L'altra ed insolita arrampicata in Grecia. Di Maurizio Oviglia

Un viaggio arrampicata in una Grecia insolita, tra Epiro e Tessaglia.
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Petros Lappas alla Kokori Tower, Vicos Canyon.
Maurizio Oviglia
Luglio 2013 – Mi trovo nel centro della Turchia per un evento di base jumping, a cui è stata abbinata l'arrampicata. Sono stato chiamato per sviluppare la scalata in questo posto così remoto, ma tra base jumper e arrampicatori non c'è grande comunicazione: abbiamo tempi diversi, forse perchè loro scendono velocemente dove noi saliamo assai lentamente! Insomma qualche scambio veloce di impressioni sul posto, qualche battuta, un thè insieme, ma nulla più. Sinchè due base jumper venuti dalla Grecia mi chiedono se posso fargli fare qualche tiro, non hanno portato il materiale, ma vorrebbero tanto poter scalare. Così offro a "Billy" ed a Petros il mio imbrago e la mia corda, convinto di trovarmi con degli scalatori principianti. Saliamo ad un settore nuovo, dove si svolgerà la competizione di arrampicata. Ma buona parte delle vie sono occupate dalla gara e rimangono solo un 6a e... un 7b+. Sono perplesso e chiedo a Petros se ne valga la pena, ed in più abbiamo solo mezze corde! "Ma sì, va bene, posso fare il 7b+, legarmi ad delle due mezze va più che bene!" Quando lo calo, dopo che lo ha fatto a vista come prima via, penso che la modestia sia una gran dote, purtroppo non comune a tutti! Come diciamo noi in italiano, non "gli avrei dato due lire"! Quanto a Billy, vengo a sapere che è uno dei più temerari climber delle Meteore. Petros mi racconta che ha salito alcune tra le più terribili fessure del posto, e senza mettere nulla! Crazy, scary, etc, etc… gli aggettivi non mancano… e Billy sorride sornione. Già, le Meteore, uno dei miei sogni nel cassetto! Così diventiamo amici, ci scambiamo gli indirizzi, come sempre si fa, anche se poi non ci si ritrova mai... E invece...

Giugno 2014 – Con Cecilia abbiamo 10 giorni di ferie: Spagna, Portogallo o… Grecia? Con Petros siamo rimasti in contatto, mi ha offerto ripetutamente di andarlo a trovare ed a conoscere i suoi posti... così alla fine cediamo al suo invito, anche per il fatto che troviamo un volo Ryan da Roma a Salonicco per soli 30 euro! Quando agli amici parliamo della nostra prossima vacanza in Grecia tutti ci ripetono "Ahhh, Kalymnos, ci siamo stati anche noi!" "No, noi non andiamo nell'isola dei balocchi, andiamo più a nord, diciamo, a Ioannina!" Ma nessuno ha mai sentito questo nome e tanto meno sembra che qualcuno ci sia stato a scalare!

Da Salonicco traversiamo tutta la Grecia sulla nuova autostrada, e meno male che c'è, altrimenti ci sarebbero volute 7 ore di viaggio! Invece verso sera, dopo sole 3 ore, siamo a Ioannina, una graziosa cittadina su un lago quasi al confine con l'Albania, proprio sotto le montagne. Nonostante l'Europa sfrigoli sotto un'ondata di caldo, qui si sta con la felpa nei bellissimi locali del lungo lago. Petros è gentilissimo, ci porta a conoscere la sua città, ci racconta tutta la sua storia, dalla dominazione turca agli assalti respinti degli italiani e ogni genere di aneddoto. Che bello viaggiare con qualcuno del posto! "Ho il week end libero – dice - cosa vorreste fare? Dove volete!" "Ma fai tu, noi non conosciamo niente, né abbiamo trovato nulla su internet!". Ed eccoci catapultati in montagna, si avete capito bene, montagna, in una catena di montagne che nemmeno sapevamo esistessero! Le Pindus Mountain, per la cronaca, che Petros dice siano il prolungamento delle Alpi. Alla mattina Petros ci mostra le Vicos Gorge, uno dei canyon più grandi d'Europa, mostrandoci tutti i suoi progetti. Al pomeriggio si arrampica, anche se mordi e fuggi in tre settori differenti. I posti sono incantevoli, col fiume sotto e ponti medievali in pietra a rendere suggestiva l'atmosfera. La Kokori Tower con le sue vie sino a 3 tiri, il più sportivo settore Kipoi, con molte vie dure che purtroppo non abbiamo il tempo di assaggiare. E poi il nuovo Bridge Mision, con splendidi tiri all'interno di gole e spaccature create dal fiume. Ma come mai ci saremmo arrivati sin qui da soli? E poi cena dalle due simpatiche sorelle dell'incantevole paesino in pietra di Kapetsovo, sotto le montagne ancora innevate dell'Astraka, in un'atmosfera quasi ottocentesca. Ci sembra di essere finiti direttamente nell'Eden, e per giunta sconosciuto, nella nostra Vecchia Europa!

