Nuova via francese a Taghia, Morocco
I francesi Fred Gentet, Nicolas Kalisz, Stéphanie Bodet e Arnaud Petit sono appena tornati dalle Gole di Taghia dove sono riusciti nella prima salita di Babel (800m, 7c+) sulla parete di Tagoujimt n'Tsouiant. I quattro sono stati accompagnati sul muro più alto delle gole da Fred Ripert che ha filmato tutta la salita, durata 15 giorni e affrontata rigorosamente dal basso.
Le difficoltà della via sono estremamente sostenute e le protezione distanti rendono l’arrampicata molto aerea e a volte anche esposta. I “grimpers” hanno scelto di salire dal basso usando il minimo numero di spit, salendo in libera per poi piantare gli spit appesi su cliff o friends. La difficoltà obbligatoria si attesta circa sul 7a+, mentre la distanza tra un spit e l’altro varia dai 4m nelle sezioni più dure fino ai 7-8m su terreno più facile (6c). Sulle difficoltà maggiori di questo muro particolarmente liscio sono stati trovati buoni agganci per i cliff.
Arnaud Petit descrive così Babel: ”il lato psicologico di questa via è importante, e le difficoltà continue, la bellezza di alcuni tiri, l’ambiente e l’immensa parete rendono “Babel” una big wall eccezionale”.
Va detto che anche se tutti i tiri sono stati saliti in libera, il gruppo non ha salito Babel in un tentativo unico. C’è riuscito, invece, un altro francese, Yann Ghesquiers, che 10 giorni più tardi ha salito on-sight tutta la via assieme al suo compagno Didier Angonin, che è caduto 4 volte. Entrambi hanno sottolineato la lunga distanza delle protezioni. Una caratteristica questa che Stéphanie Bodet e Arnaud Petit hanno dichiarato essere parte stessa del progetto. “Lo spirito con cui abbiamo affrontato Babel” hanno spiegato “era raggiungere il nostro limite mentale, fisico e tecnico. Siamo consapevoli che alcuni tiri affrontano grandi run-out, ma abbiamo scelto di non aggiungere nessuna protezione in un secondo momento. Anche perché avevamo avevamo già salito in apertura quelle sezioni, con la difficoltà aggiuntiva di non sapere cosa ci aspettava oltre.
“Siamo sicuri che Babel non diventerà subito una ‘classica” hanno aggiunto i due apritori “per un paio di anni almeno rimarrà un test fantastico per i migliori del mondo. Si deve prestare molta attenzione perché, anche se le difficoltà non sono straordinarie, le cose cambiano completamente quando si sale questa via che richiede una certa freddezza e anche molta resistenza."
La nuova via è una delle più difficili nelle Gole di Taghia e si aggiunge a "Sur le Fil de la Nuit", 7c+ max; 7b obbl, 560m (di Larcher, Oviglia, Paissan, 2003),"Le Grand Carnaval", 8a+, 500 m (di Gentet, Petit, Piola, 2004), "Widmo", 8a, 500 m (di Samitowski, Grochar, Fic, 2004), Barracuda" 7c+, 600m (di Kaszlikowski, Kubarska e Szybinski, 2004) e "Fantasia" (7c, 700 m, Kaszlikowski & Kubarska, 2005). 14 dei 18 tiri di Babel sono gradati 7a o più, e rendeno la via una bellissima sfida da fare in giornata. Per i ripetitori, in ogni caso, è bene sapere che si può bivaccare alla 14a sosta, ed eventualmente anche sulla 11a (meglio con portaledge). Inoltre, servono due corde da 60m e la discesa avviene lunga la via (175 spit, max 11 per tiro).
Tagoujimt n'Tsouiant è una parete immensa che domina, a nord, il paese di Taghia. Le prime vie di artificiale furono aperte nel 1976, e ancora oggi ci sono poche vie che solcano la parete in libera. Infine, è interessante notare come Taghia stia diventando sempre più in voga tra gli arrampicatori: l’equipe francese ha contato più di 80 arrampicatori al giorno nel piccolo paese, con non poche inconveniente logistici, visto che le due “gite” possono ospitare fino a 40 persone contemporaneamente.
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