Hotel Supramonte per Nina Caprez e Cédric Lachat
Da quando è stata aperta dal basso nel 1998 da Rolando Larcher e Roberto Vigiani, Hotel Supramonte si è subito distinta come una delle vie sportiva più ambite al mondo. Nella lista dei climbers che si sono misurati su questi 400m, gradati complessivamente 8b, spiccano Adam Ondra, con la prima e molto ambita a-vista dell'ottobre 2008 e la slovena Martina Cufar che ha firmato la prima femminile nel 2004.
Ora è stata la volta della 24enne Caprez, che lo scorso luglio aveva salito altre due importanti vie di più tiri, La Ramirole (150m 8b) e Ultime démence (150m 8a+), sulla Rive Gauche nel Verdon. Ma Hotel Supramonte, alta più del doppio di questi multi-pitch, è sicuramente stata una sfida diversa.
Hotel Supramonte di Nina Caprez
La prima volta che ho visto questa incredibile via è stato nel mese di aprile, quando assieme al mio compagno Cédric Lachat abbiamo deciso tutto ad un tratto di recarci in Sardegna per salire questa famosa linea.
Il primo giorno Cédric ha cercato di salire la via a-vista, purtroppo però è caduto sull' ultimo tiro di 8b. Ho avuto quindi la possibilità di provare la via con la corda dall'alto per farmi un'idea delle sue difficoltà. Il secondo giorno ho poi provato nuovamente i primi cinque tiri.
Dopo un giorno di riposo ho pensato di provare la via da prima, purtroppo ha iniziato a piovere ed ha continuato per tutto il giorno; così siamo stati costretti a rinunciare ad Hotel Supramonte e a rimandare l'appuntamento con la salita.
Ero così entusiasta di questa via che tre settimane più tardi ho convinto Cédric a ritornare in Sardegna per riprovarla, programmando questa volta un periodo sufficiente per il soggiorno. Cedric ha fatto la via il primo giorno, faticando e lottando al limite sull'intera via. Due giorni prima aveva infatti gareggiato in Coppa del Mondo, Boulder, piazzandosi quarto, e le sue braccia erano ancora stanche; ha dovuto stringere i denti e dare tutto quello che aveva. In quell'occasione l'ho seguito per abituarmi nuovamente alla via.
Dopo due giorni di riposo sono partita da prima e alla fine ce l'ho fatta! Ho avuto condizioni perfette durante il mio tentativo - perfino arrampicando con gli occhiali, visto che avevo perso le lenti a contatto il giorno prima - e tutto è stato fantastico. Ho avuto un piccolo "singhiozzo" alla fine del quarto tiro dove una caduta mi ha costretto a scendere alla sosta, sfilare la corda e rifare il tiro. Per me comunque la parte più difficile è stata l'ultimo 7b+, ero talmente senza forze, ma è così sulle vie di più tiri quando la cima sembra non avvicinarsi mai.
La salita è stata una esperienza molto stimolante per me, anche se pensavo che non sarei mai stata in grado di chiuderla. Ma in qualche modo sono riuscita, era davvero una di quelle vie che volevo aggiungere al mio curriculum. Hotel Supramonte - una via da fare per tutti gli arrampicatori sportivi che amano la sensazione del vuoto.
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