo a memoria la geografia della parte bassa della torre, ma ci siamo resi conto che in quella porzione di parete non c’è nulla, nonostante ci veda una bella linea logica. Si sta facendo tardi e decidiamo di salire per quella, al massimo apriremo una variante! Dopo tre tiri siamo infatti alla fessura diagonale di T39°, che evita gli strapiombi a destra. Ma ormai, il tarlo si è insinuato nella mia mente: perché non provare a salire direttamente verso il cuore delle grotte? Un passaggio difficile mi costringe ad un tentativo prima di farsi superare, poi troviamo la nostra linea nel dedalo di tetti, il tutto solo con i friend, senza avere con noi martello e chiodi! Proprio come piace a me! La nuova via, che battezziamo Un granello di sale, rivela avere solo una decina di metri in comune con la vicina La Scelta e ci lascia un ottimo ricordo, sfatando i pregiudizi che avevamo su molte delle arrampicate di questo gruppo, che avevamo frettolosamente giudicato eccessivamente disturbate dal muschio.
L’ultima via in ordine di tempo risale al solstizio d’estate ed è opera sempre di Fabio Erriu, che ha portato i suoi amici ceki Tomas Krul e Marek Flekal a conoscere il granito della Gallura. Anche questa volta erano partiti per ripetere una via, il Grottone, ma hanno finito di aprirne a tutti gli effetti una nuova ben più difficile. Anche in questo caso l’attrattiva degli strapiombi è stata troppo forte per Tomas ed è nata I denti del drago, sempre rigorosamente trad, come il 99 per cento delle arrampicate di questo gruppo.
A questo punto approfitto di Planetmountain per pubblicare i tracciati corretti delle vie (spero), essendoci sull’ultima guida Pietra di Luna un po’ di confusione nella numerazione, di cui chiedo perdono. Il Balbacanu, come detto, è una struttura complessa ed è anche difficile dalle foto fatte da sotto capire l’esatto svolgersi delle vie. Ringrazio per l’aiuto fornito a evidenziare gli errori Marco Marrosu e quanti aiuteranno a far luce su eventuali inesattezze di tracciato o altri itinerari presenti sulla parete.
di Maurizio Oviglia (CAAI)
SCHEDA: Un granello di sale, Torri di San Pantaleo, Balbacanu, Sardegna
SCHEDA: I denti del drago, Torri di San Pantaleo, Balbacanu, Sardegna
Tra le Torri sicuramente il Balbacanu è una delle più imponenti, ma anche una delle più misteriose. I suoi itinerari sono complessi e ricercano le vie deboli tra immani strapiombi e grotte, un dedalo difficile da decifrare. Per questo non è buffo riscontrare come le ultime tre vie nuove aperte sulla Torre siano il frutto di un errore, ovvero i primi salitori erano tutti partiti per ripetere ma poi, non trovando la via che volevano fare, hanno finito per aprirne una nuova. Una storia simile a quella successa nel 2010 al compianto Marco Anghileri che, in vacanza in Sardegna, non avendo relazioni, aveva salito la prima linea che gli era saltata agli occhi pensando che, data la sua logicità, doveva già essere stata sicuramente aperta. Invece era nato, a sua insaputa, un nuovo itinerario. Purtroppo per lui, non c’è stato il tempo di stendere una relazione e neanche di battezzarla. Di questa via possediamo solo un tracciato, che ho riportato fedelmente secondo quello che mi aveva dato Marco, sull’ultima mia guida Pietra di Luna.
Ma la storia si ripete e nel marzo di quest’anno, con Fabio Erriu, ci portiamo all’attacco della via T39° di Gogna e Marrosu, con l’intenzione di ripeterla. Forse siamo poco abili nel decifrare le relazioni, ma nonostante rileggiamo varie volte le spiegazioni del punto di attacco della via, non riusciamo proprio a trovarla. Dopo un’ora di vagabondaggio slegati per le placche basali, non solo conosciamo a memoria la geografia della parte bassa della torre, ma ci siamo resi conto che in quella porzione di parete non c’è nulla, nonostante ci veda una bella linea logica. Si sta facendo tardi e decidiamo di salire per quella, al massimo apriremo una variante! Dopo tre tiri siamo infatti alla fessura diagonale di T39°, che evita gli strapiombi a destra. Ma ormai, il tarlo si è insinuato nella mia mente: perché non provare a salire direttamente verso il cuore delle grotte? Un passaggio difficile mi costringe ad un tentativo prima di farsi superare, poi troviamo la nostra linea nel dedalo di tetti, il tutto solo con i friend, senza avere con noi martello e chiodi! Proprio come piace a me! La nuova via, che battezziamo Un granello di sale, rivela avere solo una decina di metri in comune con la vicina La Scelta e ci lascia un ottimo ricordo, sfatando i pregiudizi che avevamo su molte delle arrampicate di questo gruppo, che avevamo frettolosamente giudicato eccessivamente disturbate dal muschio.
L’ultima via in ordine di tempo risale al solstizio d’estate ed è opera sempre di Fabio Erriu, che ha portato i suoi amici ceki Tomas Krul e Marek Flekal a conoscere il granito della Gallura. Anche questa volta erano partiti per ripetere una via, il Grottone, ma hanno finito di aprirne a tutti gli effetti una nuova ben più difficile. Anche in questo caso l’attrattiva degli strapiombi è stata troppo forte per Tomas ed è nata I denti del drago, sempre rigorosamente trad, come il 99 per cento delle arrampicate di questo gruppo.
A questo punto approfitto di Planetmountain per pubblicare i tracciati corretti delle vie (spero), essendoci sull’ultima guida Pietra di Luna un po’ di confusione nella numerazione, di cui chiedo perdono. Il Balbacanu, come detto, è una struttura complessa ed è anche difficile dalle foto fatte da sotto capire l’esatto svolgersi delle vie. Ringrazio per l’aiuto fornito a evidenziare gli errori Marco Marrosu e quanti aiuteranno a far luce su eventuali inesattezze di tracciato o altri itinerari presenti sulla parete.
di Maurizio Oviglia (CAAI)
SCHEDA: Un granello di sale, Torri di San Pantaleo, Balbacanu, Sardegna
SCHEDA: I denti del drago, Torri di San Pantaleo, Balbacanu, Sardegna
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