Movimenti tellurici 8c+ per Andrea De Giacometti ad Igne
MOVIMENTI TELLURICI AD IGNE di Andrea De Giacometti
Giornata stupenda, il cielo non si vedeva così limpido e azzurro da qualche giorno ormai, ed io e Laura decidiamo che è l'ideale per fare un paio di tiri ad Igne. Partiamo da casa in tarda mattinata e troviamo già' la parete tiepidamente riscaldata dal sole invernale. Dopo il primo tiro di riscaldamento ci affliggiamo un po' perché' il "tiepido" si era già trasformato in "troppo caldo", ma poco dopo inizia a soffiare un vento freddo che fa da refrigerante alle prese e ai nostri corpi accaldati... ci voleva proprio!
Ero molto impaziente di ritentare Movimenti Tellurici, ma allo stesso tempo ero un po' in ansia perché era "già" il quinto giorno di tentativi e, causa il mio lavoro, non ero sicuro che se fossi caduto ancora avrei avuto ulteriori giornate a breve distanza per riprovare. Finito il riscaldamento mi accingo sotto il tetto e noto che un paio di prese e appoggi sono bagnati, causa le piogge dei giorni precedenti. Cerco una soluzione per non bagnare le scarpette sul primo tratto di gradoni e prendo da terra dei sassi piatti ponendoli come appoggi, ma ce n'è ancora uno più in alto a forma di punta; frugo nello zaino in cerca di un rimasuglio di fazzoletto di carta ma non trovo niente... poi Laura tira fuori dalla sua borsa lo scontrino di una spesa fatta nel nostro primo viaggio in Spagna e me lo da' dicendo "Ecco, metti questo! È ora di chiudere i conti", quindi lo stendo con cura sull'appoggio facendolo ben aderire tutt'intorno.
Non mi scoraggio e metto su i rinvii, pulisco tutte le prese con lo spazzolino e guardo il tetto, la parte più dura e intensa della via, una sezione molto intensa su pinze rovesce con aperture fisiche degne di un vero boulderista. Riguardo ancora la pinza in uscita dal tetto che sfortunatamente ho rotto durante i primi giorni di tentativi...sarà diventata più dura...?
Mi concentro un istante e parto. Le dita stringono a dovere nella prima parte e arrivo al pseudo riposo fuori dal tetto con ancora una buona parte di energia. Faccio dei respiri profondi in modo da ricompensare la carenza di ossigeno dovuta all'apnea nei movimenti precedenti, cerco di rilassarmi... ancora pochi movimenti e sarei arrivato in sosta. Riparto, riesco a passare il punto dove ero caduto già diverse volte e dopo pochi metri passo la corda in catena; è fatta e lancio un urlo di liberazione. Scendo velocemente perché' Laura è sotto tutta contenta, ma non è finita... ora tocca a lei! È il suo turno, ha i rinvii pronti su un 7a bello duro e DEVE chiuderlo.
Non perdiamo tempo, infila le scarpette e si lega con la corda nuova di zecca che ci ha regalato un caro amico. Le gambe le tremano un po' ma non si da' per vinta e in un baleno è in sosta. Brava! La giornata è finita proprio nel modo migliore e non ci resta che festeggiarla con un calice di buon vino rosso.
Grazie a Laura e Moreno che hanno trascorso qualche ora a tenermi la corda in queste giornate di un inverno a dir poco pazzerello e inconsueto. Inoltre ringrazio Montura per il supporto tecnico.
Movimenti tellurici 8c+, Igne
Prima Salita: Massimo Manarin 1995.
Ripetitori: Christian Core, Luca Zardini, Fabio de Cesero, Francesco Vettorata, Michele Pra Baldi, Andrea De Giacometti
La Suerte 8c/+ alla Zuza Area, seconda ripetizione per Andrea De Giacometti
Il 27 novembre 2015, nella falesia "Zuza area" del Primiero, in Trentino, il 23enne climber feltrino Andrea De Giacometti è riuscito al settimo tentativo nella seconda ripetizione di "La Suerte" 8c/+, la via di arrampicata sportiva liberata da Alessandro Zeni e ripetuta per la prima volta da Riccardo Scarian. Il report di Andrea De Giacometti.