Fuori come Merli, nuova via di più tiri alla Chiusa di Ceraino
Sulla destra idrografica del fiume troviamo la storica falesia di Ceraino, famosa per le sue placche e per la qualità del calcare, mentre la sinistra idrografica (sponda orientale) vaga in un’atmosfera di mistero, quasi non ci fosse.
Al primo approccio si presenta decisamente incombente, la sua roccia sfuma da gialla a marrone fino a raggiungere il grigio sulle fasce finali. L’occhio si perde a seguire fessure, diedri, placche e canne bellissime per tutti i suoi 100mt di altezza. Poche centinaia di metri più a Sud c’è una "Prua" che con i suoi 200mt si slancia verso il cielo e lascia senza fiato. Si sta parlando di un posto spettacolare: "Eldorado" e "La Prua" alla Chiusa di Ceraino.
I primi tentativi di salita si pensa risalgano a Milo Navasa che negli anni sessanta si avventurò su per queste pareti venendo dissuaso a procedere nientedimeno che dai carabinieri per la sua vicinanza alla ferrovia.
Oggi possiamo ringraziare le Ferrovie dello Stato per la dismissione di questo tratto, e per renderci così improvvisamente liberi di salire senza il timore di fare la fine del noto Alpinista.
Ecco quindi, che a cavallo fra il 2007 e i giorni nostri, troviamo attrezzati una ventina di vie da parte di veronesi e non solo, dove sicuramente spiccano itinerari bellissimi sia sportivi che alpinistici.
La parete di "Eldorado" è per me un pò come casa mia. Ci sono molto affezionato per la mia crescita personale in apertura dal basso, e dopo aver chiodato 8 vie con vari compagni, (vedi la nuova guida Monte Baldo Rock), questa volta tocca a un vecchio progetto accantonato da un paio d’anni.
Quelle super gocce e coralli dei primi due tiri hanno sempre attirato la mia attenzione nelle calate delle vie vicine, per non parlare del cannone e tetto del terzo tiro… chissà se sarà arrampicabile!? Ebbene si: un sogno maturato e chiodato è ora realtà.
Tutto inizia al bar "Al Platano" davanti a una bella birra con alle spalle una super giornatona al Sengio Rosso rigogliosa di tacche. Conosco così, per caso, il Tommy "Tommaso Marchesini". Piccoletto e gracilino, sulle placche viaggia come un siluro e i suoi occhi luccicano di una voglia matta di scalare, scalare e scalare.
Ed è così che, dopo un paio di uscite in falesia, nasce subito una grande intesa e decido di chiedergli se mi vuole aiutare in un paio di miei progetti futuristici. Ovviamente la risposta è positiva, e in 4 giornate piene abbiamo creato questa nuova via alla Chiusa di Ceraino.
Aperta dal basso, con l’utilizzo di cliff e trapano, Fuori come Merli ha uno sviluppo sui 120m ed è una via spettacolare. Estetica all’inverosimile, con i primi due tiri che sono un’opera d’arte della natura, risolve l’enorme tetto centrale con gran logica per proseguire su uno spigolo aereo a canne e placche a gocce di difficile lettura. La spittatura onesta rende il tutto ripetibile.
Il nome della via è dato, come si può non intuire, da un mix tra le gelide giornate di gennaio che abbiamo passato in parete in apertura (i giorni della merla) e la forte esposizione che regala la via. Un grande ringraziamento va a Tommy per avere condiviso grandi emozioni su questa nostra prima e superba via!
Potete trovare tutto sulle vie, e moltissimo altro, nella nuova guida d'arrampicata della Val d'Adige "Monte Baldo Rock", edizione Versante Sud.
Oppure visitate il mio blog Andreasimonini85.wordpress.com
Ringrazio: Wild Climb, Patagonia, ProAction, birra SLEALE e Laac (Libera Associazione Alpinisti Chiodatori).
di Andrea Simonini
SCHEDA: Fuori come Merli, Chiusa di Ceraino
Expo.Planetmountain | |
Wild Climb | |
www | |
Andreasimonini85.wordpress.com |