Progetto Canale del Brenta - Valsugana
Oltre all’apertura di nuovi itinerari sportivi e alpinistici si è spesso occupata di finanziare progetti che prevedevano la ristrutturazione e la manutenzione delle vie più significative e frequentate, provvedendo a richiodare e a pulire pareti che rischiavano di essere abbandonate e finire nel "dimenticatoio", pareti che in molti casi costituiscono un vero patrimonio storico per gli scalatori veneti e non solo.
Con un progetto quindi che ha lo scopo principale di valorizzare l’arrampicata nella valle, Ermes Bergamaschi e Mario Carollo tra il 2012 e il 2013 hanno anche pulito e attrezzato alcuni storici itinerari che erano stati abbandonati a causa di una vecchia e pericolosa chiodatura ma anche per un’eccessiva presenza di vegetazione che disturbava l’arrampicata in diverse lunghezze.
Fattori questi che hanno spesso scoraggiato molti climbers che non hanno potuto quindi apprezzare quanto è stato fatto negli anni 70. Purtroppo qualcuno che ha tentato di ripeterle si è anche sentito in diritto di definire "vie di m…" quelle salite troppo rischiose e ormai non più alla moda… Ora la situazione è cambiata, queste vie sono state "addomesticate" e rese accessibili a molti, ma chi andrà a ripeterle non potrà fare altro che ammirare l’opera dei primi salitori.
Tra gli interventi più importanti si ricorda quello effettuato sulla parete del Col del Molton che incombe maestosa e verticale sull’abitato sud di Cismon del Grappa. L’opera di restauro ha riguardato la via aperta dagli alpinisti Bassanesi Zonta-Gnoato-Bertan che rimane una delle più importanti e ardite salite fatte negli anni 60/70 nelle Prealpi Venete. Un vero capolavoro!
Altro capolavoro è quello fatto da Umberto Marampon sulla Gusela, ardita cuspide rocciosa che domina il paese di Cismon del Grappa. Questa cima vista da nord si presenta come fosse una guglia dolomitica, un enorme "gendarme" che vigila sulla Valgoccia e sul paese stesso. Non a caso i Cismonesi ne hanno fatto un vero e proprio simbolo.
Sulla parete ovest nel 1976 U. Marampon è riuscito a salire in solitaria Via Paolo de Tuoni, un difficile itinerario che nella parte alta vince direttamente la cuspide terminale fino alla croce di vetta. Anche in questo caso una sistematica pulizia e la completa richiodatura hanno cambiato l’assetto della via rendendola decisamente più accessibile, tanto da vantare già una decina di ripetizioni in pochi mesi. Praticamente tante quante ne ha avute in trent’anni prima del restauro.
Oltre a queste importanti e storiche vie, i lavori hanno interessato anche una breve via sulla parete Fredda di Tezze. Qui è stata ripresa la Via del Giazz, aperta nel 1985 dallo stesso E. Bergamaschi con M. Sitton e I. Franceschini. Un itinerario con difficoltà classiche che potrebbe soddisfare chi non ancora in grado di affrontare le altre via della valle.
Per finire, anche una novità: nel novembre 2013, sempre Ermes Bergamaschi e Mario Carollo hanno aperto sulla parete di Primolano la via Madiba dedicata a Nelson Mandela scomparso proprio in quel periodo. Si tratta di un itinerario sportivo aperto dal basso che corre tra le vie Pavin e Gaia.
di Ermes Bergamaschi
SCHEDA: Via Zonta-Gnoato-Bertan, Col del Molton
SCHEDA: Via Paolo de Tuoni, Gusela di Cismon
SCHEDA: Via del Giazz, Parete Fredda di Tezze
SCHEDA: Madiba, Parete di Primolano
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