Liberiamo le nostre falesie dai rinvii fissi!

Maurizio Oviglia invita a riflettere sull' uso – consuetudine di lasciare i rinvii fissi sulle vie in falesia. Una pratica che si sta sempre più allargando non solo sulle vie più difficili e con implicazioni non semplicemente estetiche.
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Falesie e rinvii fissi
arch. Maurizio Oviglia
Con l'affermarsi dell'arrampicata sportiva negli ultimi anni si sono diffusi nelle falesie italiane una serie di "usi e consuetudini" che ufficialmente dovrebbero offrire maggiore comodità ai climbers che lavorano i tiri difficili, ma che sotto sotto non sono altro che uno "sconto" in più , in quanto ne  facilitano la realizzazione. Se però questo fosse l'unico dei motivi del malumore di alcuni verso queste “cattive abitudini” si potrebbe soprassedere, dato che in fondo in falesia ognuno si comporta come vuole. Non ci sono giudici a controllarci, e sappiamo bene che le poche regole a cui tutti ci atteniamo sono ben al di là dall'essere oggettive, ma si sono rivelate diversamente interpretabili a seconda delle località e del periodo storico.

Una volta ciò che non era valido oggi lo è, o meglio è comunemente accettato. Ma ciò che è valido in una zona potrebbe non esserlo in un’altra, e così via. Lo stesso concetto di rotpunkt sappiamo bene che non è univoco. Oramai abbastanza regolarmente assistiamo a rotpunkt con i rinvii già posizionati e talvolta allungati a dismisura, col primo, il secondo o addirittura il terzo già passati, acchiappando magari la catena allungata ad hoc... e chi più ne ha più ne metta!

Non è però nostra intenzione disquisire sull’etica della rotpunkt, quanto di osservare che quando questi “piccoli sconti”, quant'anche diffusamente accettati,  di fatto ledono la libertà di altri di arrampicare in stile diverso (si potrebbe dire in buono stile), allora essi possono essere considerati “cattive abitudini” quantomeno da scoraggiare. Mi riferisco in particolar modo al vezzo ormai diffuso di bollinare e "quotare" ogni presa e, oggetto di questo articolo, a quello di lasciare i rinvii fissi sulle vie che si sta provando, non solo per un tempo che può durare settimane, ma addirittura anni.

Se mettere bollini (qualcuno è anche arrivato a marcare col pennarello o col gesso colorato) facilita moltissimo (e toglie talvolta il senso di) una scalata a vista, lasciare i rinvii fissi sui propri progetti personali non solo impedisce ad altri di fare la via con i propri moschettoni, moschettonando gli spit (come si dovrebbe fare nello stile rotpuntk, sappiamo tutti benissimo che questo aggiunge difficoltà), ma finisce per intaccare la sicurezza di chi arrampica.

Come si vede dalle foto che abbiamo scattato, i moschettoni lasciati sulle vie invecchiano, rimangono spesso aperti e addirittura, quando il tempo di permanenza in parete supera un anno, si sfogliano diventando molto pericolosi. Voi direte che è sufficiente cambiarli... ma anche ammesso di volerlo fare, la cosa sarebbe talvolta impossibile perchè molti climbers hanno avuto la trovata (e ne vanno talvolta fieri) di fissare allo spit il rinvio con un maillon-rapide. Questo arrugginisce piuttosto velocemente (nessuno usa maillon inox, costano troppo!!) e diventa sostituibile solo portando le tronchesine!

Insomma, ricapitolando, chi vuole provare quella via a vista, non solo non può usare i suoi rinvii ma si trova ad arrampicare su materiale vetusto ed insicuro. Volendo poi sorvolare sugli aspetti etici di allungarsi anche di tre o quattro rinvii il moschettonaggio (come si vede dalle foto e come è facile verificare in molte falesie italiane) non si vede perchè tutti debbano adeguarsi e perchè, se lo si vuole fare comunque, non si rimuovano i rinvii una volta chiuso il proprio progetto ma li si lascino lì in sempiterno.

Sono sicuro che a questo punto qualcuno obietterà dicendo che i rinvii fissi si trovano generalmente solo sulle vie durissime...  Tenetevi forte, perchè essi compaiono ormai spesso anche su vie di 7a, vie che a vista sono alla portata di moltissimi. Qualcun’altro mi ha già scritto obiettando che nei grottoni i fissi sono di utilità comune e talvolta indispensabili, in quanto consentono di recuperare i rinvii al capocordata, senza che si sia obbligati a ripetere la via da secondi. A questa obiezione rispondo che si è sempre fatto, anche in passato, di lasciare qualche rinvio ogni tanto atto a questo scopo. Ma che questo era verificato e cambiato con una certa regolarità e comunque, essendo uno, non costituiva un pericolo. Ben altra cosa è invece lasciare i rinvii su ogni via che si lavora, indipendentemente dall’inclinazione!

Ho sentito dire che ci sono luoghi (Grotti ad esempio) dove essi sono tollerati dal 7c in su (sotto spariscono direttamente)... E' una soluzione anche questa, ma io continuo a sperare che i climbers si rendano conto autonomamente, senza minacce di furto, che le falesie sono a disposizione di tutti e che pertanto vanno mantenute pulite. Senza voler colpevolizzare nessuno e lungi dal voler dettare delle regole etiche, si tratta semplicemente di rispettare una piccola regola di civiltà a cui sono certo i climbers in futuro sapranno attenersi...

Maurizio Oviglia
www.pietradiluna.com
Note:
Links Planetmountain
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