Hallucinogen Wall, prima libera per Hansjörg Auer

Intervista al climber austriaco Hansjörg Auer dopo la prima libera del 22 aprile scorso della via Hallucinogen Wall 5.13+/R nel Black Canyon, Colorado, USA.
1 / 4
Hansjörg Auer durante la prima libera di Hallucinogen Wall 5.13+/R, North Chasm View Wall, Black Canyon, Colorado, USA.
Cory Richards
Una delle big wall più famose e fiammeggianti degli Stati Uniti d'America, Hallucinogen Wall nel Black Canyon in Colorado, è stata recentemente liberata dal climber austriaco Hansjörg Auer. I 16 tiri erano stati aperti da Bryan Becker, Ed Webster, Bruce Lella e Jim Newberry durante 17 giorni nel 1980 in artificiale e il grado di A5+ aveva subito dissuaso molti. Come spesso accade, nel corso degli anni la reputazione del via è cresciuta mentre il grado si era ammorbidito fino a 5.10 A3+, dovuto all'aggiunta di alcuni spit sul tiro chiave. Poi nel 2004 la via è tornata alla ribalta grazie agli statunitensi Jared Ogden e Ryan Nelson che hanno salito tutta la via in libera tranne il 13° tiro superato poi con le piccozze in drytooling. Il risultato, un 5.13-R D10+, lasciava però ancora aperta la sfida della libera.

Nell'aprile 2011 Auer si è recato nel Gunnison National Park con il climber lussemburghese Ben Lepesant – il suo compagno di cordata l'anno scorso durante la prima ripetizione di Pan Aroma alle Tre Cime di Lavaredo - e dopo aver lavorato brevemente tutti i tiri, Auer ha liberato la linea il 22 aprile in meno di nove ore.


Hallucinogen Wall free – intervista a Hansjörg Auer

Hansjörg: di tutte le linee che avresti potuto scegliere, come mai questa in particolare?
All'inizio ho ricevuto una telefonata da Ben Lepesant che mi chiedeva se fossi interessato ad arrampicare nel Black Canyon. Mi diceva che potevamo fare alcune delle classiche. Mi sono documentato e ho subito notato che Hallucinogen Wall non era ancora stata liberata. Poi mi sono ricordato un po' della sua storia, quella salita con le piccozze, e per me è diventato chiaro che avremmo dovuto concentrarci su questo progetto. Mi sarebbe ovviamente piaciuto salire anche alcune altre vie classiche, ma poi il tempo è cambiato al brutto...

Sei andato in America con le piccozze?
No, le ho lasciate a casa naturalmente. Non vedo proprio il senso di salire una via di roccia e combinarla con un po' di drytooling.

Cosa ci racconti della tua salita?
Beh, il progetto iniziale era di provare la via dal basso per circa cinque giorni, per vedere se la libera era possibile oppure no. Poi volevamo riposarci un po' e tentare la libera in due giorni.

Questo era il piano...
Sì, ma già dopo tre giorni eravamo in cima alla via e ci siamo quindi resi conto che poteva essere salita in libera abbastanza velocemente. Per Ben era chiaro fin dall'inizio che non sarebbe salito da primo, che mi avrebbe dato il suo completo aiuto e supporto. Durante la ricognizione non sono mai partito con l'attrezzatura per salire in artificiale, anzi, sono partito con l'intento di liberare da subito i tiri. Questo si è rivelato abbastanza impegnativo in alcune sezioni in quanto ci sono alcuni hooks, alcune sezioni in artificiale molto lunghe... ma preferisco questo approccio perché così hai un quadro generale della via. E soprattutto non ti annoi mai! Ho tentato i vari passaggi dei tiri chiavi il più possibile, poi ho cercato di memorizzare il tutto.