Per la domenica decidiamo di utilizzare la gentilezza di Petros per farci mostrare Meteora, la vera meta del mio pellegrinaggio. Ma non ai monasteri, che avete capito! In solo un'ora e mezza di macchina da Ioannina ci siamo… siamo arrivati in uno dei santuari della scalata mondiale, forse il più nascosto e meno conosciuto tra essi! Riabbracciamo Billy per un caffè, salutiamo Vangelis, uno dei più attivi climber locali che ora gestisce un ristorante. Ed ascoltiamo le storie e le leggende del particolare mondo delle Meteore: veramente sembra di essere finiti in un mondo parallelo, fatto di mitologia! Rispetto agli altri famosi massicci di conglomerato che ho visitato le Meteore sono enormi. Si parla di 270 torri, quasi 1000 vie, ed un potenziale appena intaccato. Per esempio, non vi è quasi nulla di moderno, anche se qualche via dura di 8 certo c'è! Peter ci parla delle fessure, delle scalate, ma ormai è tempo di agire, non ce la facciamo più a guardare e non toccare! Nonostante il gran caldo scaliamo la Campana, lungo la German Traditional Dancing, una delle poche vie moderne. I locali, dice Petros, la chiamano "American Insurance" per via dei troppi spit. E poi, in seguito, capiremo che voleva dire e quale è la norma per Meteora! L'atmosfera circostante è irreale: torri dappertutto, con i monasteri sulla cima, ci sentiamo totalmente conquistati! Ma Petros è ansioso di mostrarci altro, così, dopo una veloce insalata... greca da Vangelis, schizziamo anche solo per tre ore a Mouzaki, uno dei settori più popolari dell'arrampicata sportiva in Tessaglia. Qui, ci dice Petros con orgoglio, vengono a scalare anche gli ateniesi! Lungo i 10 metri di sentiero che ci separano dalla falesia inciampiamo in una tartaruga, qui ce ne sono moltissime, anche se purtroppo molte di esse hanno il vizio di addormentarsi sulla striscia di mezzeria delle strade! Saranno drogate di adrenalina pure loro? A Mouzaki conosciamo Costantinos, che ci illustra alcune bellissime perle del luogo, tiri sino a 45 m! La falesia non è molto appariscente, ma la qualità dei tiri ci lascia senza parole! Inevitabile scalare sino a notte!

Petros è partito per Istambul dove ha una competizione di base-jump. Dovranno lanciarsi dal grattacielo più alto, 270m!! Ci ha lasciato soli, ma ci ha dato una casa, spiegato dove possiamo trovare buon espresso italiano e un sacco di spunti. Così torniamo a Meteore, dove ripetiamo due splendide classiche, Action Direct e Traumfeiler e scopriamo la incredibile e nascosta falesia di calcare a canne di Pyli. Poi troviamo, prima che torni Petros, il tempo per un po' di mare a Lefkada e un po' di montagna all'Astraka prima di, sulla strada del ritorno, visitare il nuovo grottone di Emin Aga. Anche qui, qualità incredibile in un luogo del tutto fuorimano! Probabilmente siamo gli unici stranieri a sapere dove si trova, eh, eh eh, dovrete pagarci bene se volete informazioni da noi!

I giorni son finiti e torniamo a Salonicco a restituire la nostra mini-macchina a noleggio, nel più puro fly and drive… and climb, con gli occhi pieni di immagini di questi intensissimi 10 giorni. Certo l'Epiro e la Tessaglia non saranno Kalymnos o il Peloponneso, ma vuoi mettere il piacere di essere gli unici a scalare in falesie e posti bellissimi, così al di fuori dalle rotte del turismo classico (e quello dell'arrampicata)? Non c'è niente da fare, ogni volta che torno a casa mi sorprendo a pensare che il mondo della scalata è veramente multi-etnico: basta spostarsi di poco per trovare realtà, persone, luoghi così diversi e interessanti, a volta con etiche e costumi così differenti dal nostro! In fondo, non mi sento così diverso dallo scalatore degli anni ottanta, che girava con il furgone e dormiva ogni sera sotto una falesia diversa. Oggi con il fly and drive è un poco differente e certo meno romantico, ma il concetto di base non è cambiato. "Il mondo è un libro e chi non viaggia ne conosce solo una pagina." diceva Sant'Agostino. Non sono molto religioso, ma mi inchino a questa "santa" verità così magistralmente espressa...

Di Maurizio Oviglia



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