Poi è arrivato il momento...
Di riposarci per tre giorni, durante il quale il tempo era brutto. Poi siamo partiti dal campeggio alle 5 di mattina, stava leggermente nevicando mentre scendevamo le Cruise Gully, ma poi abbiamo iniziato la via. Ogni tiro mi è venuto subito, mentre Ben mi ha seguito con i jumar e ha tolto le nostre protezioni. Abbiamo raggiunto il punto in cui avevamo lasciato il nostro portaledge per il bivacco, ma abbiamo deciso di continuare verso l'alto. Le cose sono diventate difficili sui tiri in alto, cominciavo a sentire la stanchezza e sul tiro chiave con il lancio ero proprio al limite. Ma siamo arrivati all'ultima sosta illesi, 8 ore e 41 minuti dopo la partenza.

Così facendo hai anche battuto il precedente record di velocità su Hallucinogen Wall
Sì, ma questo è arrivato completamente per caso. In realtà poi i record di velocità non significano molto per me.

Com'è stato su quel famoso tiro chiave?
Inizialmente pensavo che avrei incontrato una parete liscia con piccolissime tacche. Ma il tiro chiave è veramente atletico, ci sono delle buone prese e dei movimenti da fare con il tallone davvero fighi. Per liberare il tiro ho dovuto deviare leggermente dalla linea originale in tre occasioni: subito dopo la sosta (dove ho aggiunto due chiodi normali e dei Copperhead), a metà tiro all'inizio della scala di spit, e poi poco prima della sosta con un salto verso sinistra.

La via è stata aperta nel 1980 in artificiale, ora nel 2011 è finalmente stata liberata...
In realtà la via non è poi così difficile, ma con quelle protezione è un viaggio abbastanza “alpino”, con numerosi copperheads soprattutto nella parte centrale. Probabilmente ha dovuto attendere 31 anni per la prima libera perché il Black Canyon non va poi così di moda.

Cosa ti ha dato Hallucinogen Wall?
Sono felice di essere stato io il primo ad afferrare questo piccolo gioiello, tanto più che ci sono tantissimi bravi e famosi climber che vivono a meno di 5 ore di distanza, a Boulder. Sì, liberare la via in meno di 9 ore, senza un massiccio impegno, è stato qualcosa di molto importante per me.


Hallucinogen Wall – la via
Dove: North Chasm View Wall nel Black Canyon/Colorado, USA
Lunghezza: 16 tiri
Prima salita: Bryan Becker, Ed Webster, Bruce Lella e Jim Newberry durante 17 giorni nel 1980, a causa di una tempesta e le elevate difficoltà in artificiale
Grado originale in artificiale: A5
Grado recente: 5.10 A3+
Prima invernale: John Middendorf con compagni
Prima salita in giornata: Alan Doak e Stefan Griebel, aprile 2005
Precedente record di velocità: Jared Ogden e Ryan Nelson, maggio 2005 in 8h59min
Prima libera: Hansjörg Auer il 22 aprile 2011, assicurato da Ben Lepesant in 8h41min
Grado: 5.13+/R
Note:
Planetmountain
News Auer
Expo.Planetmountain
Expo The North Face
Expo La Sportiva
www
www.hansjoerg-auer.at



Ultime news


Expo / News


Expo / Prodotti
Climbing Technology Cosmo - imbracatura per montagna e ghiaccio
Imbracatura regolabile a tre fibbie per l’arrampicata in montagna, le grandi pareti e le vie di ghiaccio e misto.
Mammut Crag Sender Helmet - casco arrampicata alpinismo
Casco Mammut a basso profilo per arrampicata e alpinismo.
Giacca da montagna Explorair Light Dryo 2.5
Giacca da montagna leggera minimalista
Scarpe da tempo libero Nativa Canvas
Scarpe da tempo libero AKU Nativa Canvas
Petzl Neox - assicuratore con bloccaggio assistito
Petzl Neox, un assicuratore con bloccaggio assistito mediante camma ottimizzato per l’arrampicata da primo.
Piccozza Dhino Alpine
Piccozza tecnica da alpinismo evoluto
Vedi i prodotti